Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri

- 4 giorni fa
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(51° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Pablo Neruda: “Abbracciami anche se ti respingo, anche se non voglio, anche se poi scappo, tu…abbracciami lo stesso”
Le borse asiatiche hanno seguito i rialzi di Wall Street, sostenute da un’inflazione USA in raffreddamento che rafforza il caso per ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Sul fronte giapponese, i rendimenti dei JGB a 10 anni sono saliti ai massimi di più decenni dopo che la Bank of Japan ha alzato i tassi come atteso: l’MSCI Asia Pacific è avanzato dello 0,7%, con big tech come SoftBank e Tencent tra i principali contributori, mentre lo S&P 500 è salito dello 0,8% e il Nasdaq 100 dell’1,5% grazie anche all’outlook solido di Micron che ha attenuato i timori su spesa e valutazioni legate all’AI. I future USA sono rimasti sostanzialmente stabili nella mattina di venerdì, mentre i contratti europei hanno ceduto terreno. I numeri sull’inflazione statunitense hanno migliorato il sentiment di rischio nonostante le cautele dovute ai problemi di raccolta dati legati al recente shutdown: la lettura, che ha mostrato il ritmo di crescita dei prezzi al consumo più basso dall’inizio del 2021, ha rafforzato la fiducia nelle aspettative di nuovi tagli Fed. «Dato che l’inflazione è significativamente più bassa su base mensile c’è spazio per continuare a tagliare i tassi a supporto del mercato del lavoro», ha osservato Chris Zaccarelli (Northlight Asset Management), aggiungendo che una Fed più “colomba” tende a sostenere i listini se l’economia continua a crescere. In Giappone il rendimento del decennale ha superato il 2% per la prima volta in quasi vent’anni dopo il rialzo del tasso di riferimento ai massimi dal 1995, uno scenario previsto da tutti i 50 economisti interpellati da Bloomberg; lo yen si è indebolito contro tutte le valute G10. «Il dollaro/yen ancora più in alto suggerisce che il mercato non intraveda segnali chiari sul passo o l’ampiezza del ciclo BoJ», ha notato Felix Ryan (ANZ), ipotizzando un persistere della debolezza dello yen sui cross G10 finché il differenziale di tasso resterà sfavorevole. Il governatore Ueda ha promesso dettagli su traiettoria e logica della decisione nella conferenza del pomeriggio. Sulle altre valute, il Bloomberg Dollar Index è salito dello 0,1%, il Treasury decennale è risalito di 2 bps al 4,14%. Sul fronte commodity, il petrolio si avvia alla seconda settimana di calo nonostante le tensioni legate al blocco navale USA dei tanker sanzionati diretti in Venezuela, con i future zavorrati dalle attese di surplus globale; il Brent ha perso oltre il 2% nella settimana. Restano forti i metalli preziosi: il platino viaggia vicino a 1.930 $/oncia, in rialzo per il settimo giorno e sui massimi dal 2008, sostenuto da segnali di irrigidimento del mercato londinese con banche che parcheggiano metallo negli USA per coprirsi dal rischio dazi. La lettura benigna del CPI USA è però accompagnata da avvertenze tecniche: il BLS non ha potuto raccogliere prezzi per tutto ottobre per via dello shutdown e ha iniziato la campionatura più tardi del solito a novembre; «la sorpresa, specie nei servizi abitativi, è così ampia che il Comitato potrebbe considerare possibili distorsioni», ha avvertito Krishna Guha (Evercore ISI). I derivati prezzano circa il 20% di probabilità di un taglio Fed a gennaio, con una riduzione pienamente scontata per metà 2026, e continuano ad assegnare due tagli nel corso del prossimo anno. Sul fronte corporate, il CEO di TikTok Shou Chew ha detto ai dipendenti che ByteDance ha firmato accordi vincolanti per creare una JV USA a maggioranza di investitori americani; a Mumbai ICICI Prudential AMC è balzata al debutto dopo un’IPO da 106 miliardi di rupie; Apple adegua iOS in Giappone per la nuova legge pro-concorrenza; NYSE e Nasdaq hanno confermato gli orari di negoziazione del 24 e 26 dicembre nonostante l’ordine esecutivo di chiusura delle agenzie federali. In Europa i listini hanno chiuso in positivo giovedì in attesa dei meeting odierni delle banche centrali: la catena alberghiera Whitbread ha guidato l’indice con +6,3% grazie al via libera alla conversione di un ex ufficio in hotel; Rational ha guadagnato il 5,2% dopo l’upgrade di UBS; i nomi AI-correlati ASML e ASMI sono saliti (+2,1% e +1,9%) malgrado le incertezze USA (la stampa riporta un ritiro di Blue Owl da un funding per data center di Oracle). Lo Stoxx 600 ha chiuso a +1%. La BCE ha mantenuto i tassi al 2%, così come Riksbank e Norges Bank, mentre la Bank of England ha tagliato dal 4% al 3,75% (minimi da quasi tre anni), con gilt decennale in lieve calo e sterlina praticamente invariata; Norges Bank ha segnalato che, a parità di scenario, i primi tagli potrebbero arrivare nel corso del 2026, con 1-2 mosse il prossimo anno. Da monitorare BP dopo la nomina di Meg O’Neill a CEO. Il quadro tattico resta “risk-on disciplinato”: CPI USA in raffreddamento (pur con caveat statistici) riapre spazio ai tagli senza scalfire la narrativa di crescita resiliente; la BoJ normalizza con passo misurato ma i differenziali di tasso continuano a penalizzare lo yen; i rendimenti core oscillano ma non esplodono; i preziosi rimangono bid come assicurazione/macchina di momentum, mentre il petrolio sconta più il ciclo che la geopolitica. I market movers di oggi sono: decisione sui tassi di interesse in Giappone (attuali 0,50% - aspettative 0,75%), vendite al dettaglio in Gran Bretagna, rapporto GfK sulla fiducia dei consumatori in Germania, CPI nell’Eurozona, indice PCE (inflazione preferita dalla FED), vendite di abitazioni esistenti e indice di fiducia elaborato dall’Università del Michigan negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -1,03%, China A50 -1,01%, Hang Seng ha chiuso -2,07%, il Nikkei -1,03%, l’Australia +0,03%, Taiwan -1,19%, la Corea del Sud Kospi -2,16%, l’indice Indiano Sensex -0,59%. Il nostro FTSEMib +0,82%, Dax chiuso +0,99%, Ftse100 +0,65%, Cac40 +0,80%, Zurigo +0,80%. Lo S&P500 +0,79%, il Nasdaq +1,38%, il Russell2000 +0,63%. L’oro ha chiuso a 4.364,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 56,00$ per il wti e 59,82$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 27,935. Lo spread BTP/BUND 64,720. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,87%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,34%, China A50 -0,00%, Hang Seng ha chiuso +0,64%, il Nikkei +1,32%, l’Australia +0,47%, Taiwan +0,83%, la Corea del Sud Kospi +0,74%, l’indice Indiano Sensex +0,54%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura debole così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 4.355,25 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 55,81$ per il greggio e 59,63$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 87.018 e l’Ethereum 2.918.
Buona giornata e buon fine settimana.
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