Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri

- 5 set
- Tempo di lettura: 4 min
(36° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Heywood J.: “Molte mani rendono il lavoro più leggero”
Il rally di Wall Street ha trovato prosecuzione in Asia, sostenuto da nuovi segnali di raffreddamento del mercato del lavoro americano che rafforzano le attese di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già questo mese. Gli indici asiatici hanno guadagnato lo 0,7%, con la Cina in rimbalzo dopo il tonfo della vigilia e i listini giapponesi in rialzo sulla scia della firma da parte di Donald Trump dell’ordine esecutivo che formalizza l’accordo commerciale con Tokyo, il quale prevede dazi massimi del 15% sui beni americani e l’istituzione da parte giapponese di un fondo di investimento da 550 miliardi di dollari a favore degli Stati Uniti. I futures sull’S&P 500 hanno guadagnato lo 0,2% dopo che l’indice aveva toccato un nuovo massimo storico, mentre quelli europei segnalavano aperture positive. I Treasury sono rimasti stabili, con il rendimento biennale vicino ai minimi a un anno, e i mercati monetari ormai prezzano quasi completamente un taglio a settembre e almeno due entro la fine dell’anno. Il dollaro si è indebolito rispetto alle principali valute, mentre l’oro si avvia alla terza settimana consecutiva di rialzi. La cautela resta comunque alta, con i trader in attesa dei dati sul lavoro di venerdì: le stime vedono la creazione di 75.000 posti ad agosto e un tasso di disoccupazione al 4,3%, il livello più alto dal 2021. Le richieste di sussidi sono già salite ai massimi da giugno e i dati ADP hanno mostrato solo 54.000 nuovi occupati nel settore privato, mentre le aziende hanno ridotto i piani di assunzione al minimo storico per il mese di agosto. Gli analisti avvertono che dati troppo deboli potrebbero alimentare i timori di recessione e mettere la Fed sotto pressione, mentre numeri troppo solidi rischierebbero di frenare il ritmo dell’allentamento monetario. In parallelo Trump ha annunciato che presto imporrà dazi sulle importazioni di semiconduttori, risparmiando però aziende come Apple che hanno promesso maggiori investimenti negli Stati Uniti. In Cina, il CSI 300 è salito di quasi l’1% dopo il calo del 2,1% di giovedì, legato alle indiscrezioni su misure restrittive per raffreddare un rally del 10% maturato in agosto. Sul fronte delle materie prime, il petrolio è sceso per il terzo giorno consecutivo, avviandosi a chiudere la settimana in ribasso in attesa della riunione OPEC+ che potrebbe autorizzare un nuovo aumento dell’offerta. Nel corporate, Broadcom ha rassicurato gli investitori prevedendo un deciso miglioramento della crescita legata all’intelligenza artificiale dal 2026, con la collaborazione alla produzione di chip per OpenAI. Samsung ha lanciato il nuovo smartphone S25 a 650 dollari insieme a due tablet con funzioni AI. Hanwha Ocean ha raccolto circa un miliardo di dollari cedendo una quota nella società navale sudcoreana dopo il forte rally delle azioni. In Europa, lo STOXX 600 ha chiuso in rialzo dello 0,66% a 550,39 punti, trainato dai settori media e telecomunicazioni (+1,9%). Il calo dei rendimenti obbligazionari dopo le tensioni dei giorni precedenti ha riportato calma sui mercati, mentre gli investitori restano in attesa dei payrolls USA. Il rendimento del Bund a 30 anni è sceso al 3,34% e quello francese a 4,40% dopo aver toccato i massimi da giugno 2009, ma l’incertezza politica legata alla mozione di sfiducia al governo Bayrou mantiene elevata la prudenza. Sul fronte azionario, il lusso è stato penalizzato dal selloff cinese con Burberry, Dior e LVMH in calo fino al 4,2%, mentre il settore viaggi ha risentito dell’allarme di Jet2 che ha rivisto al ribasso la guidance, trascinando Ryanair ed Easyjet. Sanofi è crollata dell’8,3% dopo i deludenti dati clinici su un nuovo farmaco, mentre Volvo Cars ha perso il 3,3% per il calo delle vendite ad agosto. CVC Capital ha ceduto oltre il 6% dopo i risultati semestrali. In un contesto in cui settembre si conferma storicamente un mese difficile per i mercati, l’attenzione resta quindi concentrata sui dati macro americani e sulle prossime mosse della Fed, con il mercato che scommette su un taglio ormai inevitabile. I market movers di oggi sono: vendite al dettaglio in Gran Bretagna, ordini alle fabbriche in Germania, vendite al dettaglio in Italia, PIL (2° trimestre) nell’Eurozona, buste paga del settore non agricolo (NFP), salario orario medio, tasso di disoccupazione negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso positivi, giù la Cina. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -1,32%, China A50 -1,33%, Hang Seng ha chiuso a -1,10%, il Nikkei +1,55%, l’Australia +0,98%, Taiwan ha chiuso a +0,32%, la Corea del Sud Kospi +0,16%, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,42%. Il nostro FTSEMib +0,49%, Dax chiuso +0,74% Ftse100 +0,42%, Cac40 -0,27%, Zurigo +1,54%. Lo S&P500 +0,83%, il Nasdaq chiuso +0,98%, il Russell2000 +1,26%. L’oro ha chiuso a 3.606,70 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 63,48$ per il wti e 66,99$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 32,565. Lo spread BTP/BUND 88,240. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,30%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi ad esclusine dell’India. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,33%, China A50 +0,36%, Hang Seng ha chiuso a +0,62%, il Nikkei +0,78%, l’Australia +0,44%, Taiwan ha chiuso a +1,04%, la Corea del Sud Kospi +0,12%, l’indice Indiano Sensex chiuso -0,19%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.616,80 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 63,31$ per il greggio e 66,81$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 111.316 e l’Ethereum 4.323.
Buona giornata e buon fine settimana.
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