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Pillole di Mercato

(43° settimana - anno 2025)

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Citazione del giorno:

Seneca: “Per essere felici bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato”


Le borse asiatiche hanno aperto la giornata di venerdì in forte rialzo, trainate dal comparto tecnologico, dopo che la notizia di un prossimo incontro tra Donald Trump e Xi Jinping ha contribuito a smorzare i timori di una nuova escalation nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. L’indice MSCI Asia Pacific è salito di circa mezzo punto percentuale, riprendendo la corsa che dall’inizio dell’anno l’ha portato a toccare nuovi massimi storici. Tra i protagonisti del rally, i titoli tecnologici, con SK Hynix in rialzo fino al 6,9% a Seul, mentre in Cina il listino STAR 50 ha guadagnato oltre il 3% grazie all’enfasi rinnovata di Pechino sull’autonomia tecnologica. Anche i future su Europa e Stati Uniti si sono mossi al rialzo, sostenuti da un sentiment più disteso e dalle prospettive positive per i colossi dei semiconduttori: Intel ha infatti registrato un balzo nel dopoborsa a New York dopo aver diffuso una guidance sui ricavi superiore alle attese. Il clima di maggiore ottimismo è stato alimentato dall’annuncio della Casa Bianca: Trump e Xi si incontreranno giovedì prossimo a margine del vertice APEC, il primo faccia a faccia da quando il presidente americano è tornato al potere. “La conferma di questo meeting ha dato ai mercati un chiaro motivo per rifiatare”, ha commentato Hebe Chen, analista di Vantage Markets, sottolineando che “non si tratta tanto di aspettative su un miglioramento delle relazioni, quanto della percezione che qualsiasi progresso sia meglio dello stallo”. Nel frattempo, Pechino ha ribadito la sua volontà di rafforzare la capacità nazionale in ambito scientifico e tecnologico nei prossimi cinque anni, come emerso da un comunicato del Comitato Centrale del Partito Comunista al termine di una riunione di quattro giorni. Anche se il documento non ha riservato sorprese agli investitori, ha confermato la linea strategica del governo di puntare sull’autosufficienza industriale e sull’espansione del settore tech. Secondo Phelix Lee, analista di Morningstar, l’interesse crescente verso i semiconduttori cinesi riflette un cambiamento di percezione tra gli investitori: “Man mano che il ciclo si consolida, vedremo più partecipazione anche da parte di investitori retail e non specializzati in tecnologia.” Sul fronte valutario, il dollaro canadese si è indebolito dopo che Trump ha dichiarato l’intenzione di sospendere ogni trattativa commerciale con Ottawa, in risposta a una campagna anti-dazi finanziata dal governo dell’Ontario. Intanto, gli investitori guardano con attenzione al dato sull’inflazione americana, rinviato a causa dello shutdown e atteso per la giornata di oggi. Le mosse sui mercati globali lasciano intendere che il consenso prevalente sia per una lettura contenuta, che non dovrebbe compromettere il trend rialzista delle ultime settimane. Sul mercato obbligazionario, i Treasury hanno mostrato una sostanziale stabilità dopo aver interrotto una serie di tre sedute positive: il rendimento del decennale è risalito di cinque punti base, tornando al 4%. In Europa, la giornata di giovedì si è chiusa con segni positivi. Lo Stoxx 600 ha guadagnato lo 0,4%, sostenuto dai risultati trimestrali di grandi società europee. A Londra, il FTSE 100 è salito dello 0,7%, il CAC 40 francese dello 0,2%, il DAX tedesco dello 0,3% e il FTSE MIB italiano dello 0,4%. Il focus è stato sulle trimestrali di alcuni colossi come Kering, Roche, Unilever, Vinci, Thales, LSEG, Dassault Systèmes, Antofagasta, Swedbank, Nokia e Lloyds Banking Group. SAP ha deluso le attese sul fatturato, ma ha compensato con un incremento del 22% nei ricavi cloud. “Per il quarto trimestre stiamo eseguendo su una pipeline solida che ci dà fiducia nel raggiungimento dei