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Pillole di Mercato

(18° settimana - anno 2023)

Citazione del giorno:

Charlie Chaplin: “Alza gli occhi al cielo, non troverai mai arcobaleni se guardi in basso.”


A seguito del week-end lungo, le principali piazze finanziarie sono state chiuse. Pertanto procediamo nel fare un recap della settimana appena trascorsa e poi andremo a commentare la giornata borsistica di ieri negli Stati Uniti che invece ha regolarmente operato. Le azioni statunitensi sono salite questa settimana. I guadagni delle mega-cap tech hanno trascinato il Nasdaq al rialzo. Positivi anche l’S&P 500 e il Dow Jones. Le small cap sono rimaste indietro. Naturalmente, la stagione degli utili ha aiutato. Le aspettative di consenso prevedono un calo dell'EPS del 7% su base annua, il calo maggiore da Q3 2020. L’asticella è quindi molto bassa. Finora gli utili sono stati migliori del previsto, con il 54% delle aziende che ha battuto le stime di consenso di almeno 1 deviazione standard. Le notizie non sono state tutte positive. Amazon ha segnalato un colpo alla crescita della sua attività chiave di cloud computing. Nel frattempo, la First Republic Bank è scesa del 43% dopo aver riferito che l'amministrazione controllata della FDIC è lo scenario più probabile dopo la corsa ai depositi. I dati sull'inflazione di venerdì hanno aumentato la probabilità di un aumento dei tassi della Fed alla riunione della prossima settimana e forse a giugno. L'indice dei prezzi della spesa per consumi personali esclusi cibo ed energia - uno degli indicatori di inflazione preferiti dalla Fed - è aumentato dello 0,3% a marzo. Rispetto a un anno fa, la misura è aumentata del 4,6%. Nel frattempo, secondo un rapporto separato, una misura del costo del lavoro, anch'essa attentamente monitorata dalla Fed, è aumentata dell'1,2% nel primo trimestre rispetto al periodo precedente, superando le previsioni. Mentre le azioni sono state più alte durante la settimana, i rendimenti obbligazionari hanno chiuso in ribasso. Nel mese sono rimasti praticamente invariati. Il dollaro ha chiuso aprile leggermente in negativo. In una settimana molto volatile, Bitcoin si è spinto sopra i $ 29.000. Il petrolio ha registrato guadagni molto modesti nel mese, dopo aver cancellato tutta la salita post-OPEC+. L'oro ha chiuso aprile in positivo, tenendo i 2.000 $. Gli operatori hanno ridotto il rischio in vista della riunione della Federal Reserve di questa settimana, che molto probabilmente vedrà la banca centrale degli Stati Uniti procedere a un nuovo rialzo dei tassi di interesse. Le azioni di Hong Kong hanno oscillato tra guadagni e perdite, mentre gli operatori soppesavano la contrazione a sorpresa del settore manifatturiero cinese rispetto ai dati positivi sulla spesa per le vacanze. I mercati cinesi riapriranno giovedì dopo cinque giorni di vacanza. Un indicatore della forza del dollaro è sceso e i Treasury sono saliti nelle contrattazioni asiatiche dopo aver venduto lunedì su tutta la curva, con i rendimenti dei titoli trentennali che sono saliti maggiormente nel 2023. Gli operatori di swap hanno leggermente migliorato le probabilità che la Fed aumenti il tasso di riferimento di un quarto di punto mercoledì, ma ora si aspettano tagli dei tassi solo nell'ultima parte dell'anno. Gli investitori ascolteranno attentamente i toni della Fed per verificare eventuali sorprese da parte dei falchi. I tagli dei tassi sono stati prezzati così presto e forse non si verificheranno nel breve termine. Forse ci sarà una piccola correzione e ciò significa che il dollaro potrebbe rafforzarsi. Le obbligazioni australiane sono scese e la valuta si è stabilizzata mentre gli operatori attendevano una decisione politica in cui la banca centrale del Paese avrebbe probabilmente prolungato la pausa degli aumenti dei tassi a seguito di una decelerazione dell'inflazione. L'indice ufficiale dei responsabili degli acquisti in Cina è sceso a 49,2 ad aprile, secondo i dati pubblicati domenica, alimentando le preoccupazioni che l'economia possa faticare a sostenere lo slancio della crescita. Tuttavia, i dati iniziali delle vacanze della Settimana d'Oro hanno mostrato una forte spesa per viaggi, shopping e casinò. I mancati pagamenti da parte degli immobiliari cinesi hanno contribuito a rendere più fosche le prospettive, con un indicatore delle società immobiliari in calo dell'1,8%. Nel frattempo, lunedì il Segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen ha dichiarato ai legislatori che la nazione rischia il default già dal 1° giugno. Ciò è avvenuto nel contesto di una partita a carte scoperte a Washington sul limite del debito. Questa storia si ripete tutte le volte che si arriva ai limiti ed è un'arma di ricatto che viene utilizzata dal partito di opposizione per ottenere qualcosa a livello politico, quindi, per ora, non mi preoccuperei, ma certo un pò di volatilità nei prossimi giorni è possibile. L’agenda macroeconomica che va dal 1° al 5 maggio 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcune misurazioni importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno le riunioni di politica monetaria della Banca centrale europea e della Federal Reserve e sui dati del mercato del lavoro degli USA. Grande attesa, dunque, anche per le conferenze stampa dei governatori Christine Lagarde e Jerome Powell. Altri dati importanti saranno gli indici S&P Global PMI (manifatturiero, servizi e composito), l’inflazione dell’Eurozona e i dati ISM (manifatturiero e dei servizi). Come anticipato precedentemente, venerdì verranno pubblicati – come di consueto alle ore 14:30 italiane – i dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti di aprile: focus sulle buste paga del settore non agricolo (Non Farm Payrolls), tasso di disoccupazione e salario orario medio.


IERI

I mercati asiatici sono stati chiusi per la festività del 1° maggio ad eccezione del Giappone e dell’Australia che invece hanno regolarmente negoziato. Nei singoli paesi lo Shanghai chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng chiuso per festività, il Nikkei +0,92%, l’Australia +0,35%, Taiwan chiusa per festività, la Corea del Sud Kospi chiusa per festività, l’indice Indiano Sensex chiuso per festività. Tutti gli indici europei sono stati chiusi per festività. Il Nasdaq -0,11%, S&P500 -0,04%, il Russell2000 -0,00%. L’oro ha chiuso a 1.992,20 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 75,66$ per il wti e 79,31$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 39,445. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 185,610. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,08%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.


PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere tutti positivi, mentre la Cina è chiusa per festività. Nei singoli paesi lo Shanghai chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng +0,23%, il Nikkei +0,20%, l’Australia -1,07%, Taiwan +0,23%, la Corea del Sud Kospi +0,57%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,54%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura debole così come l’America. L’oro si attesta a 1.990,25 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 75,69$ per il greggio e 79,31$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 27.935 e l’Ethereum 1.826.


Buona giornata e buona settimana.



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