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Pillole di Mercato

(18° settimana - anno 2023)

Citazione del giorno:

Friedrich Nietzsche: "Il successo non viene solo con la vittoria, ma anche dal desiderio di vincere."


Appena un giorno dopo che Wall Street aveva tirato un sospiro di sollievo per il salvataggio della First Republic Bank, un crollo degli istituti di credito regionali statunitensi ha alimentato una nuova ansia per la stabilità finanziaria, facendo crollare i titoli di tutti i settori e stimolando una fuga verso gli angoli più sicuri del mercato. Alla vigilia della decisione della Federal Reserve, la volatilità di PacWest Bancorp e Western Alliance Bancorp è stata considerata preoccupante. Entrambe le azioni sono scese di almeno il 15%. Il settore finanziario ha pesato molto sull'S&P 500, che a un certo punto ha perso quasi il 2% prima di ridurre le perdite. La propensione al rischio non ha avuto scampo, in quanto i trader si sono concentrati sui dubbi persistenti sulle banche regionali, sull'aumento delle probabilità di recessione e sul rischio crescente che gli Stati Uniti possano andare in default sul loro debito il mese prossimo. L'insieme di questi fattori non fa che accrescere il senso di inquietudine degli investitori nei confronti dell'enigma della Fed. Oltre alle tensioni finanziarie derivanti dai fallimenti bancari, i funzionari si trovano a dover fare i conti con un'inflazione ostinatamente alta e con dati che indicano una recessione economica, come il dato JOLTS di martedì sulle offerte dei posti di lavoro, sceso al minimo in quasi due anni. A peggiorare le cose, c'è l'angoscia per il tetto del debito degli Stati Uniti, che si aggiunge alla discussione sull'opportunità che la Fed si fermi dopo la manovra di maggio per evitare una recessione economica più grave. Mentre gli swap continuano a prevedere un aumento dei tassi della Fed di un quarto di punto mercoledì, i trader hanno ridotto le scommesse su un successivo rialzo, aumentando invece quelle sui tagli prima della fine dell'anno. Con tutti questi elementi in gioco, non dovrebbe sorprendere che le obbligazioni siano state oggetto di forti offerte martedì, soprattutto dopo il selloff della sessione precedente. I tassi a due anni, più sensibili alle imminenti mosse della Fed, sono scesi fino a 21 punti base, sotto il 4%. Nel frattempo, i rendimenti dei buoni del Tesoro di giugno hanno superato il 5% sulla scia dell'avvertimento di Janet Yellen, secondo cui il governo statunitense potrebbe incorrere in limitazioni del tetto del debito già all'inizio del mese prossimo. L'indice europeo STOXX 600 ha chiuso martedì al livello più basso in quasi un mese, all'inizio di una settimana corta e ricca di eventi di alto profilo per le banche centrali, mentre i titoli energetici sono crollati e Pearson ha guidato i ribassi delle società di media. L'indice paneuropeo STOXX 600 è sceso dell'1,2%, chiudendo al livello peggiore dall'inizio di aprile. Le azioni del settore petrolifero e del gas sono crollate del 4,5%, registrando la chiusura più bassa da oltre un mese a questa parte, sulla scia del calo dei prezzi del petrolio per i timori di un default dei titoli statunitensi, per i deboli dati economici della Cina e per le aspettative che gli Stati Uniti e l'Europa aumentino nuovamente i tassi di interesse questa settimana. Gli investitori si sono inoltre astenuti dall'assumere rischi in vista della decisione politica della Federal Reserve di oggi, che probabilmente spingerà il tasso di interesse overnight di riferimento della banca centrale statunitense al livello più alto in quasi 16 anni. I mercati attendono inoltre con la decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di giovedì, che secondo molti dovrebbe aumentare i tassi di 25 punti base. I mercati dei derivati vedono anche un picco dei tassi intorno al 3,7% a novembre. A favore di un aumento più contenuto dei tassi di interesse, i dati hanno mostrato che le banche della zona euro stanno chiudendo i rubinetti del credito e che un indicatore chiave dell'inflazione sta finalmente scendendo. La domanda più importante resta quella di dove si fermerà la BCE. La risposta dipende soprattutto dal concretizzarsi di una recessione statunitense a metà anno e dalla risposta della Fed. I titoli dei media europei hanno ceduto il 4,2%, registrando la peggiore seduta dalla fine di gennaio, dopo che l'azienda di istruzione online Pearson Plc è crollata del 15,0% in seguito alle previsioni della rivale statunitense Chegg di un inatteso calo delle entrate, dato che gli studenti iniziano a utilizzare ChatGPT. I market movers di oggi sono: vendite al dettaglio in Australia, tasso di disoccupazione in Italia e Eurozona, variazione dell’occupazione non agricola elaborato dall’ADP e PMI non manifatturiero negli Stati Uniti.


IERI

I mercati asiatici hanno chiuso positivamente, mentre la Cina è chiusa per festività. Nei singoli paesi lo Shanghai chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng +0,23%, il Nikkei +0,20%, l’Australia -1,07%, Taiwan +0,23%, la Corea del Sud Kospi +0,57%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso a +0,54%. Il nostro FTSEMib -1,65%, Dax -1,23%, Ftse100 -1,24%, Cac40 -1,45%, Zurigo -0,12%. Il Nasdaq -1,08%, S&P500 -1,16%, il Russell2000 -2,06%. L’oro ha chiuso a 2.025,80 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 71,54$ per il wti e 75,31$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 37,55. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 190,110. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 17,78%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.


PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng -1,67%, il Nikkei chiuso per festività, l’Australia -1,28%, Taiwan -0,53%, la Corea del Sud Kospi -0,92%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso -0,29%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 2.024,65 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 71,63$ per il greggio e 75,34$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 28.526 e l’Ethereum 1.863.


Buona giornata.



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