nostri obiettivi per il 2026”, ha dichiarato il CEO Christian Klein. Il titolo ha chiuso in rialzo del 2,2%. Kering ha invece battuto le previsioni sul fatturato totale, pur segnando un calo del 5% su base annua, con un tonfo del 14% per Gucci, che resta comunque il principale motore di ricavi del gruppo. Nonostante la debolezza strutturale del marchio di punta, le azioni di Kering sono salite dell’8,7%. Lloyds Banking Group ha riportato un utile ante imposte di 1,2 miliardi di sterline, oltre le attese ma in calo rispetto ai 1,8 miliardi dello scorso anno, dopo aver contabilizzato nuovi oneri per 800 milioni legati allo scandalo del credito auto. Il titolo ha guadagnato l’1,2%. Tra le banche nordiche, SEB ha registrato utili inferiori alle previsioni, perdendo lo 0,1%, mentre Swedbank ha superato le attese ma ha chiuso in lieve calo (-0,2%). Sul fronte energetico, il petrolio è rimasto sotto i riflettori dopo il rialzo del 3% del giorno precedente, sostenuto dalle nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Rosneft e Lukoil. La Casa Bianca ha motivato la decisione accusando Mosca di non voler perseguire “un processo di pace serio” per porre fine alla guerra in Ucraina. Anche l’Unione Europea ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni, che include il divieto di importare gas naturale liquefatto russo, mentre Bruxelles valuta l’utilizzo degli asset congelati di Mosca per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Kaja Kallas, rappresentante per gli Affari Esteri dell’UE, ha dichiarato che “l’obiettivo è privare la Russia dei mezzi per finanziare la guerra”, ammettendo però che “non tutti gli Stati membri sono ancora allineati”. Durante il vertice europeo previsto per la giornata di giovedì, saranno discusse ulteriori misure restrittive e l’ipotesi di usare i fondi congelati come garanzia per nuovi aiuti a Kyiv. Nel complesso, i mercati asiatici hanno mostrato un tono costruttivo dopo giorni di tensione, anche se la prudenza resta alta. La prospettiva di un incontro diretto tra i leader di Washington e Pechino ha dato al mercato un segnale di distensione, sufficiente a riaccendere il rally del settore tecnologico e a riportare fiducia tra gli investitori. Tuttavia, la partita commerciale resta aperta e la sensazione è che, dietro questo fragile ottimismo, i mercati continuino a muoversi su un equilibrio sottile tra speranza e cautela. I market movers di oggi sono: CPI (Inflazione) in Giappone, vendite al dettaglio in Gran Bretagna, indice PMI del settore manifatturiero nell’Eurozona, CPI (Inflazione), indice dei fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan e vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso negativi con poche eccezioni. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,69%, China A50 -0,59%, Hang Seng ha chiuso -0,2%, il Nikkei -1,67%, l’Australia +0,03%, Taiwan -0,44%, la Corea del Sud Kospi -0,98%, l’indice Indiano Sensex -0,31%. Il nostro FTSEMib +0,41%, Dax chiuso +0,23%, Ftse100 +0,67%, Cac40 +0,23%, Zurigo -0,40%. Lo S&P500 +0,58%, il Nasdaq chiuso +0,89%, il Russell2000 +1,27%. L’oro ha chiuso a 4.145,60 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 61,79$ per il wti e 65,99$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 32,325. Lo spread BTP/BUND 79,270. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 17,30%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi con poche eccezioni. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,41%, China A50 +1,00%, Hang Seng ha chiuso +0,45%, il Nikkei +1,43%, l’Australia -0,15%, Taiwan -0,42%, la Corea del Sud Kospi +2,43%, l’indice Indiano Sensex -0,30%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 4.128,44 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,58$ per il greggio e 65,79$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 111.313 e l’Ethereum 3.972.

 

Buona giornata e buon fine settimana.

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