Un tempo il grande scrittore americano Herman Melville disse:"È meglio fallire nell’originalità che avere successo nell’imitazione". Questa citazione ha sempre un significato molto profondo e mira a prendersi le proprie responsabilità anche se questo potrebbe portare a sbagliare oppure ad un insuccesso. In finanza non è proprio così. Personalmente mi ritrovo molto nella frase: "se non sai studia, se non ti va di studiare, copia.". Un trader oppure un investitore di successo copia molto spesso strategie e portafogli costruiti da altri, con risultati poi tutti da verificare. Ma non è questo il punto. Nel mondo finanziario avrete certamente sentito parlare anche magari solo per sentito dire del "mitico" oracolo di Omaha, Warren Edward Buffett. Ma chi è costui?. Intanto è nato a Omaha in Nebraska il 30 agosto del 1930 (tra un mese compirà 93 anni) ed è considerato ormai da tutti l'investitore più importante del mondo. Se avrete la curiosità di navigare su internet troverete una marea di informazioni su questo personaggio diventato una leggenda del mondo finanziario e non solo. Si sono scritti decine di libri, nell'etere ci sono decine e decine di sue citazioni tratte da interviste rilasciate. Mitici sono i suoi discorsi che tiene durante le assemblee per gli azionisti della sua società, la Berkshire Hathaway, società tessile rilevata nel 1962 sull'orlo del fallimento e diventata nel corso degli
anni un conglomerato operante in tutti i settori merceologici. In buona sostanza il suo business si basa sull'acquisto di aziende che generano denaro, per reinvestire il denaro generato in aziende che generano denaro e così via ed entrare in una ruota che genera interessi composti. Scusate il giro di parole ma nella pratica è proprio così. Attualmente secondo "World of Statistics", zio Warren, è il 7° uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale stimato in 114 billion (miliardi) di dollari. La sua creatura, la Berkshire Hathaway Holdigns gestisce un patrimonio di circa 355 billion di dollari (fonte: stockcircle). La principale caratteristica di questo hedge fund che spicca è la concentrazione dei titoli presenti, solo 48. Le prime 5 aziende rappresentano il 77,8% dell'intero portafoglio. La sola Apple ha un peso del 49,1%. Certo non possiamo affermare che ci troviamo di fronte ad un grande uso della diversificazione, o almeno in termini di distribuzione delle quantità. Nel mondo dell'asset manager esistono fondi con 45/50 titoli presenti nel portafoglio ma non certo con queste concentrazioni. Se parliamo di performance possiamo notare, risultati, sopratutto nel lungo periodo, di assoluto rilievo.
Andando ancora più indietro, Berkshire ha registrato un guadagno annuo composto del 19,8% dal 1965 al 2022, rispetto al 9,9% dell’S&P 500 nello stesso periodo. Entrando un pò più a fondo nelle dinamiche di Warren Buffett spicca un altro elemento che lo caratterizza rispetto alla stragrande maggioranza degli investitori presenti sul mercato e questo lo si deduce molto bene osservando per quanto tempo detiene in portafoglio le azioni che acquista. Cliccando su questo link: https://whalewisdom.com/filer/berkshire-hathaway-inc#tabholdings_tab_link, potete vedere tutto il portafoglio dell'oracolo di Omaha aggiornato all'ultimo trimestre. Tralasciando le piccole partecipazione, abbiamo American Express che pesa per il 7,69%, acquistato per la prima volta nel 2001, così come Coca Cola (7,39%) e Moody's Corp. (2,69%). Ed Apple? Beh Apple (49,1%) fu acquistata nel 2016, ben 7 anni fa. Insomma il processo di investimento di Warren Buffett e forse il suo segreto, non è solo fiutare gli affari e cioè scovare le aziende sottovalutate, ma è il tempo. E' assolutamente consapevole che il tempo è "galantuomo" e garantisce quella certezza di rendimento che ogni investitore chiede ai propri risparmi. Ci sono molti siti internet finanziari, blogger finanziari, testate giornalistiche specializzate che quasi quotidianamente sottolineano le abilità di Warren Buffet e tutti sono concordo nel consigliare un replica passiva di questo metodo. Detto ciò veniamo al significato del titolo di questo approfondimento. Il portafoglio di Mr. Warren è replicabile?. Sembra una domanda banale e anche la risposta non necessita di chissà quali conoscenze dei mercati finanziari. Eppure nella realtà non è proprio così. Non tanto nella difficoltà operativa di replicare questo portafoglio, ma nell'utilizzo del tempo. Noi italiani non abbiamo pazienza!. E' questa l'enorme divergenza con il più grande investitore. Il tempo!. Guardate questo grafico estrapolato dall'indagine sul risparmio degli italiani elaborata ogni anno dal "Centro Studi Einaudi" a fine 2022.
Solo il 3,5% è disposto ad attendere oltre 10 anni per vedere i frutti sui propri investimenti. Il 42,6% disinveste entro i 3 anni. Quindi la risposta alla domanda è: "No". Conferme di quanto vi ho appena descritto è la mia testimonianza. Svolgo la professione da 25 anni e nonostante abbia clienti con almeno 10 anni di rapporto, pochissimi di questi, ha mantenuto fede al patto per il quale detto rapporto sia nato. La richiesta di modifica dei piani di investimento o parte di esso fino ad arrivare al disinvestimento totale risulta essere la norma. A questo punto potremmo prolungare la discussione sulle motivazioni ma ci vorrebbe molto tempo. Per ora vi lascio alle vostre riflessione partendo proprio sul definire meglio il proprio orizzonte temporale.
Comments