Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri

- 23 set
- Tempo di lettura: 3 min
(39° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Hawking S.: “l’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento”
Le borse asiatiche hanno oscillato vicino ai massimi storici, trainate dal rally tecnologico di Wall Street, ma con Hong Kong e la Cina continentale in controtendenza. L’indice MSCI Asia Pacific è rimasto sostanzialmente invariato dopo aver toccato i massimi intraday, mentre a Hong Kong i listini hanno perso circa l’1%, complici anche le preoccupazioni per il super tifone Ragasa, il più forte dal 2018. In compenso, i titoli legati ai semiconduttori hanno registrato rialzi significativi, spinti dall’investimento di Nvidia in OpenAI. Sul fronte valutario, invece, la rupia indiana ha toccato un nuovo minimo storico contro il dollaro, appesantita dal timore di dazi più alti e dall’aumento delle tariffe sui visti H-1B imposti dagli Stati Uniti, che potrebbero danneggiare il settore dei servizi e ridurre le rimesse verso l’India. L’attenzione degli investitori rimane rivolta alla Federal Reserve e alla pubblicazione dell’indice PCE core, il dato sull’inflazione preferito dalla banca centrale americana, atteso venerdì. Le stime indicano un rallentamento al +0,2% mensile, dopo il +0,3% di luglio. In settimana sarà anche molto seguito il discorso di Jerome Powell, previsto per martedì, perché potrebbe dare nuove indicazioni sul ritmo dei prossimi tagli dei tassi, dopo la riduzione di 25 punti base annunciata la scorsa settimana. Nel frattempo, l’oro ha toccato nuovi massimi storici e, a livello globale, i mercati azionari hanno guadagnato oltre 15.000 miliardi di dollari dai minimi di aprile, segnale di un sentiment ancora molto positivo. In Europa il quadro è stato più incerto. L’indice STOXX 600 ha chiuso in leggero calo (-0,1%), zavorrato soprattutto dal settore automobilistico. Porsche è crollata di oltre l’8% dopo aver annunciato ritardi nel lancio dei modelli elettrici e un taglio alle previsioni per il 2025, trascinando con sé anche Volkswagen, in ribasso del 7,1%. L’intero comparto auto ha così toccato i minimi di oltre un mese. A peggiorare il sentiment ci hanno pensato anche i bancari spagnoli: Sabadell ha perso il 3,9% dopo il rilancio dell’offerta di acquisizione da parte di BBVA, che a sua volta è scesa del 2,6%. A bilanciare parzialmente le perdite sono stati i titoli farmaceutici e tecnologici. Roche ha guadagnato il 2,3% grazie all’ambizione di entrare nel mercato in forte crescita dei farmaci per la perdita di peso, mentre ASML e ASMI hanno chiuso in rialzo rispettivamente del 2,1% e dell’1,7%. Bene anche il comparto minerario, sostenuto dal nuovo record dell’oro: Fresnillo ha messo a segno un +4,6%, con acquisti diffusi anche su Glencore e Rio Tinto, entrambe in rialzo di circa il 2%. In attesa delle prossime mosse delle banche centrali, gli investitori guardano ai dati macro in arrivo nei prossimi giorni. In Europa sono attesi gli indici PMI flash di settembre, mentre in Scandinavia e in Svizzera le banche centrali si pronunceranno sui tassi. Negli Stati Uniti, oltre ai dati sull’inflazione, resterà centrale il tono di Powell: diversi membri della Fed hanno infatti avvertito che l’inflazione resta sopra il target e che il mercato del lavoro, pur in rallentamento, non giustifica un percorso di allentamento troppo rapido. I mercati, insomma, continuano a credere in un ciclo di tagli, ma la Fed per ora preferisce mantenere un approccio cauto, muovendosi passo dopo passo. I market movers di oggi sono: indice PMI del settore manifatturiero in Eurozona e USA.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,22%, China A50 +0,24%, Hang Seng ha chiuso a -0,76%, il Nikkei +1,25%, l’Australia +0,43%, Taiwan ha chiuso a +1,03%, la Corea del Sud Kospi +0,51%, l’indice Indiano Sensex chiuso -0,14%. Il nostro FTSEMib +0,26%, Dax chiuso -0,48% Ftse100 +0,11%, Cac40 -0,30%, Zurigo +0,11%. Lo S&P500 +0,44%, il Nasdaq chiuso +0,70%, il Russell2000 +0,59%. L’oro ha chiuso a 3.755,10 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 62,28$ per il wti e 66,57$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 31,970. Lo spread BTP/BUND 82,750. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,10%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,22%, China A50 +0,24%, Hang Seng ha chiuso a -0,76%, il Nikkei chiuso per festività, l’Australia +0,43%, Taiwan ha chiuso a +1,03%, la Corea del Sud Kospi +0,51%, l’indice Indiano Sensex chiuso -0,14%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva mentre gli Stati Uniti sono deboli. L’oro si attesta a 3.781,45 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,99 per il greggio e 66,24$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 112.739 e l’Ethereum 4.185.
Buona giornata.
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