Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri

- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 5 min
(49° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Ferruccio Lamborghini: “Le idee sono inutili senza l’azione per realizzarle”
Le azioni asiatiche sono scese per poi chiudere in positivo dopo una seduta opaca a Wall Street che ha pesato su tech e obbligazioni, con gli investitori in attesa dei dati chiave sull’inflazione USA in uscita venerdì. L’indice MSCI delle azioni asiatiche ha perso fino allo 0,7%, restando comunque impostato per la seconda settimana consecutiva in rialzo. Gli indici giapponesi hanno guidato i ribassi nella regione dopo il forte rally della seduta precedente. I future USA sono avanzati leggermente dopo che giovedì l’S&P 500 è salito dello 0,1% in scia a un aumento dei rendimenti del Tesoro. Lo yen si è rafforzato contro il dollaro e i futures sui JGB sono scivolati dopo che, secondo persone informate, i funzionari della Bank of Japan sarebbero pronti ad alzare i tassi nella riunione di fine mese, a meno di shock macro o finanziari; la banca centrale indiana, invece, ha tagliato il tasso di riferimento come atteso. I funzionari della Federal Reserve riceveranno venerdì una lettura “datata” della loro misura d’inflazione preferita, il PCE, insieme al report su redditi e spese di settembre, anch’esso rinviato per lo shutdown del governo. Il calo dell’azionario evidenzia come il sentiment resti fragile, pur con i listini globali risaliti nelle ultime due settimane fino a un soffio (-1%) dai massimi di fine ottobre, grazie al ridimensionamento dei timori su valutazioni tech e alla crescente fiducia che la Fed annuncerà un taglio da 25 pb la prossima settimana nell’ultimo meeting dell’anno. «Gli operatori stanno riducendo consapevolmente il rischio prima di una finestra di dati chiave», ha detto Dilin Wu (Pepperstone). «Anche con probabilità elevate, il PCE può ancora spostare timing e fiducia del mercato sul percorso dei tagli». Le attese per venerdì includono l’indice PCE headline e il core (al netto di alimentari ed energia), stimato a +0,2% per il terzo mese consecutivo, con il tendenziale poco sotto il 3% a segnalare pressioni inflazionistiche stabili ma ancora “appiccicose”. L’indice del dollaro è sceso in Asia e si avvia a chiudere in calo in quattro delle ultime cinque settimane. Bitcoin è rimasto sotto 93.000 dollari, mentre argento e oro sono saliti. In India i rendimenti decennali sono scesi e le azioni hanno esteso i guadagni dopo la decisione di politica monetaria. Sul fronte primario, le azioni di Moore Threads Technology, produttore cinese di chip AI, sono balzate di oltre il 500% al debutto a Shanghai dopo un’IPO da 8 miliardi di yuan (1,1 miliardi di dollari), la seconda più grande dell’anno sul mercato onshore. Negli USA i Treasury sono stati venduti giovedì dopo segnali di resilienza del mercato del lavoro: le nuove richieste di sussidio sono scese ai minimi da oltre tre anni, suggerendo che i datori di lavoro mantengono la forza lavoro nonostante annunci di tagli. I dati Challenger hanno mostrato licenziamenti in calo a novembre dopo l’impennata di ottobre, pur restando al livello più alto per un mese di novembre negli ultimi tre anni; le scommesse su un taglio Fed restano comunque intatte. «Ci sono ancora letture negative sull’occupazione payroll, ma il mercato del lavoro USA non sta crollando alla luce di dati tempestivi e indicazioni con proprietà di leading indicator», ha affermato Don Rissmiller (Strategas). «Continuiamo a credere in un taglio dei fed funds di 25 pb a dicembre». I Treasury restano in un range ristretto in attesa della Fed; i policymaker non avranno ancora il jobs report di novembre, rinviato al 16 dicembre (insieme a ottobre) a causa del lungo shutdown. «Ci aspettiamo due tagli entro la fine del primo trimestre 2026 e che il PCE di venerdì confermi pressioni sui prezzi sotto controllo», ha aggiunto Ulrike Hoffmann-Burchardi (UBS GWM). Il direttore del National Economic Council Kevin Hassett ha