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Pillole di Mercato

(49° settimana - anno 2025)

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Citazione del giorno:

Socrate: “A volte alzi dei muri non per tenere lontane le persone, ma per capire chi ci tiene abbastanza da abbatterli”

 

Le Borse asiatiche hanno scambiato in range ristretti mercoledì, ricalcando l’andamento di Wall Street mentre gli investitori restano cauti in vista di una raffica di dati economici statunitensi. L’indice MSCI dei mercati regionali è salito dello 0,1%, con i titoli cinesi quotati a Hong Kong in sottoperformance. I future su S&P 500 e Nasdaq 100 sono avanzati dello 0,2% ciascuno dopo che l’indice principale USA martedì ha registrato la sesta seduta positiva nelle ultime sette. Bitcoin ha esteso il rimbalzo dopo essere risalito oltre 91.000 dollari nella seduta precedente. Sul mercato valutario, la rupia indiana è scesa oltre una soglia psicologica a 90 per dollaro. In Europa, martedì gli indici hanno chiuso leggermente in rialzo, con scambi privi di slancio dopo l’ampia ondata di vendite che aveva segnato l’inizio del nuovo mese: lo Stoxx 600 ha archiviato la seduta appena sopra la parità, con le principali piazze in territorio misto. Tra i settori europei si sono messi in evidenza i servizi pubblici, considerati rifugio nelle fasi turbolente: l’indice ha aggiunto lo 0,3%, con Orsted in rialzo del 3% ed EDP in progresso dell’1,7%. Il FTSE 350 Banks ha guadagnato l’1,2% dopo che la Bank of England ha ridotto, per la prima volta in un decennio, la stima del capitale cuscinetto richiesto alle banche attive nel Regno Unito, segnalando contestualmente che tutti i principali istituti hanno superato gli stress test. Tra i titoli britannici hanno brillato Metro Bank (+2,6%) e Lloyds (+circa 2%). Il tutto mentre i mercati scontano un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve il 9-10 dicembre, con una probabilità dell’87,2% di un quarto di punto secondo il CME FedWatch. La BoE segue da vicino i possibili effetti di spillover statunitensi, come ha ricordato la membro del MPC Megan Greene, notando che circa metà dei movimenti della curva dei rendimenti UK è generata all’estero; la banca centrale non si è impegnata a tagliare a dicembre, ma gli economisti in generale se lo aspettano, alla luce del raffreddamento dell’inflazione, delle misure disinflazionistiche dell’Autumn Budget, della crescita fiacca e dell’indebolimento del mercato del lavoro. Sul fronte corporate, il colosso tedesco Bayer ha ricevuto il sostegno dell’amministrazione Trump nella richiesta di limitare le cause legali negli USA legate al diserbante Roundup: il titolo ha chiuso in rialzo del 12%. Il Procuratore Generale degli Stati Uniti D. John Sauer ha invitato la Corte Suprema a circoscrivere i contenziosi, sostenendo la tesi secondo cui la normativa federale in materia di pesticidi prevale sui reclami presentati sulla base delle leggi statali. In Spagna, Santander è salita dell’1,5% dopo la cessione del 3,5% della controllata polacca Santander Polska per circa 473 milioni di dollari, mantenendo una quota del 9,7%. Sul piano macro, una stima flash ha mostrato che l’inflazione dell’area euro è risalita lievemente al 2,2% a novembre, poco sopra le attese; nel Regno Unito i dati del British Retail Consortium indicano prezzi in negozio in calo dello 0,6% su base annua nella prima settimana di novembre, con l’inflazione alimentare scesa al 3% dal 3,7%; l’indice dei prezzi delle case Nationwide ha segnalato un rallentamento della crescita annuale all’1,8% (prezzo medio 272.998 sterline) dal 2,4% di ottobre. La prudenza riflessa nei movimenti contenuti degli indici sottolinea un sentiment fragile in vista delle decisioni di dicembre di Fed e Bank of Japan. Negli Stati Uniti oggi sono attesi il rapporto ADP sull’occupazione privata di novembre, l’indice dei prezzi all’import e i dati sulla produzione industriale di settembre; venerdì arriverà la tanto attesa lettura di settembre del PCE, misura preferita dalla Fed per l’inflazione, rinviata più volte. Come ha osservato Hebe Chen (Vantage Markets), “il cielo non è abbastanza sereno per un rally diffuso”: il PCE, potenzialmente decisivo, e il calendario fitto di riunioni delle banche centrali mantengono gli operatori guardinghi e inclini a un profilo di rischio più conservativo. In Asia, mentre il benchmark regionale restava sottotono, i titoli tecnologici e dei semiconduttori hanno seguito i peer statunitensi al rialzo dopo i commenti post-trimestrale di Marvell Technology sulla crescita dei ricavi nei data center, riaccendendo l’ottimismo sull’AI. In parallelo, un paniere di azioni cinesi quotate a Hong Kong ha perso oltre l’1%: un sondaggio privato ha segnalato a novembre l’espansione più debole in cinque mesi per i servizi, evidenziando una domanda dei consumatori ancora fiacca. In India la rupia si è indebolita, complice il rinvio di un accordo commerciale cruciale con gli USA, la scarsa incisività degli interventi della banca centrale nelle