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Pillole di Mercato

(48° settimana - anno 2025)

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Citazione del giorno:

Luigi Pirandello: “Ma guardi signora, è facilissimo, le insegno io ad essere pazza. Basta gridare la verità in faccia a tutti, loro non ci crederanno e ti prenderanno per pazza”

 

I titoli tecnologici hanno trainato il rialzo delle Borse globali mentre i trader inauguravano una settimana densa di dati con più ottimismo circa un taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre. L’S&P 500 è salito dell’1,5% e il Nasdaq 100 ha chiuso la seduta di lunedì con un progresso superiore al 2%; per il primo è stata la giornata migliore in sei settimane, per il secondo il maggior guadagno da maggio. Bitcoin ha invertito il calo iniziale, il rendimento del Treasury decennale è sceso al 4,03% e il petrolio è avanzato mentre gli operatori valutavano la prospettiva di un accordo di pace tra Ucraina e Russia. Il governatore della Fed Christopher Waller ha alimentato l’ottimismo lunedì, indicando il sostegno a un taglio il mese prossimo; effetto simile aveva avuto venerdì il presidente della Fed di New York John Williams, quando ha detto che un taglio nel breve termine resta possibile, mentre Mary Daly, alla guida della Fed di San Francisco, ha dichiarato in un’intervista di appoggiare una riduzione dei tassi a dicembre. Pur essendo il meeting di dicembre la prossima grande tappa per i mercati, gli investitori stanno facendo affidamento su dati economici datati per via dei ritardi causati dallo shutdown statunitense. Come ha spiegato James Egelhof, capo economista USA di BNP Paribas, l’ambiguità dei dati dovuta al ritardo lascia spazio a interpretazioni diverse sullo stato dell’economia; al tempo stesso, secondo lui, Powell vuole continuare a tagliare e ha i voti per farlo, con i numeri che gli forniscono una copertura per un ultimo taglio a tutela del mercato del lavoro da un deterioramento graduale. I mercati monetari prezzano ora oltre il 70% di probabilità di un taglio a dicembre, dopo settimane di oscillazioni legate alle divisioni tra policy maker e al blackout informativo. Wall Street risale così dopo una settimana volatile, segnata dai dubbi sulle valutazioni elevate dell’AI e sulla traiettoria della Fed; per il desk di trading di UBS Securities, la fase di vendita sulle azioni USA potrebbe essersi esaurita, soprattutto con le attese di una riduzione dei tassi il mese prossimo di nuovo in carreggiata. La combinazione tra un reset del mercato azionario e l’aumento delle probabilità di un taglio a dicembre ha spinto i listini e rimesso sul tavolo l’ipotesi di un “melt-up” di fine anno, ha commentato Chris Murphy di Susquehanna. Ed Yardeni, fondatore di Yardeni Research, ritiene invece che l’S&P 500 non raggiungerà il suo target di fine anno a 7.000 punti prima del prossimo anno, complice la presa di profitto sui titoli legati all’AI, pur mantenendo una delle previsioni più alte tra gli strategist. Secondo Michael Ball di Markets Live, gli Stati Uniti entrano nella settimana accorciata del Thanksgiving in una condizione di ipervenduto, con una volatilità recente destinata ad attenuarsi e a sostenere un melt-up con partecipazione più ampia. In avvicinamento a Thanksgiving e al Black Friday, i dati sulle vendite al dettaglio di settembre attesi martedì dovrebbero mostrare una moderazione in un contesto di consumatori ancora compressi dai prezzi elevati; in agenda anche indice dei prezzi alla produzione e ordinativi di beni durevoli di settembre, mentre le richieste di sussidi di mercoledì - riferite alla settimana del sondaggio di novembre - assumeranno maggiore importanza poiché la Fed si affida a indicatori alternativi in assenza dei dati sui payroll. Richard Hunter di Interactive Investor nota segnali crescenti di un’economia ancora fiacca, con maggiore enfasi quindi sulla lettura delle vendite al dettaglio, pur trattandosi di dati leggermente arretrati nel tempo. Sul fronte geopolitico, il presidente USA Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping hanno tenuto lunedì il primo colloquio dai tempi della tregua sui dazi concordata il mese scorso, discutendo di commercio, Taiwan e dell’invasione russa dell’Ucraina. In Europa, la nuova settimana è partita con il piede giusto: lo Stoxx 600 ha chiuso in via preliminare a +0,3% con la maggior parte dei listini e