affermato che la Fed dovrebbe tagliare già la prossima settimana e ha previsto -25 pb, mentre cresce la speculazione che il presidente Donald Trump sia pronto a nominare il prossimo presidente della banca centrale. Sul fronte corporate, Meta Platforms è salita del 3,4% dopo indiscrezioni su possibili tagli di budget per l’area metaverso; NextDC e OpenAI collaboreranno a un grande data center a Sydney; la startup cloud Fluidstack punta a raccogliere circa 700 milioni di dollari per una valutazione da 7 miliardi; un disegno di legge bipartisan vieterebbe a Nvidia la spedizione di chip AI avanzati in Cina codificando le attuali restrizioni; il record di profitti di Jane Street quest’anno sarebbe sostenuto da scommesse vincenti sull’AI; Fullerton Fund Management (Temasek) sta chiudendo l’attività di fondi privati in Cina; Mitsubishi UFJ Financial Group amplierà la partnership con Morgan Stanley nell’asset management. In Europa, le borse hanno chiuso in positivo con i colloqui di pace su Ucraina in focus: lo Stoxx 600 ha guadagnato lo 0,5%, con Inditex ancora in evidenza (+2,7% dopo il +10% della vigilia), Hugo Boss in lieve calo (-0,9%) dopo il profit warning, Volvo Cars con vendite di novembre -10% a/a ma crescita nei modelli full electric, e Stellantis ancora in rialzo (+3,6%) dopo il passaggio a Buy di UBS e la tesi del “comeback” americano. Sul fronte geopolitico, proseguono i negoziati USA-Ucraina: Rustem Umerov è atteso a Miami per incontrare l’inviato speciale USA Steve Witkoff; Emmanuel Macron è a Pechino per i colloqui con Xi Jinping e per sollecitare maggiore cooperazione sulla risoluzione del conflitto. L’euro ha toccato i massimi di sette settimane a 1,167 dollari, complice la debolezza del biglietto verde. In Asia-Pacific, i listini restano orientati alla decisione Fed del 10 dicembre, con il mercato che prezza circa l’89% di probabilità di un taglio, ben sopra i livelli di metà novembre (CME FedWatch). Il quadro resta guidato da tre vettori: PCE “appiccicoso” ma in raffreddamento graduale, mercato del lavoro resiliente senza eccessi, banca centrale divisa sul passo successivo. In questo assetto, ogni dato può spostare rapidamente il pricing dei tagli e, con esso, rendimenti, dollaro e multipli azionari. Tatticamente, ha senso mantenere esposizione selettiva al beta (qualità e cash flow nel tech, ciclici con leva operativa a tassi in calo) abbinata a coperture su tasso e volatilità in vista del dato PCE: il trend di fondo resta costruttivo se il PCE core confermerà la traiettoria verso il 2-3%, ma la sensibilità del mercato alle sorprese è elevata e la gestione del rischio fa la differenza. I market movers di oggi sono: consumi delle famiglie in Giappone, indice Halifax dei prezzi delle abitazioni in Gran Bretagna, vendite al dettaglio in Italia, PIL del 3° trimestre nell’Eurozona, indice PCE (inflazione Core preferita dalla Fed) e indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,10%, China A50 +0,12%, Hang Seng ha chiuso +0,02%, il Nikkei +2,18%, l’Australia +0,27%, Taiwan +0,01%, la Corea del Sud Kospi -0,42%, l’indice Indiano Sensex +0,30%. Il nostro FTSEMib +0,32%, Dax chiuso +0,79%, Ftse100 +0,19%, Cac40 +0,43%, Zurigo +0,41%. Lo S&P500 +0,11%, il Nasdaq +0,22%, il Russell2000 +0,86%. L’oro ha chiuso a 4.243,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 59,67$ per il wti e 63,26$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 27.075. Lo spread BTP/BUND 70,250. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,78%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,71%, China A50 +0,86%, Hang Seng ha chiuso +0,42%, il Nikkei -1,15%, l’Australia +0,19%, Taiwan +0,67%, la Corea del Sud Kospi +1,63%, l’indice Indiano Sensex +0,37%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 4.256,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 59,56$ per il greggio e 63,22$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 92.100 e l’Ethereum 3.169.
Buona giornata e buon fine settimana.
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