Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri

- 16 set
- Tempo di lettura: 5 min
(38° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Edison T.: “Il valore di una cosa sta nella fatica necessaria per conquistarla”
Un’inflazione relativamente moderata, insieme a nuovi segnali di raffreddamento del mercato del lavoro, ha innescato un rally a Wall Street alimentando le scommesse che la Federal Reserve taglierà i tassi per la prima volta quest’anno: il CPI, pur restando sopra il target del 2%, non indica una dinamica fuori controllo, mentre le richieste di sussidio di disoccupazione sono balzate ai massimi da quasi quattro anni, rafforzando l’idea di un intervento già alla riunione della prossima settimana; i Treasury sono saliti con il decennale che ha sfiorato il 4% e tutti i principali indici USA hanno toccato nuovi massimi, con le small cap in rialzo dell’1,8%, mentre in after-hours Adobe ha fornito una guidance solida, l’oro ha superato il picco reale del 1980 e l’energia ha chiuso in calo insieme al petrolio; per Regan Capital la calma relativa dell’inflazione offre alla Fed spazio per concentrarsi sulla debolezza occupazionale, con tre tagli da 25 pb attesi entro fine anno, e per Morgan Stanley WM il mercato del lavoro resta la storia principale, con il CPI non abbastanza “caldo” da distrarre la Fed; per Pimco i jobless claims sono la notizia più rilevante e i 25 pb sono lo scenario base, mentre ClearBridge nota come, per la prima volta da tempo, il CPI sia passato in secondo piano rispetto ai sussidi, confermando l’attenzione della Fed al mandato sull’occupazione; Principal AM ritiene che l’impennata dei claims possa accelerare la sequenza di tagli, sebbene un taglio “d’emergenza” da 50 pb non appaia necessario dato che i claims restano inferiori ai livelli del 2021 e i dati macro non suggeriscono una recessione imminente; TradeStation osserva che più si indebolisce il lavoro, meno conta l’inflazione, mentre il core CPI è salito dello 0,3% m/m e l’headline dello 0,4% (massimo da inizio anno), a fronte di richieste iniziali salite a 263 mila (+27 mila) nella settimana al 6 settembre; per Renaissance Macro il mercato del lavoro “scricchiola” ma non giustifica un maxi-taglio: 25 pb restano l’opzione più probabile; Bankrate avverte che il rischio “stagflazione” può intensificarsi, dato un mandato duale in tensione e flessibilità limitata nel 2025, mentre Northlight nota come la narrativa si sia spostata rapidamente dal “se” al “quanti” tagli dopo settembre, con un’inflazione di fondo ancora elevata su base mensile che complica il sentiero di medio periodo; il BLS stima una revisione preliminare al ribasso dei payrolls di 911 mila unità fino a marzo, alimentando l’idea di un’economia in rallentamento richiamata anche da Jamie Dimon; secondo Evercore lo shock lavoro rafforza l’ipotesi di tre tagli consecutivi (settembre, ottobre, dicembre) per riportare i fed funds verso la neutralità entro fine anno, mentre BlackRock vede un trend d’inflazione in moderata decelerazione (servizi e shelter in miglioramento) e una Fed focalizzata sulla massima occupazione, con preferenza di portafoglio sulla duration nella parte front-to-belly della curva e una quota, oggi sensata, anche sul lungo periodo; per Bolvin Wealth Management il dato suggerisce un percorso graduale, non un pivot aggressivo, e l’ottimismo sull’AI potrebbe continuare a sovrastare il “rumore” inflazionistico; Ed Yardeni alza il target S&P 500 a 6.800 (base case) con 25% di probabilità di “melt-up” a 7.000 entro fine 2025 se la Fed il 17 settembre taglierà e segnalerà ulteriori riduzioni; tra le società, Nvidia prepara un nuovo prodotto per video generativi e sviluppo software, Google Cloud indica fino a 106 mld $ di impegni contrattuali, JPMorgan prevede ricavi di trading del 3° trimestre in crescita “high teens”, Boeing consegna 57 aerei commerciali (miglior agosto dal 2018), United Airlines vede il corporate travel in ripresa fino a fine 2025, UnitedHealth stima più iscritti in piani Medicare Advantage “highly rated” (bonus 2026), Humana soffre su criteri bonus più stringenti, Cracker Barrel sospende i remodel, Goldman ottiene da Shell un mandato da 40 mld $ sulla gestione pensioni, Nebius vola dopo un accordo AI fino a 19,4 mld $ con Microsoft, Anglo American rileva Teck creando un gruppo da oltre 50 mld $ nella più grande operazione mineraria da anni, AmEx amplia l’accettazione del 16% su base annua, Exxon e Chevron restano positive su domanda LNG in Cina, Lazard rafforza la presenza ad Abu Dhabi, Airbus conferma l’obiettivo consegne (820) condizionato ai motori, Novartis compra Tourmaline per ~1,4 mld $, Kering punta a ridurre debito e costi; in Europa lo STOXX 600 chiude a +0,51% a 555,13 spinto dalla difesa (BAE +6,3%, Rheinmetall +2,3%, Rolls-Royce +2,1%) mentre la BCE lascia i tassi invariati e aggiorna le proiezioni d’inflazione al 2027 (headline 1,9%, core 1,8%), raffreddando le scommesse su nuovi tagli entro giugno 2026 e sostenendo l’euro; il biennale tedesco risale all’1,99%, costruzioni/materiali +1,4% (Buzzi +6,7% dopo upgrade JPM, Heidelberg +2,5%), Stellantis +9,1% dopo l’annuncio del CEO Filosa sul ritorno di modelli come Cherokee e V8 RAM (settore auto +1,27%), il CAC 40 avanza dello 0,8% nonostante le incertezze politiche e il downgrade di Citigroup a “neutral” in vista del giudizio Fitch, Kering +2,4% rinviando l’opzione su Valentino almeno al 2028, Covestro +7,9% su possibili rimedi di ADNOC all’indagine UE sui sussidi, Technip Energies +4,7% dopo l’accordo per acquistare l’AM&C di Ecovyst per 556 mln $. I market movers di oggi sono: produzione industriale in Giappone, saldo della bilancia commerciale e produzione industriale in Gran Bretagna, CPPI (inflazione) in Germania e Francia, indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso per lo più positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +1,07%, China A50 +1,54%, Hang Seng ha chiuso a -0,14%, il Nikkei +0,17%, l’Australia -0,32%, Taiwan ha chiuso a +0,19%, la Corea del Sud Kospi +0,46%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,06%. Il nostro FTSEMib +0,89%, Dax chiuso +0,30% Ftse100 +0,78%, Cac40 +0,80%, Zurigo +0,62%. Lo S&P500 +0,85%, il Nasdaq chiuso +0,72%, il Russell2000 +1,79%. L’oro ha chiuso a 3.673,60 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 62,37$ per il wti e 66,37$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 32,295. Lo spread BTP/BUND 82,680. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 14,71%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,19%, China A50 +0,13%, Hang Seng ha chiuso a +1,39%, il Nikkei +0,99%, l’Australia +0,80%, Taiwan ha chiuso a +0,84%, la Corea del Sud Kospi +1,34%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,32%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura sopra la pari così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.694,75 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,88$ per il greggio e 65,91$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 115.547 e l’Ethereum 4.523.
Buona giornata e buon fine settimana.

%20(454%20x%2087%20px)%20(454%20x%2094%20px)%20(1).png)
Commenti