Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri

- 17 set
- Tempo di lettura: 4 min
(38° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Arendt H.: “Tra due persone accade che talvolta molto raramente, nasca un mondo. Un minuscolo microcosmo in cui ci si può sempre salvare dal mondo che crolla”
Le borse asiatiche hanno vissuto una seduta altalenante tra piccoli rialzi e leggere perdite, con gli investitori che attendono la decisione della Federal Reserve ormai convinti che arriverà il primo taglio dei tassi dell’anno. L’indice MSCI Asia Pacific ha recuperato terreno chiudendo in positivo dello 0,1%, mentre i titoli tecnologici cinesi quotati a Hong Kong hanno toccato i massimi da quattro anni spinti dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale: Baidu è arrivata a guadagnare fino al 18% dopo un upgrade di rating e Alibaba ha beneficiato dell’ottimismo di Goldman Sachs, che ha alzato il target price e rivalutato l’attività cloud. In Giappone l’asta dei bond a 20 anni ha registrato la domanda più forte dal 2020, sostenuta dai rendimenti più alti, in un contesto politico che si apre a possibili politiche fiscali espansive dopo le dimissioni del premier Shigeru Ishiba. In Europa invece ha prevalso la cautela: lo STOXX 600 ha perso l’1,15%, il livello più basso in una settimana, appesantito da banche e assicurazioni scese di oltre il 2%, mentre anche DAX, CAC 40 e FTSE 100 hanno chiuso in calo. Tra i titoli più colpiti i recruiter dopo il profit warning di SThree, crollata del 26% ai minimi dal 2008, che ha trascinato con sé Adecco, Hays e Randstad, tutte in rosso tra il 3% e il 5%. Qualche eccezione positiva non è mancata: Thyssenkrupp è salita del 4,3% dopo aver ricevuto un’offerta non vincolante per la divisione acciaio da parte di un gruppo indiano, mentre Embracer ha guadagnato il 4,7% spinta dal rialzo di target di Kepler Cheuvreux. Intanto l’oro si è mantenuto oltre i 3.700 dollari l’oncia, sostenuto dalla debolezza del dollaro che resta vicino ai minimi dal 2022, mentre i Treasury hanno consolidato i guadagni con il rendimento del biennale stabile al 3,51%. I mercati hanno ormai pienamente prezzato un taglio di 25 punti base, ma cresce la speculazione su un possibile intervento da 50 punti base tra le tre riunioni che restano quest’anno: il vero focus sarà sulle nuove proiezioni del dot plot e soprattutto sulle parole di Powell, da cui gli investitori si aspettano toni accomodanti e la disponibilità a proseguire con altri interventi qualora i rischi sul mercato del lavoro dovessero intensificarsi. Sul fronte corporate non sono mancate le notizie di peso: Microsoft, OpenAI e altre big americane hanno annunciato nuovi investimenti miliardari in infrastrutture tecnologiche nel Regno Unito, in parallelo con la visita di Trump a Londra; sempre Trump ha confermato che discuterà con Xi Jinping dell’accordo per mantenere TikTok operativo negli Stati Uniti, con un consorzio che include Oracle, Andreessen Horowitz e Silver Lake pronto a subentrare. A Hong Kong Chery Automobile ha avviato un’IPO da 1,2 miliardi di dollari che apre una stagione intensa per le quotazioni nel mercato locale, mentre a Zurigo Nestlé è finita sotto i riflettori dopo l’uscita anticipata del presidente Paul Bulcke, criticato dagli investitori per la gestione di una crisi di governance. I market movers di oggi sono: saldo della bilancia commerciale in Giappone, CPI (inflazione) in Gran Bretagna, CPI nell’Eurozona, permessi di costruzioni rilasciati e decisioni sui tassi di interesse da parte della FED negli Stati Uniti (attuali 4,50% - aspettative 4,25%), decisione sui tassi di interesse da parte della BoC in Canada (attuali 2,75% - aspettative 2,50%).
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso positivi ad eccezione della Cina. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,25%, China A50 -0,25%, Hang Seng ha chiuso a -0,05%, il Nikkei +0,50%, l’Australia +0,26%, Taiwan ha chiuso a +1,20%, la Corea del Sud Kospi +1,25%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,39%. Il nostro FTSEMib -1,28%, Dax chiuso -1,77% Ftse100 -0,88%, Cac40 -1,00%, Zurigo -1,12%. Lo S&P500 -0,13%, il Nasdaq chiuso -0,07%, il Russell2000 -0,19%. L’oro ha chiuso a 3.725,10 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 64,52$ per il wti e 68,47$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 32,420. Lo spread BTP/BUND 81,700. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,36%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,38%, China A50 +0,57%, Hang Seng ha chiuso a +1,65%, il Nikkei -0,33%, l’Australia -0,83%, Taiwan ha chiuso a -0,76%, la Corea del Sud Kospi -1,04%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,33%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positivi mentre gli Stati Uniti sono negativi. L’oro si attesta a 3.718,90 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 64,42$ per il greggio e 68,34$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 116.650 e l’Ethereum 4.485.
Buona giornata.
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