(17° settimana - anno 2023)
Citazione del giorno:
Edward Morgan Forster: "Una persona con una passione è meglio di quaranta persone semplicemente interessate."
Le azioni hanno subito la settimana peggiore dal crollo di SVB, parliamo del mercato americano. ll Nasdaq è stato il peggiore tra gli indici mentre il Russell ha registrato piccoli guadagni. L'S&P 500 ha chiuso la settimana un pelo più in basso, lasciando il guadagno di quest'anno al 7,5%. Ad aprile sono stati inviati più di 12,6 miliardi di dollari a fondi azionari negoziati in borsa. Si tratta dell'afflusso più grande da gennaio e più del doppio di febbraio e marzo. Il denaro si riversa nelle azioni con la stessa rapidità con cui viene sottratto dalla liquidità: gli ETF cash sono sulla buona strada per il loro primo deflusso mensile da gennaio. Il rischio azionario è sceso per tutta la settimana, con il VIX che ha registrato la sua chiusura più bassa da novembre 2021. La volatilità ha continuato a defluire anche dal mercato obbligazionario. Il rendimento dei Treasury a 10 anni ha aggiunto solo quattro punti base nella settimana, l'oscillazione più piccola da prima del crollo della Silicon Valley Bank. Una dinamica simile ha prevalso nel credito, dove esistono pochi segnali di stress a livello superficiale nonostante alcuni segnali d'allarme. Sia gli spread investment grade che quelli high yield rimangono ben al di sotto dei picchi della scorsa estate, anche se le agenzie di rating hanno declassato le obbligazioni societarie a “spazzatura” al ritmo più veloce dallo scoppio della pandemia. Il segnale di recessione basato sulla curva dei rendimenti preferita dal presidente della Fed (10Y/3M) ha raggiunto il livello più invertito di sempre questa settimana. Le aspettative sui rialzi dei tassi continuano ad aumentare. La probabilità di un aumento di 25 punti base alla prossima riunione è salita al 90%. Il dollaro ha guadagnato ma è rimasto al di sotto dei minimi di febbraio. Le crypto hanno avuto una brutta settimana, con Bitcoin che è scivolato dai 30.000 $. L’oro ha chiuso di nuovo sotto i 2000 $, dopo aver tentato di salire al di sopra di quella soglia per diverse volte. Il petrolio ha cancellato la maggior parte dei guadagni che hanno seguito i tagli dell’OPEC+. Dopo tutta l’oscurità che ha preceduto la stagione degli utili del primo trimestre, i primi annunci non sono stati poi così male. La maggior parte delle grandi banche ha guadagnato dai problemi delle banche regionali del mese scorso. Le entrate derivanti dai prestiti di JP Morgan, Wells Fargo e Citigroup sono aumentate nel primo trimestre. Lunedì la musica è cambiata leggermente quando Charles Schwab ha rivelato che i suoi depositi sono crollati del 30%, in linea con la maggior parte delle stime, costringendola a fermare i buyback. Nel complesso, le previsioni sembrano molto ribassiste. Bloomberg Intelligence prevede che gli utili del primo trimestre dell'S&P 500 scenderanno di circa l'8% rispetto a un anno fa, il calo maggiore dall'inizio del 2020. Nonostante le previsioni più ribassiste dall'inizio della pandemia, le sorprese sono state estremamente forti all'inizio di questa stagione. L’agenda macroeconomica che va dal 24 al 28 aprile 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcune misurazioni importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno i dati del Prodotto Interno Lordo dell’Eurozona, Germania, Italia e USA. Andando con ordine, per l’Eurozona si attendono inoltre alcuni indicatori di fiducia, mentre per la Germania gli indici IFO, rapporto GFK (clima consumatori tedeschi) e l’inflazione. Per il Belpaese si attendono alcuni indicatori di fiducia e le vendite industriali. Per gli USA si attendono i dati del Chicago Fed National Activity, gli indici manifatturiero della Fed di Dallas, Richmond e Kansas City, la fiducia dei consumatori del Conference Board e dell’Università del Michigan, alcuni dati sul mercato immobiliare, ordini beni durevoli, bilancia commerciale, nuove richieste di sussidi di disoccupazione, reddito e spesa personale e il PMI di Chicago. Per il Giappone focus sulla riunione di politica monetaria della Bank of Japan, ma anche sui dati dell’inflazione, tasso disoccupazione, produzione industriale e delle vendite al dettaglio.
VENERDI’
I mercati asiatici hanno chiuso negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai -1,11%, China A50 -0,34%, Hang Seng -0,63%, il Nikkei -0,34%, l’Australia -0,35%, Taiwan -0,48%, la Corea del Sud Kospi -0,97%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso -0,04%. Il nostro FTSEMib +0,43%, Dax +0,54%, Ftse100 +0,15%, Cac40 +0,51%, Zurigo +0,61%. Il Nasdaq +0,11%, S&P500 +0,09%, il Russell2000 +0,10%. L’oro ha chiuso a 1.994,10 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 77,95$ per il wti e 81,46$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 40,164. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 186,670. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,77%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai -0,15%, China A50 -0,59%, Hang Seng -0,56%, il Nikkei +0,15%, l’Australia +0,00%, Taiwan +0,00%, la Corea del Sud Kospi -0,90%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,06%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura negativa così come l’America. L’oro si attesta a 1.990,15 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 77,00$ per il greggio e 80,59$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 27.701 e l’Ethereum 1.861.
Buona giornata e buona settimana.
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