ultime settimane e deflussi esteri dall’azionario; l’attenzione si sposta ora sulla decisione della RBI del 5 dicembre e sulle indicazioni del governatore Sanjay Malhotra per la valuta. Tra le materie prime, l’argento è salito a un nuovo record su scommesse speculative di persistente scarsità dell’offerta e minori costi di finanziamento negli USA; bene anche l’oro. Il WTI è rimasto poco mosso mentre gli operatori valutano le prospettive di un cessate il fuoco in Ucraina dopo colloqui ad alto livello tra Stati Uniti e Russia, mentre proseguono gli attacchi contro asset energetici russi. Sul fronte politico-monetario USA, in attesa degli ultimi report prima del meeting della prossima settimana, il presidente Donald Trump ha dichiarato che annuncerà la sua scelta per la guida della Federal Reserve all’inizio del 2026: una nomina che, dopo mesi di pressioni per tagliare i tassi, rappresenterebbe la leva più importante per riplasmare l’istituzione. La Fed appare raramente così divisa sul sentiero di lungo periodo dei tassi: dopo oltre un punto di tagli, i membri faticano a definire il punto d’arrivo, con prescrizioni sempre più divergenti rispetto al passato e un dibattito insolitamente pubblico su se intervenire già la prossima settimana e su cosa accadrà dopo. L’indice Bloomberg del dollaro è sceso dello 0,1%, avviandosi alla seconda seduta consecutiva di ribasso; i rendimenti decennali del Tesoro sono rimasti stabili. Come ha sintetizzato Nick Twidale (AT Global Markets), i dati USA in arrivo “potrebbero rimettere in discussione” le elevate aspettative di taglio: con il mercato molto sbilanciato su un esito accomodante, qualsiasi sorpresa al rialzo potrebbe innescare una correzione di breve. Sul fronte societario, le azioni di UltraGreen.ai sono balzate fino al 12% al debutto a Singapore, nell’IPO più grande dal 2017 fuori dall’universo dei REIT; Medline è pronta ad avviare il collocamento formale della propria IPO già da lunedì, in quella che potrebbe essere la maggiore quotazione dell’anno negli Stati Uniti; in Asia i procuratori taiwanesi hanno incriminato Tokyo Electron per non aver impedito presunti furti di segreti industriali di TSMC, un nuovo capitolo nella disputa che coinvolge due pilastri della filiera dei chip sempre più strategica; Amazon Web Services accelera per portare sul mercato l’ultima generazione del proprio chip AI, rilanciando la sfida all’hardware di Nvidia e Google; Comcast valuta la fusione di NBCUniversal con Warner Bros. Discovery; Marvell ha annunciato l’acquisizione della startup Celestial AI per almeno 3,25 miliardi di dollari per presidiare meglio la corsa alla capacità computazionale per l’intelligenza artificiale; dalla Cina, le spedizioni della fabbrica Tesla sono aumentate per la terza volta quest’anno in un contesto globale ancora debole; CrowdStrike ha alzato la guidance per l’esercizio 2026 grazie a una domanda resiliente per il portafoglio di cybersecurity abilitato dall’AI. Il quadro resta di attesa vigile. La tenuta degli indici con scambi compressi, il ritorno di interesse su utility europee e un rinnovato appetito per tech e semiconduttori in Asia convivono con segnali macro misti, una Fed spaccata sul percorso dei tassi e una BoJ potenzialmente più aggressiva. In questo contesto, il baricentro si sposta sui dati USA dei prossimi giorni: un PCE meno ostinato e un mercato del lavoro che rallenta senza deragliare sosterrebbero lo scenario di taglio e la propensione al rischio; sorprese al rialzo su prezzi o occupazione, al contrario, potrebbero innescare prese di profitto rapide in un mercato ancora sbilanciato verso l’ipotesi dovish. I market movers di oggi sono: PIL (3° trimestre) in Australia, indice PMI dei servizi nell’Eurozona, variazione dell’occupazione non agricola elaborato dall’ADP e PMI dei servizi negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso negativi con poche eccezioni. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,44%, China A50 -0,41%, Hang Seng ha chiuso -0,08%, il Nikkei -0,04%, l’Australia +0,17%, Taiwan +0,81%, la Corea del Sud Kospi +1,71%, l’indice Indiano Sensex -0,42%. Il nostro FTSEMib +0,22%, Dax chiuso +0,51%, Ftse100 -0,01%, Cac40 -0,28%, Zurigo +0,32%. Lo S&P500 +0,25%, il Nasdaq +0,59%, il Russell2000 -0,17%. L’oro ha chiuso a 4.220,80 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 58,64$ per il wti e 62,45$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 27,970. Lo spread BTP/BUND 71,660. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,59%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,64%, China A50 -0,70%, Hang Seng ha chiuso -1,31%, il Nikkei +1,18%, l’Australia +0,18%, Taiwan +0,83%, la Corea del Sud Kospi +1,10%, l’indice Indiano Sensex -0,29%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 4.238,85 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 58,75$ per il greggio e 62,55$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 93.273 e l’Ethereum 3.053.

 

Buona giornata.

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