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Pillole di Mercato

(3° settimana - anno 2023)


Il mondo sembra credere/sperare in un "atterraggio morbido". La narrativa "picco di inflazione = picco della stretta della Fed” ha spinto le condizioni finanziarie ad allentarsi drasticamente questa settimana. Questo non è assolutamente ciò che Powell e i suoi colleghi vogliono vedere. Inoltre, le aspettative sulla traiettoria dei tassi si sono spostate in modo accomodante. In poche parole, il mercato non sta credendo alla Fed. L’indice dei prezzi al consumo di dicembre ha mostrato che le pressioni sui prezzi si sono ridotte. Ciò apre la strada alla Federal Reserve per ridurre il ritmo degli aumenti a 25 punti base alla prossima riunione. Anche le aspettative di inflazione negli Stati Uniti sono diminuite, raggiungendo il minimo in quasi due anni e fornendo una spinta alla fiducia dei consumatori. Tutti gli indici statunitensi sono saliti durante la settimana, con le small cap e il Nasdaq che hanno guidato il rally. L'S&P 500 ha attraversato la sua media mobile a 200 periodi, chiudendo a un pelo dai 4.000. Il Nasdaq 100 è salito per il sesto giorno consecutivo, la serie di vittorie più lunga da novembre 2021. Nel frattempo, il VIX ha raggiunto il livello più basso da gennaio 2022. JPMorgan Chase & Co., Bank of America Corp., Citigroup Inc. e Wells Fargo & Co. hanno inaugurato la stagione degli utili. Dopo l’uscita dei risultati, i titoli delle banche hanno sofferto in pre-market ma all’apertura hanno spinto al rialzo. Le obbligazioni sono state acquistate, estendendo i loro guadagni accumulati dall’uscita dei dati occupazionali venerdì scorso. La “pancia” ha sovraperformato mentre la parte lunga è rimasta indietro rispetto al resto della curva. La curva dei rendimenti (3m10Y) non ha fatto altro che appiattirsi dall'inizio dell'anno, raggiungendo l’inversione più profonda di sempre. Il dollaro ha subito la peggiore settimana in 2 mesi, scendendo al livello più debole da giugno. Bitcoin è stato in rialzo per 10 giorni consecutivi, superando i $ 19.000 nella sua migliore corsa da ottobre 2021. Ethereum ha superato i $ 1400 per la prima volta dal crollo di FTX. L'oro è salito sopra i $ 1925, raggiungendo il massimo da aprile 2022. I guadagni hanno innescato il “golden cross”, con la media a 50 periodi che ha scavallato quella a 200. I prezzi del petrolio sono saliti per il settimo giorno consecutivo, la serie di guadagni più lunga da dicembre 2021, chiudendo a poco meno di $ 80. L’agenda macroeconomica che va dal 16 al 20 gennaio 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcuni dati macro importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno i dati dell’inflazione dell’Eurozona relativi a dicembre 2022. Guardando alle singole economie del Vecchio Continente, segnaliamo per la Germania la pubblicazione degli indici ZEW (fiducia degli investitori istituzionali), dell’inflazione e dei prezzi alla produzione; mentre per l’Italia i dati dell’indice dei prezzi al consumo. Per la Gran Bretagna gli operatori monitoreranno i dati del mercato del lavoro (salari medi richieste sussidi di disoccupazione e tasso di disoccupazione), l’inflazione, i prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, gli investitori monitoreranno i dati dell’indice manifatturiero di New York e della Fed di Philadelphia, prezzi alla produzione, vendite al dettaglio, produzione industriale, indice NAHB (indicatore del mercato immobiliare residenziale), permessi di costruzione e nuovi cantieri edili e infine le vendite di abitazioni esistenti. Segnalo che la Borsa USA lunedì sarà chiusa per festività. Dati macro importanti in arrivo anche dalla Cina e dal Giappone: per la prima si attendono le misurazioni dell’indice dei prezzi delle abitazioni, il PIL del 4° trimestre 2022, produzione industriale e le vendite al dettaglio. Per il Giappone focus sulla produzione industriale, inflazione e bilancia commerciale.


VENERDI’

I mercati asiatici hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai +1,01%, China A50 +1,42%, Hang Seng +0,95%, il Nikkei -1,25%, l’Australia S&P/ASX200 +0,66%, Taiwan +0,63%, la Corea del Sud Kospi +0,89%, l’indice Indiano Sensex +0,10%. Il nostro FTSEMib +0,19%, Dax +0,19%, Ftse100 + 0,64%, Cac40 +0,69%, Zurigo +0,03%. Il Nasdaq chiuso +0,71%, S&P500 +0,40%, il Russell2000 +0,58%. L’oro ha chiuso a 1.923,35 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 80,11$ per il wti 85,41$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 63,000. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 186,82. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 18,35%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.


PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti, forte la Cina. Nei singoli paesi lo Shanghai +1,14%, China A50 +2,18%, Hang Seng -0,13%, il Nikkei -1,21%, l’Australia S&P/ASX200 +0,82%, Taiwan +0,69%, la Corea del Sud Kospi +0,59%, l’indice Indiano Sensex +0,07%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura debole così come l’America. L’oro si attesta a 1.922,45 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 79,20$ per il greggio e 84,52$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 21.204 e l’Ethereum 1.576.


Socrate: "Il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo."


Buona giornata e buona settimana.



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