Crypto un mondo complesso. Muovere i primi passi...
- Federico Caligiuri
- 21 giu
- Tempo di lettura: 5 min

Crypto, NFT, blockchain... un linguaggio che per molti suona ancora distante, quasi appartenente a un altro mondo. Eppure, ogni giorno se ne parla sempre di più. Come consulente finanziario, mi sono chiesto: quanto è davvero importante capire questo fenomeno? Quanto conta saperne di più, anche solo per orientarsi con maggiore consapevolezza?
Il mondo delle crypto somiglia quasi a un universo parallelo — e per certi versi lo è davvero. La mia generazione fatica a entrarci, o forse sono io a farlo. Figuriamoci nelle precedenti generazioni...Ancora oggi, per me, rappresenta più che altro un terreno di speculazione e di operazioni di trading. Approfondire seriamente l’argomento non è semplice: le informazioni disponibili sono tante, spesso frammentate, e in molti casi finiscono per confondere anziché chiarire. Tuttavia, la curiosità resta forte.
Per chi, come me, è sempre affamato di conoscenza e spinto dal desiderio di migliorarsi — soprattutto nel proprio lavoro quotidiano come consulente finanziario — non è accettabile restare indietro. Proviamo quindi, in queste poche righe, a fare un po’ di chiarezza: non con la pretesa di diventare esperti, ma con l’obiettivo di acquisire un approccio più consapevole e informato verso questo nuovo mondo, sempre più presente anche nel panorama degli investimenti.
Cosa sono le criptovalute?
Le criptovalute sono valute digitali che utilizzano la crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni e il controllo della creazione di nuova moneta. Operano su reti decentralizzate, tipicamente basate su tecnologia blockchain, che consente di registrare e verificare tutte le operazioni senza bisogno di un’autorità centrale. Grazie a questi meccanismi, le criptovalute sono difficili da falsificare e potenzialmente resistenti alla censura, anche se la loro sicurezza complessiva dipende da vari fattori, tecnici e operativi.

Il mondo delle criptovalute non è fatto solo di Bitcoin. Le crypto si dividono in quattro grandi categorie. Bitcoin è la prima e più conosciuta: una valuta digitale creata per essere indipendente da governi e banche. Le Stablecoin (come USDT o USDC) sono criptovalute ancorate a una valuta tradizionale, solitamente il dollaro, per offrire maggiore stabilità nei pagamenti e negli scambi. Le Altcoin rappresentano tutte le altre crypto nate per introdurre innovazioni: Ethereum, per esempio, ha introdotto i contratti intelligenti e molti progetti legati alla DeFi o agli NFT. Infine ci sono i Token utility o Security, che non sono vere e proprie valute, ma strumenti per finanziare progetti o per accedere a specifici servizi all’interno di ecosistemi digitali. Capire queste differenze è il primo passo per orientarsi in un settore ampio e in continua evoluzione.
Quali sono i TOP di gamma?

Le prime quattro criptovalute riportate nella tabella seguente — Bitcoin, Ethereum, Tether e XRP — rappresentano oggi i progetti con la maggiore capitalizzazione di mercato e un ruolo ormai consolidato nel panorama globale. È però importante ricordare che il mondo delle crypto è estremamente ampio e in continua evoluzione: attualmente si stimano oltre 15.000 progetti e token esistenti. Molti di questi sfuggono ai radar delle piattaforme più note, a causa della loro dimensione ridotta o della scarsità di volumi di scambio. Ogni giorno nuovi progetti vengono lanciati: alcuni con visioni innovative e solidi team di sviluppo, altri con logiche puramente speculative. Per chi si avvicina a questo mercato è quindi fondamentale saper distinguere tra i progetti più strutturati e i tantissimi token minori che popolano un ecosistema in costante movimento.
Non solo i privati credono nelle criptovalute
Negli ultimi anni, il mondo crypto ha visto un crescente interesse da parte dei grandi player istituzionali, segnando un passaggio importante verso la sua maturazione. Tutto è iniziato con Grayscale (2017), che ha lanciato i primi trust su Bitcoin ed Ethereum, raggiungendo oggi circa 30 miliardi di dollari in gestione. A seguire, MicroStrategy (2020), sotto la guida di Michael Saylor, ha iniziato ad acquistare massicce quantità di Bitcoin come riserva di tesoreria aziendale, accumulando oltre 592.000 BTC. Anche Tesla e Square (ora Block) hanno fatto notizia (2021) con investimenti rilevanti in Bitcoin, con Tesla che ha investito circa 1,5 miliardi di dollari. Un’altra svolta è arrivata con l’approvazione dei primi ETF su Bitcoin da parte della SEC (2023), con BlackRock in prima linea: il suo ETF ha raccolto rapidamente più di 70 miliardi di dollari. Nel 2024, ARK Invest e Fidelity hanno seguito con ETF su Ethereum, totalizzando circa 5 miliardi di dollari. Infine, nel 2025, anche i primi fondi pensione — australiani e norvegesi — hanno iniziato ad allocare capitali in ETF su Bitcoin, segnando un altro passo verso l’integrazione del mondo crypto nei portafogli istituzionali più tradizionali.

