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Pillole di Mercato

(44° settimana - anno 2025)

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Citazione del giorno:

Giambattista Vico: “Le nazioni sentono prima il necessario, poi badano all’utile, poscia si dilettano del comodo, quindi si danno al piacere, indi si dissolvono nel lusso, e finalmente tornano alle barbarie”

 

Le borse asiatiche hanno aperto la settimana in rialzo, sostenute dall’ottimismo che la spinta dell’intelligenza artificiale continuerà a sostenere gli utili dei giganti tecnologici in vista delle loro trimestrali e dalle crescenti aspettative di un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. L’indice MSCI dell’area Asia-Pacifico è salito dello 0,4%, con il settore tecnologico in testa grazie ai forti risultati di società come SK Hynix e Advantest, che hanno messo a segno rialzi significativi. Giappone e Corea del Sud hanno guidato i guadagni, anche se, curiosamente, sia sul Nikkei 225 sia sul Kospi il numero dei titoli in calo ha superato quello dei titoli in rialzo, segnale di una forza di mercato ancora concentrata su pochi nomi. Un fenomeno simile si è visto a Wall Street, dove l’S&P 500 ha chiuso su nuovi massimi storici nonostante quasi 400 componenti abbiano registrato ribassi. In Asia si è distinta Nvidia, le cui azioni hanno guadagnato oltre l’8% nelle contrattazioni pre-market sulla piattaforma Blue Ocean, segnalando un possibile nuovo rally a New York dopo che Donald Trump ha annunciato di voler discutere con Xi Jinping del chip Blackwell, il cuore dell’ultima generazione di processori AI dell’azienda americana. I future sull’S&P 500 e sul Nasdaq 100 sono saliti rispettivamente dello 0,2% e dello 0,4%, mentre quelli europei preannunciavano un avvio leggermente più debole. L’attenzione degli investitori è ora tutta rivolta alle cinque grandi della tecnologia americana, Microsoft, Alphabet, Meta, Amazon e Apple, che tra mercoledì e giovedì pubblicheranno i conti del trimestre. Insieme rappresentano circa un quarto dell’intero indice S&P 500 e, secondo Bloomberg Intelligence, dovrebbero mostrare una crescita media degli utili del 14% nel terzo trimestre, quasi il doppio rispetto all’8% previsto per il resto del mercato. Tuttavia, si tratterebbe del ritmo più lento dal primo trimestre del 2023, segnale che anche la crescita dell’AI inizia a confrontarsi con limiti di scala e margini. “Ci aspettiamo un’altra stagione positiva per le megacap tecnologiche, grazie alla domanda instancabile di infrastrutture AI,” ha dichiarato Clark Bellin di Bellwether Wealth, sottolineando che “gli investitori, almeno per ora, sono disposti a chiudere un occhio sulla redditività effettiva del settore, presi dall’entusiasmo per la corsa agli armamenti dell’intelligenza artificiale.” Eppure, come fanno notare alcuni analisti, il rally azionario globale resta fragile perché troppo dipendente dall’AI. I guadagni dell’S&P 500 di martedì sono stati i più concentrati dal 1993, e anche le borse giapponesi mostrano un’ampiezza limitata, segno che la forza è trainata da pochi titoli dominanti. Intanto, il mercato dei cambi è tornato a muoversi: lo yen ha guadagnato terreno dopo che il segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha parlato della politica monetaria giapponese, alimentando le scommesse su un possibile rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan. Il dollaro si è rafforzato leggermente dopo due giornate di calo, mentre il petrolio ha esteso la flessione per il terzo giorno consecutivo a causa dei segnali di eccesso di offerta, e l’oro ha recuperato marginalmente dopo tre sedute negative. Sul fronte geopolitico, l’attenzione resta puntata sulla Corea del Sud, dove Donald Trump è arrivato per incontrare Xi Jinping in un vertice ad alta tensione previsto per giovedì. L’obiettivo è ridurre le tensioni commerciali e, secondo fonti di stampa americana, il presidente USA starebbe valutando un taglio dei dazi sulle importazioni cinesi dal 20% al 10%, nel tentativo di favorire un accordo più ampio che includa anche questioni legate alla crisi del fentanyl. Intanto, la Cina ha ricominciato ad acquistare soia americana per la prima volta in questa stagione, un gesto che i mercati leggono come segnale di distensione. Durante il weekend, funzionari dei due Paesi hanno