Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 30 lug
- Tempo di lettura: 4 min
(31° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Munger C.: “A volte evitare gli errori è già un ottimo piano”
Le borse asiatiche hanno registrato un moderato rialzo grazie all’estensione della tregua sui dazi tra Stati Uniti e Cina, con l’indice MSCI Asia-Pacifico in crescita dello 0,4%, guidato dai titoli tecnologici. Il dollaro si è indebolito rispetto a tutte le valute del G10 in attesa della riunione della Federal Reserve di mercoledì, da cui il mercato si aspetta un mantenimento dei tassi. Lo won sudcoreano si è distinto con un +0,8% dopo indiscrezioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero richiesto un apprezzamento della valuta nei negoziati commerciali. Le piazze di Shanghai hanno guadagnato lo 0,5%, mentre Hong Kong ha chiuso in calo dello 0,4%, in un contesto in cui il miglioramento delle relazioni bilaterali ha prodotto solo un effetto contenuto sull’appetito per il rischio. Il focus si sposta ora sui dati USA in uscita, tra cui il PIL e il report sul mercato del lavoro di venerdì, oltre che sulle trimestrali delle grandi tech americane attese nelle prossime 48 ore. L’estensione della tregua tra Washington e Pechino, discussa a Stoccolma, rappresenta il terzo round di colloqui in meno di tre mesi e ha l’obiettivo di risolvere le divergenze entro il 12 agosto. Intanto, Trump ha minacciato dazi tra il 20% e il 25% contro l’India, in assenza di un accordo entro il 1° agosto. La rupia indiana è scivolata ai minimi da quattro mesi, mentre le azioni hanno guadagnato marginalmente (+0,2%). Il won sudcoreano ha accelerato al rialzo sulla scia delle aspettative di nuovi accordi in materia valutaria, che potrebbero emergere nell’incontro di giovedì tra il ministro delle finanze coreano Koo Yun-cheol e il Segretario al Tesoro americano Bessent. Intanto, da Washington smentiscono qualsiasi piano segreto per svalutare il dollaro a fini negoziali. Il Giappone ha assistito a un leggero rafforzamento dello yen (+0,2%) dopo un allarme tsunami scattato a seguito di un terremoto nell’Estremo Oriente russo. La Fed si riunisce questa settimana in un contesto eccezionalmente fitto di dati economici: PIL, occupazione e inflazione saranno tutti diffusi in contemporanea con la decisione sui tassi. Powell potrebbe trovarsi di fronte a pressioni interne per un orientamento più espansivo, ma il consenso è per una pausa. Secondo Wells Fargo, la Fed vuole mantenere flessibilità e si riserva la possibilità di tagliare i tassi più avanti nell’anno, a condizione che l’inflazione lo permetta. Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha mantenuto i guadagni delle ultime sei settimane dopo che Trump ha ribadito la possibilità di imporre nuove sanzioni alla Russia, mentre l’oro continua a beneficiare della prospettiva di tassi più bassi e acquisti delle banche centrali. Sul piano societario, HSBC ha deluso le attese con un calo dell’utile operativo nel secondo trimestre dovuto a maggiori costi e a una svalutazione su una partecipazione in una banca cinese. Iveco ha confermato la volontà di scorporare le divisioni truck e difesa, trattando rispettivamente con Tata Motors e Leonardo. A Mumbai, Tata ha perso il 3% dopo la notizia. Samsung è salita dopo l’annuncio di un accordo da 16,5 miliardi di dollari con Tesla per la produzione di chip, che rilancia la divisione foundry. Reliance Industries sta valutando una IPO parziale (5%) della controllata Jio, con una raccolta prevista oltre i 6 miliardi di dollari. In Europa, le borse hanno chiuso in rialzo martedì, spinte da banche e titoli difensivi. Il listino danese OMX ha perso però l’11,9%, segnando la peggior seduta dell’anno, a causa del tonfo del 23% di Novo Nordisk. Il produttore di Wegovy ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2025 e annunciato un cambio al vertice, zavorrato dalla concorrenza di Eli Lilly. Il comparto farmaceutico europeo ha chiuso in calo dell’1,6%. Il pan-europeo STOXX 600 ha guadagnato lo 0,3%, con le banche in progresso dell’1,7% toccando i massimi da settembre 2008. Il nuovo accordo tariffario USA-UE, che riduce al 15% le imposte sulle esportazioni europee (contro il 30% minacciato), ha contribuito a migliorare l’outlook sugli utili: le previsioni ora indicano una crescita dell’1,8% nel secondo trimestre, contro lo 0,3% stimato una settimana fa. Le azioni di Airbus e Safran sono salite grazie all’esenzione dai dazi per il settore aerospaziale. Philips ha guadagnato il 9,2% dopo aver rivisto al ribasso l’impatto delle tariffe sui propri conti, mentre EssilorLuxottica è avanzata del 6,9% grazie a utili solidi. Ora l’attenzione si concentra sulla pubblicazione del PIL del secondo trimestre per Stati Uniti ed eurozona, sulla decisione della Fed e sul report occupazionale USA di venerdì. In parallelo, cresce l’attesa per la scadenza del 1° agosto sull’introduzione definitiva dei nuovi dazi e per i risultati delle big tech. I mercati si muovono su un equilibrio sottile tra tregue commerciali, inflazione e aspettative sui tassi. I market movers di oggi sono: CPI (Inflazione) in Australia, PIL (2° trimestre) nell’Eurozona, variazione dell’occupazione non agricola elaborato dall’ADP, PIL (2° trimestre), decisione sui tassi di interesse da parte della FED negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso per lo più negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,03%, China A50 -0,15%, Hang Seng ha chiuso a -1,02%, il Nikkei -1,01%, l’Australia -0,01%, Taiwan ha chiuso a -1,03%, la Corea del Sud Kospi +0,52%, l’indice Indiano Sensex -0,26%. Il nostro FTSEMib +1,23%, Dax chiuso +1,03% Ftse100 +0,60%, Cac40 +0,72%, Zurigo +0,30%. Lo S&P500 -0,30%, il Nasdaq -0,38%, il Russell2000 -0,61%. L’oro ha chiuso a 3.381,20 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 69,21$ per il wti e 71,68$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 34,20. Lo spread BTP/BUND 83,800. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,98%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,56%, China A50 +0,54%, Hang Seng ha chiuso a -0,64%, il Nikkei -0,20%, l’Australia +0,61%, Taiwan ha chiuso a +0,76%, la Corea del Sud Kospi +1,10%, l’indice Indiano Sensex -0,08%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.382,90 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 69,25$ per il greggio e 71,75$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 117.900 e l’Ethereum 3.809.
Buona giornata.
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