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Pillole di Mercato


(37° settimana - anno 2025)

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Citazione del giorno:

Di Paolo N.: “Nessun rapporto è perfetto o immune da incomprensioni. E’ la volontà di superarle che fa la differenza”

 

Le borse globali sono salite per la quinta seduta consecutiva, spinte dall’ottimismo sui tagli dei tassi USA che ha contagiato l’Asia e alimentato acquisti sui tecnologici: l’MSCI All-Country si avvia a un’altra chiusura record, TSMC e Alibaba guidano i rialzi in Asia, con indici in progresso in Corea, Taiwan e Hong Kong, mentre Jakarta arretra dopo la rimozione improvvisa della storica ministra delle Finanze; i future USA avanzano dopo l’S&P 500 vicino ai massimi, quelli europei flettono complici le tensioni politiche in Francia; il tutto dopo un’impennata delle scommesse su tagli della Fed che ha sostenuto Wall Street e il Nasdaq Composite su nuovi record, con Tim Waterer (KCM Trade) che parla di flussi ancora diretti verso il tech; in Giappone, gli strascichi delle dimissioni di Shigeru Ishiba hanno spinto il Nikkei 225 su un nuovo massimo intraday poi rientrato, JGB più tonici dopo il tonfo di lunedì per attese di politiche fiscali più espansive; in Cina, l’export rallenta ai minimi da sei mesi per il calo delle spedizioni verso gli USA, compensato da vendite in altri mercati e un surplus commerciale record; in Indonesia il presidente Prabowo sostituisce Sri Mulyani alle Finanze in scia a proteste violente: rupia sotto pressione, Bank Indonesia annuncia interventi, azioni in calo fino all’1,8%, allargano gli spread dei bond in dollari e i CDS, con i strategist di Bloomberg che parlano di timori su disciplina fiscale e necessità di chiarezza; l’S&P 500 rimbalza lunedì dopo il selloff da payroll deboli, il mercato prezza quasi tre tagli Fed nel 2025 a partire da questo mese nonostante attese di inflazione poco favorevoli, Treasury decennale a 4,05% (+1 pb), dollaro in calo e oro su nuovi massimi; il Bloomberg GlobalAgg è risalito di oltre il 20% dai minimi 2022 grazie ai dati sul lavoro USA più freddi che alimentano l’ipotesi di maggior allentamento, mentre per HSBC (Frederic Neumann) l’Asia guarderà agli USA in assenza di catalizzatori locali e l’inflazione americana farà da guida anche per PBoC e altre banche centrali; in vista della riunione Fed della prossima settimana, il CPI core di giovedì è atteso a +0,3% m/m per il secondo mese, prima ancora il BLS dovrebbe pubblicare un’ulteriore revisione al ribasso dell’occupazione, con Bloomberg Intelligence che ricorda come settembri deboli siano stati compensati quando la Fed ha tagliato senza recessione e Verdence (Megan Horneman) che vede probabile un “taglio hawkish” e focus su quante riduzioni seguiranno; in Europa, il premier francese François Bayrou perde la fiducia parlamentare (terzo cambio di governo in poco più di un anno), futures sui titoli in calo in attesa di un nuovo primo ministro, mentre a Londra Anglo American sarebbe vicina ad acquisire Teck Resources nell’operazione mineraria più grande da oltre un decennio; il petrolio sale per il secondo giorno nonostante prezzi sauditi tagliati, con timori su domanda e sanzioni al greggio russo dopo attacchi in Ucraina, il minerale di ferro corre da sei sedute ai massimi da oltre sei mesi su attese di maggiore domanda cinese; in chiusura europea di lunedì lo STOXX 600 guadagna lo 0,52% a 552,04, CAC 40 +0,78% con mercati tranquilli prima del voto che poi ha portato alla caduta del quinto premier in tre anni, ma performance francese annua sotto la media per il rialzo dei rendimenti a lunga sui timori di spesa fiscale, con OAT 30 anni scesi a 4,336% (da massimo 4,523%); settori europei quasi tutti in verde: retail +1,8%, costruzioni e materiali +1,7%, banche +1,5% dopo payroll USA deboli che rafforzano l’ipotesi di tagli Fed (decisione il 17 settembre), mentre la BCE giovedì dovrebbe lasciare i tassi invariati con inflazione vicina al 2% e valutazioni sull’impatto dei dazi USA; oil & gas +0,6% seguendo il greggio, con prospettiva di ulteriori sanzioni al petrolio russo che compensano l’aumento OPEC+; dati macro: export tedesco di luglio inaspettatamente in calo per domanda USA frenata dai dazi, produzione industriale in crescita; tlc –1,5% anche per effetto del deal EchoStar–SpaceX sullo spettro wireless, healthcare –0,6% con Novo Nordisk –0,9% dopo l’annuncio FDA di controlli più stringenti sugli ingredienti per farmaci anti-obesità. I market movers di oggi sono: non sono previsti eventi macro rilevanti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,20%, China A50 -0,01%, Hang Seng ha chiuso a +0,36%, il Nikkei +1,55%, l’Australia -0,36%, Taiwan ha chiuso a +0,56%, la Corea del Sud Kospi +0,09%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,20%. Il nostro FTSEMib +0,28%, Dax chiuso +0,89% Ftse100 +0,14%, Cac40 +0,78%, Zurigo -0,49%. Lo S&P500 +0,21%, il Nasdaq chiuso +0,45%, il Russell2000 +0,21%. L’oro ha chiuso a 3.677,40 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 62,26$ per il wti e 66,02$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 33,110. Lo spread BTP/BUND 85,530. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,11%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,62%, China A50 -0,28%, Hang Seng ha chiuso a +0,66%, il Nikkei -0,29%, l’Australia -0,75%, Taiwan ha chiuso a +1,06%, la Corea del Sud Kospi +0,86%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,22%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura debole mentre gli Stati Uniti sono positivi. L’oro si attesta a 3.694,75 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 62,71$ per il greggio e 66,50$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 111.970 e l’Ethereum 4.307.

 

Buona giornata.


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