raggiunto un’intesa preliminare in Malesia per un accordo che dovrebbe portare al ritiro graduale di dazi, tasse e restrizioni sulle esportazioni. Nel frattempo, i mercati guardano anche alla Fed, che mercoledì dovrebbe annunciare un taglio dei tassi di 25 punti base, con la possibilità di un ulteriore intervento a dicembre. Gli investitori si aspettano inoltre che la banca centrale metta fine al programma di riduzione del bilancio, il cosiddetto quantitative tightening, già entro la fine del mese. “Il mercato deve scalare una vera e propria parete di rischi questa settimana,” ha commentato Kyle Rodda di Capital.com, “tra riunioni di politica monetaria, trimestrali delle big tech e negoziati geopolitici.” Sul fronte societario, OpenAI ha annunciato una ristrutturazione che assegnerà a Microsoft una partecipazione del 27%, consolidando ulteriormente il legame strategico tra i due colossi. Starbucks ha individuato nel fondo Boyu Capital il principale candidato per una partnership in Cina, mentre Apple si prepara a lanciare nuove versioni di MacBook Air, iPad mini e iPad Air con display di fascia più alta. Visa ha superato le stime sugli utili trimestrali, confermando la solidità dei consumi globali. In Europa, invece, la giornata si è chiusa in calo. Lo Stoxx 600 ha perso lo 0,3%, con la maggior parte delle borse in territorio negativo, anche se il settore utilities ha mostrato una certa tenuta (+1%), insieme ai minerari (+1%), favoriti dal recupero dei metalli industriali. L’indice IBEX 35 spagnolo ha toccato brevemente un nuovo record, superando i massimi del 2007, mentre il FTSE 100 di Londra ha segnato un nuovo storico sopra quota 9.700 punti. Tra i titoli europei, spiccano i ribassi di Philips (-6%) dopo un avvertimento della FDA sulle sue linee produttive e di Novartis (-4,1%), penalizzata da utili inferiori alle attese. BNP Paribas ha perso il 3,5% nonostante profitti superiori alle stime, a causa dell’aumento dei costi di rischio, mentre HSBC ha guadagnato oltre il 4% grazie a risultati migliori del previsto. Sullo sfondo, la situazione macro nel Regno Unito resta complicata: secondo il Financial Times, l’Office for Budget Responsibility taglierà le stime sulla produttività, aumentando il buco di bilancio fino a 50 miliardi di sterline in vista della manovra autunnale. In sintesi, la settimana si annuncia densa di eventi capaci di muovere i mercati: trimestrali delle Big Tech, decisioni della Fed, negoziati tra Stati Uniti e Cina e un contesto macro in rapido mutamento. L’ottimismo c’è, ma è fragile. Tutto dipenderà da quanto le aspettative, ormai altissime, troveranno conferma nei numeri e nelle parole di Powell. Per ora, i mercati restano in equilibrio tra fede nell’AI, speranza di tagli dei tassi e la consapevolezza che, a queste quote, basta poco per far tremare la fiducia. I market movers di oggi sono: CPI (Inflazione) in Australia, decisione sui tassi di interesse da parte della BoC in Canada (attuale 2,50% - aspettative 2,25%), vendite di nuove abitazione e decisione sui tassi di interesse da parte della FED negli Stati Uniti (attuale 4,25% - aspettative 4,00%).

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,22%, China A50 -0,26%, Hang Seng ha chiuso -0,46%, il Nikkei -0,24%, l’Australia -0,48%, Taiwan +1,68%, la Corea del Sud Kospi -0,80%, l’indice Indiano Sensex -0,37%. Il nostro FTSEMib +0,51%, Dax chiuso -0,12%, Ftse100 +0,44%, Cac40 -0,27%, Zurigo -1,43%. Lo S&P500 +0,23%, il Nasdaq chiuso +0,80%, il Russell2000 -0,49%. L’oro ha chiuso a 3.983,10 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 60,15$ per il wti e 63,86$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 31,435. Lo spread BTP/BUND 77,790. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,42%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,49%, China A50 +0,32%, Hang Seng ha chiuso -0,33%, il Nikkei +2,36%, l’Australia -0,96%, Taiwan +1,68%, la Corea del Sud Kospi +1,83%, l’indice Indiano Sensex +0,39%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura debole mentre gli Stati Uniti sono positivi. L’oro si attesta a 3.980,24 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 60,19$ per il greggio e 63,86$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 113.067 e l’Ethereum 4.028.

 

Buona giornata.

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