dei settori in positivo. Bayer è balzata del 10,9% dopo i dati di efficacia di Fase III per l’anticoagulante Asundexian nella prevenzione dell’ictus; all’opposto, Novo Nordisk è scivolata del 5,8% dopo che il semaglutide - principio attivo di Ozempic e Wegovy - non ha centrato l’obiettivo primario in un ampio trial su un potenziale farmaco per l’Alzheimer. AstraZeneca è avanzata dello 0,8% dopo l’annuncio di un investimento da 2 miliardi di dollari nell’impianto biologico di Frederick, nel Maryland, parte di un’espansione da 50 miliardi della presenza USA. I titoli della difesa europea hanno invece arretrato sullo sfondo dei colloqui in corso tra Stati Uniti e Ucraina per definire un piano di pace: Rheinmetall ha perso il 5%, Renk il 4,4%, Hensoldt il 4,6% e Saab il 5,6%; l’indice Stoxx 600 Aerospace & Defense è sceso ai minimi da luglio e ha chiuso la seduta a –2%. Gli Stati Uniti hanno riferito di progressi nei colloqui del weekend, cui ha preso parte il Segretario di Stato Marco Rubio, ma senza accordo sulle garanzie di sicurezza per Kiev. Altrove, Anglo American ha perso lo 0,9% dopo che BHP ha abbandonato i piani per un’ultima offerta di takeover. Sui mercati globali, Asia-Pacifico e futures USA sono saliti nelle contrattazioni notturne nel tentativo di consolidare il rimbalzo iniziato venerdì, dopo che il capo della Fed di New York ha lasciato aperta la porta a un taglio di dicembre; la prossima riunione della Fed è fissata per il 9-10 dicembre e i mercati prezzano attualmente una probabilità del 69,3% per una riduzione di un quarto di punto, secondo il CME FedWatch. Le ultime settimane sono state turbolente, con gli investitori che hanno rimesso in discussione le valutazioni elevatissime dei nomi AI-linked che hanno alimentato gran parte dei guadagni del 2025. Non sono invece previste grandi uscite di dati o trimestrali in Europa lunedì, mentre nel Regno Unito cresce l’attesa per l’Autumn Budget di mercoledì e le speculazioni sulla profondità e l’ampiezza degli aumenti fiscali che la ministra del Tesoro Rachel Reeves potrebbe annunciare per riequilibrare i conti. La seduta riaccende l’ottimismo grazie a segnali di allentamento che tornano credibili, ma lo sfondo resta fatto di dati incompleti e volatilità a tratti capricciosa. Il mercato sembra voler scommettere su un taglio a dicembre e su un finale d’anno più sereno, mentre la narrativa sull’AI passa da “bolla” a “selettività”: meno euforia indiscriminata, più attenzione ai fondamentali e alla sostenibilità degli investimenti. Se i dati retail e gli indicatori anticipatori confermeranno una domanda resiliente senza riaccendere l’inflazione, la finestra per un melt-up di fine anno potrà restare aperta; in caso contrario, la Fed potrebbe preferire un’ulteriore attesa, e il mercato tornare a pesare con più rigore valutazioni e utili, con rotazioni che favoriscono qualità e visibilità sugli utili. I market movers di oggi sono: PIL (3° trimestre) in Germania, vendite al dettaglio, PPI (prezzi all’ingrosso), produzione industriale e rapporto sulla fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso in positivo. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,23%, China A50 -0,49%, Hang Seng ha chiuso +1,78%, il Nikkei chiuso per festività, l’Australia +1,29%, Taiwan +0,59%, la Corea del Sud Kospi +0,02%, l’indice Indiano Sensex +0,21%. Il nostro FTSEMib -0,85%, Dax chiuso +0,64%, Ftse100 -0,05%, Cac40 -0,29%, Zurigo +0,36%. Lo S&P500 +1,55%, il Nasdaq chiuso +2,69%, il Russell2000 +1,84%. L’oro ha chiuso a 4.170,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 58,92$ per il wti e 62,72$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 29,780. Lo spread BTP/BUND 75,090. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 20,52%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere in positivo. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,81%, China A50 +0,83%, Hang Seng ha chiuso +0,25%, il Nikkei +0,10%, l’Australia +0,14%, Taiwan +1,54%, la Corea del Sud Kospi +0,38%, l’indice Indiano Sensex -0,01%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura debole così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 4.183,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 58,61$ per il greggio e 62,44$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 88.017 e l’Ethereum 2.918.

 

Buona giornata.

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