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Pillole di Mercato

(45° settimana - anno 2025)

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Citazione del giorno:

Marco Aurelio: “Di cosa hai paura di perdere, quando niente in questo mondo ti appartiene davvero?”

 

Le borse asiatiche hanno chiuso la settimana in ribasso, in un contesto dominato dall’incertezza e da opinioni contrastanti. Gli investitori si sono trovati divisi tra l’entusiasmo per i progressi tecnologici e la crescente preoccupazione per le valutazioni eccessive dei titoli legati all’intelligenza artificiale. L’indice MSCI Asia Pacific è sceso dell’1,1%, avviandosi verso la peggiore settimana da inizio agosto, con il settore dei semiconduttori giapponesi, trainato da SoftBank, tra i più colpiti. Il movimento ha seguito la scia negativa di Wall Street, dove gli indici americani hanno perso terreno per la seconda volta in tre sedute, trascinati al ribasso dai colossi dell’AI come Nvidia, mentre l’indice di volatilità VIX è balzato ai massimi del mese. Anche l’indice MSCI All Country World si avvia verso la prima settimana negativa in quasi un mese. I future sull’azionario statunitense mostrano un timido rimbalzo, mentre in Europa si prevede un’apertura debole. Tesla è salita dell’1,6% nel dopo mercato dopo che gli azionisti hanno approvato un pacchetto retributivo da 1.000 miliardi di dollari per Elon Musk, un segnale della fiducia (e delle polemiche) che circondano il suo ruolo di guida nell’azienda. Ma il nodo resta sempre lo stesso: gli investitori iniziano a chiedersi se la valanga di capitali riversata sull’AI produrrà davvero ritorni concreti. Dopo mesi di rialzi spinti dall’euforia per l’innovazione e dalle speranze di nuovi tagli dei tassi da parte della Fed, il mercato sta cominciando a fare i conti con i propri eccessi. Come ha spiegato Mark Mobius, veterano dei mercati emergenti, “nel settore dell’intelligenza artificiale c’è molta schiuma: non significa che scomparirà, ma gli investimenti attuali sono semplicemente troppo elevati e una correzione è probabile.” Il rallentamento dell’entusiasmo coincide con la fine della stagione degli utili e con un periodo in cui gli investitori devono affidarsi a dati privati, data la scarsità di report ufficiali durante il lungo shutdown del governo americano, ormai il più esteso della storia. L’assenza di dati ufficiali rende più complessa la lettura del quadro economico, mentre tra i funzionari della Federal Reserve emergono posizioni sempre più divergenti. La presidente della Fed di Cleveland, Beth Hammack, ha sottolineato che “l’inflazione resta un rischio più serio dell’indebolimento del mercato del lavoro”. Anche Austan Goolsbee, presidente della Fed di Chicago, ha espresso preoccupazione per la mancanza di dati aggiornati sull’inflazione a causa dello shutdown. Altri membri, come Michael Barr e Alberto Musalem, hanno ribadito la necessità di mantenere una linea restrittiva, avvertendo che i tassi si stanno avvicinando a un livello che potrebbe non essere più sufficiente a mantenere la pressione sui prezzi. Powell, la settimana scorsa, aveva già frenato le aspettative dichiarando che “un taglio dei tassi a dicembre non è affatto scontato”, ma i mercati continuano a prezzare una probabilità di riduzione intorno al 70%. In questo contesto, i Treasury si sono stabilizzati dopo il forte calo dei rendimenti della vigilia, mentre il dollaro ha recuperato leggermente dopo la flessione più ampia da metà ottobre. Il petrolio ha limato le perdite ma resta avviato verso la seconda settimana negativa, penalizzato dai timori di un eccesso di offerta, mentre l’oro resta vicino alla soglia simbolica dei 4.000 dollari l’oncia. A complicare ulteriormente il quadro è arrivata la notizia del calo inatteso delle esportazioni cinesi di ottobre, segnale che la ripresa economica di Pechino resta fragile e che le tensioni con Washington continuano a pesare. Sul fronte corporate, cresce l’attenzione sulle necessità finanziarie di OpenAI e di altre società dell’intelligenza artificiale, dopo gli