Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri

- 18 set
- Tempo di lettura: 4 min
(38° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Tolstoj L.: “Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è invece infelice a modo suo”
I futures azionari statunitensi ed europei sono avanzati, segnalando un rinnovato slancio dopo il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, anche se restano dubbi sul ritmo futuro dell’allentamento. I contratti sullo S&P 500 hanno guadagnato lo 0,5% e quelli sul Nasdaq 100 lo 0,7%, dopo che gli indici sottostanti avevano chiuso con lievi ribassi a seguito della decisione della Fed. Anche l’Europa si è preparata a un’apertura positiva, mentre in Asia i listini di Giappone e Cina hanno mostrato progressi. I Treasury hanno recuperato parte delle perdite, mentre l’indice del dollaro ha proseguito al rialzo per la seconda giornata consecutiva, sostenuto dalle parole di Jerome Powell che ha definito l’intervento un “risk-management cut”. In Nuova Zelanda i bond sono saliti e la valuta è scesa dopo dati macroeconomici deboli che hanno alimentato le speculazioni su un taglio più ampio dei tassi. L’indice globale delle azioni ha toccato un nuovo massimo storico in settimana, con gli investitori che avevano già prezzato il taglio di 25 punti base prima della riunione. La Fed ha rispettato le attese, ma ha ribadito che le prossime mosse saranno decise “riunione per riunione”, sottolineando che “non esiste un percorso privo di rischi”. Ciononostante, le nuove proiezioni indicano due ulteriori tagli entro l’anno, uno in più rispetto a quanto previsto a giugno. Andrew Jackson di Ortus Advisors ha definito lo scenario come “business as usual”, evidenziando come il mercato continuerà a inseguire rialzi nei titoli tech e AI senza prese di profitto significative nonostante gli indici vicini ai massimi. La Fed ha ridotto il tasso sui Fed Funds di un quarto di punto portandolo in un range compreso tra il 4% e il 4,25%, con un voto di 11 a 1. L’unico dissenso è arrivato da Stephen Miran, alleato di Trump, che avrebbe preferito un taglio da mezzo punto; a differenza di luglio, i governatori Waller e Bowman hanno invece sostenuto la decisione. Powell ha motivato la scelta citando segnali crescenti di debolezza nel mercato del lavoro, spiegando che era giunto il momento di agire dopo mesi di stop dovuti al timore di un’inflazione spinta dai dazi. La reazione dei mercati è stata incerta: il taglio era atteso, ma la combinazione tra mossa accomodante e guidance prudente ha lasciato gli investitori divisi. Per Larry Hatheway di Franklin Templeton, la difficoltà per i mercati sarà convivere con una Fed che non intende per ora avallare aspettative di una rapida discesa dei tassi. Intanto l’attenzione si sposta sulle decisioni della Bank of England e della Bank of Japan, attese a breve. In Asia si sono messi in evidenza i produttori di semiconduttori cinesi, in rialzo dopo il divieto di importare un chip Nvidia, misura che potrebbe rafforzare i concorrenti locali, mentre Huawei ha presentato una nuova soluzione per potenziare la capacità di calcolo tramite l’aggregazione di più chip AI. Tra le notizie corporate, la Cina ha deciso di chiudere l’indagine antitrust su Google Android, Santos è crollata fino al 14% dopo il ritiro dell’offerta da 19 miliardi guidata da ADNOC, Tesla lavora a un ridisegno delle maniglie delle portiere dopo incidenti legati alla sicurezza, e Meta ha svelato i suoi primi smart glasses con schermo integrato. In Europa lo STOXX 600 ha chiuso invariato a 550,53 punti in attesa della Fed, con gli investitori concentrati soprattutto sulle parole di Powell. Sul listino hanno pesato petroliferi e materie prime, entrambi in calo dell’1,2% seguendo la debolezza di greggio e rame, mentre Puma è schizzata del 16,7% ai massimi da due mesi dopo le indiscrezioni su un possibile takeover, spingendo anche Adidas e JD Sports. Più debole il settore bancario dopo le dichiarazioni della CEO di Commerzbank che ha bollato come “ostile” l’approccio di UniCredit, con entrambi i titoli in calo rispettivamente del 2,7% e 3,5%. La tecnologia ha invece contenuto le perdite complessive grazie al recupero di SAP, salita del 3,2% dopo i commenti positivi di Jefferies sulle prospettive cloud. Tra i singoli titoli, Novo Nordisk è avanzata del 2,9% dopo la promozione di Berenberg a “buy”, mentre UBS ha alzato le stime per lo STOXX 600 al 2025-2026 prevedendo un rallentamento nei downgrade sugli utili e segnali di ripresa nei nuovi ordini. I market movers di oggi sono: tasso di disoccupazione in Australia, decisione sui tassi di interesse da parte della BOE in Gran Bretagna (attuali 4,00% - aspettative 4,00%), richieste dei sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,38%, China A50 +0,57%, Hang Seng ha chiuso a +1,65%, il Nikkei -0,33%, l’Australia -0,83%, Taiwan ha chiuso a -0,76%, la Corea del Sud Kospi -1,04%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,33%. Il nostro FTSEMib -1,31%, Dax chiuso +0,10% Ftse100 +0,09%, Cac40 -0,30%, Zurigo -0,11%. Lo S&P500 -0,10%, il Nasdaq chiuso -0,33%, il Russell2000 +0,17%. L’oro ha chiuso a 3.725,10 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 64,52$ per il wti e 68,47$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 32,500. Lo spread BTP/BUND 82,170. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,72%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,26%, China A50 +0,02%, Hang Seng ha chiuso a -0,39%, il Nikkei +1,42%, l’Australia -0,60%, Taiwan ha chiuso a +1,09%, la Corea del Sud Kospi +1,24%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,39%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positivi così come Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.688,60 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 63,79$ per il greggio e 67,74$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 117.519 e l’Ethereum 4.607.
Buona giornata.
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