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Pillole di Mercato


(39° settimana - anno 2025)

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Citazione del giorno:

Mel Robbins.: “Non è il tempo a guarire le ferite, ma ciò che decidi di fare con quel tempo”

 

Le borse asiatiche hanno iniziato la giornata incerte, zavorrate dal super tifone Ragasa che ha colpito Hong Kong e costretto molti operatori a seguire le contrattazioni da casa o dagli hotel vicini agli uffici. Eppure, anche in uno scenario così insolito, i titoli tecnologici cinesi sono riusciti a catalizzare l’attenzione, in particolare Alibaba, che ha annunciato un massiccio aumento degli investimenti nell’intelligenza artificiale, volando fino al 7% ai massimi da quattro anni. A seguirla ci hanno pensato i semiconduttori, rinvigoriti sia dall’upgrade di Morgan Stanley che dai piani ambiziosi di Huawei, decisa a sfidare Nvidia sul terreno dei chip AI. Il clima resta comunque sospeso: i future europei indicano un avvio debole, mentre quelli statunitensi si muovono appena in positivo. Sul fronte energetico, il petrolio continua a salire e si avvicina a quota 68 dollari al barile, spinto dalle tensioni tra Russia, Stati Uniti e NATO. Gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe hanno alimentato i timori per l’offerta, confermando che la variabile geopolitica resta centrale. Intanto la Federal Reserve rimane al centro dei pensieri degli investitori. Jerome Powell ha ribadito la difficoltà di bilanciare due fronti opposti: un mercato del lavoro in progressivo rallentamento e un’inflazione che fatica a rientrare nei ranghi. La banca centrale resta quindi prudente, eppure i mercati continuano a scommettere su ulteriori tagli dei tassi entro la fine dell’anno. È un gioco di equilibri delicato: da un lato la necessità di sostenere la crescita, dall’altro il timore che nuove spinte inflazionistiche possano scappare di mano. Il tema dominante, tuttavia, resta l’intelligenza artificiale. Non è un caso che buona parte del recupero delle borse globali da aprile in poi sia legato proprio al boom delle società tech. Alibaba ha reso chiaro che non intende restare indietro: dopo l’annuncio di febbraio da 380 miliardi di yuan per tre anni, ora il colosso cinese aumenterà ulteriormente il piano di spesa su modelli e infrastrutture AI. Un segnale preciso, che ha spinto anche Cathie Wood a tornare a investire sul titolo dopo quattro anni di assenza. Tra le pieghe della cronaca internazionale, Trump ha sorpreso i mercati con dichiarazioni più concilianti sulle possibilità ucraine di vincere la guerra, salvo poi alzare il tono con la NATO, invitando gli alleati ad abbattere eventuali aerei russi che violino lo spazio aereo. Una posizione che ha immediatamente alimentato acquisti sui titoli della difesa in Asia. Non mancano le sorprese societarie: Micron ha alzato le stime grazie alla domanda di chip AI, mentre in Cina il regolatore ha aperto una nuova fase di controllo sulla competizione nel settore del food delivery, spingendo in alto i titoli di Meituan e JD.com. Sul fronte europeo, invece, l’indice STOXX 600 ha guadagnato lo 0,4% grazie al rally del lusso e alle rinnovabili: LVMH, L’Oreal e Richemont hanno cavalcato il ritorno della spesa americana, mentre Orsted ha recuperato dopo il via libera di un tribunale USA al completamento di un parco eolico offshore. Eppure, sotto la superficie, le tensioni non mancano. In Francia l’economia resta debole e in tutta l’Eurozona si avvertono i primi effetti dei dazi americani. La Germania, con la sua potenza fiscale, ha finora fatto da argine, ma la sensazione è che i prossimi mesi saranno più complessi del previsto. In sintesi, ci troviamo di fronte a mercati che oscillano tra entusiasmo e cautela. Da una parte c’è l’euforia per l’intelligenza artificiale e l’attesa di ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed, dall’altra restano vivi i rischi geopolitici, i dazi e un’inflazione che non ha ancora mollato la presa. Per ora gli investitori sembrano voler vedere il bicchiere mezzo pieno, ma il quadro resta fragile, pronto a cambiare direzione al primo imprevisto. I market movers di oggi sono: indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania, permessi di costruzioni rilasciati e vendite di nuove abitazioni negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso misti. per lo più negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,22%, China A50 +0,24%, Hang Seng ha chiuso a -0,76%, il Nikkei chiuso per festività, l’Australia +0,43%, Taiwan ha chiuso a +1,03%, la Corea del Sud Kospi +0,51%, l’indice Indiano Sensex chiuso -0,14%. Il nostro FTSEMib +0,26%, Dax chiuso -0,48% Ftse100 -0,04%, Cac40 +0,54%, Zurigo -0,16%. Lo S&P500 +0,44%, il Nasdaq chiuso +0,70%, il Russell2000 +0,59%. L’oro ha chiuso a 3.815,70 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 63,41$ per il wti e 67,63$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 32,280. Lo spread BTP/BUND 82,520. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,64%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,47%, China A50 +0,09%, Hang Seng ha chiuso a +0,89%, il Nikkei +0,06%, l’Australia -1,07%, Taiwan ha chiuso a -0,35%, la Corea del Sud Kospi -0,58%, l’indice Indiano Sensex chiuso -0,30%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura debole mentre gli Stati Uniti sono positivi. L’oro si attesta a 3.803,70 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 63,50 per il greggio e 67,60$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 112.291 e l’Ethereum 4.150.

 

Buona giornata.

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