avvertimenti dei grandi banchieri di Wall Street che hanno parlato apertamente di “valutazioni surriscaldate”. Il Nasdaq 100, protagonista del rally tecnologico, ha perso il 2,1% martedì, ha tentato un recupero mercoledì, ma è tornato a scendere di quasi il 2% giovedì. Dall’ultimo massimo del 29 ottobre, il listino ha perso circa il 4%, pur mantenendo un guadagno vicino al 20% da inizio anno. “Il sell-off nel tech asiatico riflette più un cambio di sentiment che un problema nei fondamentali,” ha osservato Billy Leung di Global X Management, “dopo settimane di trimestrali brillanti, gli investitori stanno semplicemente tirando il fiato.” Sul fronte delle aziende, Novo Nordisk ha rilanciato ulteriormente la sua offerta per Metsera, intensificando la battaglia con Pfizer per l’acquisizione della startup nel settore dell’obesità. Airbnb ha pubblicato previsioni migliori del previsto per il trimestre delle festività, sostenute dal successo della funzione “prenota ora, paga dopo”, mentre Qantas ha rivisto al ribasso la crescita della capacità a causa del rallentamento della domanda aziendale. In Giappone, Recruit Holdings ha messo a segno il miglior rialzo dal 2014 dopo risultati superiori alle attese, mentre Macquarie ha deluso a causa della debolezza della divisione commodity. Singapore Telecommunications ha toccato i massimi da oltre trent’anni grazie alle aspettative di espansione nel settore dei data center, e la Casa Bianca ha annunciato che Nvidia non potrà vendere in Cina i nuovi chip AI ridimensionati. In Europa, le borse hanno chiuso giovedì in calo dello 0,7%, con Milano (-0,8%) e Londra (-0,4%) tra le peggiori. Giornata intensa di trimestrali: AstraZeneca ha battuto le attese e guadagnato oltre il 3%, Rheinmetall ha confermato la guidance con utili in crescita del 20%, DHL ha sorpreso con un rialzo dell’8,6% grazie a risultati solidi, mentre Diageo è crollata del 6,5% dopo un taglio alle stime per la debolezza nei mercati USA e Cina. Le banche centrali europee hanno offerto un messaggio di stabilità: la Norges Bank ha lasciato i tassi al 4%, la Bank of England ha confermato il livello attuale in vista della legge di bilancio di novembre. I rendimenti dei gilt britannici sono scesi leggermente, mentre la sterlina si è rafforzata a 1,31 contro il dollaro. La settimana si chiude così tra volatilità, prese di profitto e una crescente sensazione di “realismo” nei confronti dell’AI: l’entusiasmo resta alto, ma l’euforia inizia a lasciare spazio alla consapevolezza che l’innovazione, da sola, non basta a sostenere mercati che viaggiano ormai troppo in alto. I market movers di oggi sono: consumi delle famiglie in Giappone, saldo della bilancia commerciale in Cina, indice Halifax dei prezzi delle case in Gran Bretagna, saldo della bilancia commerciale in Germania, previsione delle aspettative dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,90%, China A50 +1,10%, Hang Seng ha chiuso +1,64%, il Nikkei +1,30%, l’Australia +0,29%, Taiwan +0,66%, la Corea del Sud Kospi +0,64%, l’indice Indiano Sensex -0,05%. Il nostro FTSEMib -0,85%, Dax chiuso -1,31%, Ftse100 -0,42%, Cac40 -1,36%, Zurigo -0,56%. Lo S&P500 -1,12%, il Nasdaq chiuso -1,90%, il Russell2000 -1,86%. L’oro ha chiuso a 3.991,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 59,43$ per il wti e 63,38$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 31,735. Lo spread BTP/BUND 76,01. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 19,50%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,15%, China A50 -0,46%, Hang Seng ha chiuso -1,10%, il Nikkei -1,14%, l’Australia -0,66%, Taiwan -0,89%, la Corea del Sud Kospi -1,73%, l’indice Indiano Sensex -0,25%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione incerta mentre gli Stati Uniti sono positivi. L’oro si attesta a 4.004,56 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 59,96$ per il greggio e 63,90$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 102.297 e l’Ethereum 3.363.

 

Buona giornata e buon fine settimana.

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