Ma come e dove si possono comprare le crypto?
Per acquistare criptovalute è necessario passare attraverso un exchange, ovvero una piattaforma digitale che consente di comprare, vendere e scambiare crypto con valuta tradizionale (euro, dollaro) o con altre criptovalute. Gli exchange possono essere di tipo centralizzato (CEX), come Binance o Coinbase, dove l’operatività è simile a quella di una normale banca online — oppure decentralizzato (DEX), in cui lo scambio avviene direttamente tra utenti, senza intermediari.
Per accedervi è sufficiente registrarsi, completare un processo di verifica dell’identità (KYC), collegare un conto corrente o una carta, e poi si può iniziare a comprare crypto. Gli exchange offrono anche strumenti di custodia (portafogli digitali), ma per maggiore sicurezza è spesso consigliabile trasferire i propri asset su wallet privati.
Nello schema che segue trovi una selezione dei principali exchange oggi accessibili anche dall’Italia, con alcune informazioni utili per orientarti nella scelta.

E se volessi uno strumento semplice per investirci qualche risparmio?
Per chi desidera esporsi al mondo delle criptovalute senza acquistare direttamente i token, gli ETC/ETP (Exchange Traded Commodity/Product) rappresentano un’alternativa interessante e più regolamentata rispetto al trading diretto su exchange. Si tratta di strumenti quotati in Borsa che replicano l’andamento delle principali criptovalute (come Bitcoin o Ethereum) e possono essere acquistati e venduti tramite il proprio conto titoli.
Un vantaggio importante è che gli ETC sono considerati fiscalmente assimilabili ad altri strumenti finanziari e pertanto le eventuali plusvalenze o minusvalenze possono essere compensate con quelle degli altri investimenti, secondo la normativa fiscale italiana. Inoltre, per chi opera in regime di risparmio amministrato, sarà la banca o l’intermediario a fungere da sostituto d’imposta, semplificando la gestione fiscale. Al contrario, acquistare direttamente crypto tramite un exchange comporta obblighi dichiarativi più complessi e spesso richiede l’intervento di un professionista (commercialista), con costi aggiuntivi.
Nello schema che segue trovi una selezione aggiornata degli ETF e ETC più diffusi in Europa e negli Stati Uniti legati alle principali criptovalute.
ETC quotati (Europa e USA)
Europa:
21Shares Bitcoin ETP (ISIN CH0454664001) - TER 1.49%
VanEck Bitcoin ETN (ISIN DE000A28M8D0) - TER 1.00%
ETC Group Physical Bitcoin (BTCE) (ISIN DE000A27Z304) - TER 2.00%
21Shares Ethereum ETP (ISIN CH0454664027) - TER 1.49%
WisdomTree Physical Ethereum (ISIN GB00BJYDH394) - TER 0.35%
CoinShares Physical Ethereum (ISIN GB00BLD4ZM24) - TER 0.00%
ETC Group Physical Ethereum (ISIN DE000A3GMKD7) - TER 1.49%
21Shares Bitcoin Core ETP (ISIN CH1199067674) - TER 0.21%
USA (ETF veri e propri):
iShares Bitcoin Trust (IBIT) - ISIN US46438F1012
Fidelity Wise Origin Bitcoin Fund (FBTC) - ISIN US3159481098
ARK 21Shares Bitcoin ETF (ARKB) - ISIN US0409191022
Gli ETF quotati in USA, sono strumenti recenti e al momento la loro fiscalità in Italia non è ancora perfettamente consolidata: trattandosi di prodotti di diritto estero (USA), possono richiedere accorgimenti diversi in sede dichiarativa. Per l’investitore italiano orientato alla semplicità fiscale, gli ETC europei restano oggi la scelta più pratica.
✅ Un investitore professionale (qualified investor) può accedere agli ETF USA
🚫 Un investitore retail italiano non li può comprare direttamente attraverso la propria banca o broker
Questo articolo non pretende di esaurire tutte le sfaccettature del mondo crypto, che resta un tema vasto e in continua evoluzione. L’obiettivo è offrire un primo orientamento per muoversi con maggiore consapevolezza. Per valutazioni più approfondite e scelte consapevoli, è sempre consigliabile avvalersi di professionisti certificati e iscritti ad albi ufficiali.
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