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Pillole di Mercato

(27° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Confucio: “Un uomo è grande non perché ha fallito. Un uomo è grande perché il fallimento non lo ha fermato”

 

Le borse asiatiche si sono mosse in modo altalenante in attesa del rapporto sul mercato del lavoro statunitense, con gli investitori in cerca di conferme dopo gli ultimi dati che hanno segnalato come la guerra commerciale di Donald Trump stia penalizzando l’economia americana. L’indice MSCI Asia Pacific ha oscillato tra lievi guadagni e perdite, dopo che l’annuncio di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Vietnam aveva spinto l’S&P 500 a chiudere su un nuovo massimo storico mercoledì. Il dollaro è rimasto stabile, vicino ai minimi triennali, mentre i future sugli indici statunitensi ed europei hanno guadagnato lo 0,1%. L’oro ha ceduto lo 0,3%, registrando il primo calo in quattro giorni. I Treasury americani sono saliti leggermente giovedì, dopo che i rendimenti erano aumentati nella seduta precedente per via delle vendite massicce nel Regno Unito, dove le preoccupazioni sul futuro della cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves hanno riacceso i timori sulla solidità fiscale del Paese. In Giappone, l’asta dei titoli di Stato trentennali ha mostrato una domanda solida, segnale che le autorità stanno riuscendo a contenere la volatilità del mercato obbligazionario. Questi movimenti incrociati riflettono un cauto ottimismo, con i trader attenti al report sul lavoro che potrebbe orientare le prossime mosse sui tassi. Nonostante l’inasprimento delle tensioni commerciali da parte di Trump, le azioni restano su livelli record, ma gli investitori preferiscono attendere nuovi dati prima di incrementare le posizioni. Trump ha annunciato che il Vietnam eliminerà tutti i dazi sulle importazioni statunitensi, mentre saranno introdotte tariffe del 20% sulle esportazioni vietnamite verso gli USA e del 40% sui prodotti ritenuti oggetto di triangolazione commerciale. Secondo Bloomberg Economics, l’accordo rischia di provocare reazioni da parte della Cina. La notizia ha sostenuto titoli come Nike e altri esportatori, in un contesto di timori per le catene di fornitura. Intanto, il dong vietnamita è stato fissato al minimo storico. Nel Regno Unito, il premier Keir Starmer ha confermato Rachel Reeves al Tesoro, cercando di rassicurare i mercati dopo le recenti tensioni legate al bilancio. Martedì sera, il governo è stato costretto a ritirare tagli per 5 miliardi di sterline ai sussidi, rendendo più difficile il risanamento dei conti pubblici. Sul fronte dei dati, il rapporto mensile sull’occupazione americana, atteso oggi (anticipato per la festività del 4 luglio), dovrebbe mostrare un rallentamento delle assunzioni a circa 110.000 posti rispetto ai 139.000 del mese precedente, con un tasso di disoccupazione in lieve aumento al 4,3%. Secondo gli analisti, un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro potrebbe accelerare i tagli dei tassi da parte della Fed, che già si trova sotto pressione per bilanciare inflazione e crescita. In Europa, le borse hanno chiuso in rialzo mercoledì, trainate dai titoli delle energie rinnovabili dopo il via libera a una versione rivista della legge di bilancio statunitense, che favorisce il settore eolico. Lo STOXX 600 ha guadagnato lo 0,2%, con Parigi in evidenza (+1%). Tra i titoli migliori, LVMH, Moncler e Burberry sono saliti di circa il 4%, sostenuti dal miglioramento delle prospettive sul lusso. Bene anche i minerari e gli automobilistici, con Stellantis in aumento grazie a un upgrade di Jefferies. Vestas ha registrato un balzo del 10,1%, risultando il miglior titolo dello STOXX 600, mentre Orsted ha guadagnato l’1,8%. Male invece alcune mid-cap britanniche, penalizzate dalle incertezze politiche interne, con l’indice FTMC in calo dell’1,3%. In altri movimenti, Greggs è crollata del 15,2% dopo l’allarme sugli utili, mentre Banco Sabadell è salito del 5,2% grazie alla notizia dell’accordo di Santander per acquistare la controllata britannica TSB. Nel complesso, i mercati globali restano appesi al filo dei dati macro, delle dinamiche commerciali e delle decisioni politiche, in un mix di entusiasmo e cautela che caratterizza questa delicata fase di metà anno. I market movers di oggi sono: giorno dell’indipendenza chiusura borsa americana ore 13:00, indice Pmi del settore dei servizi in Cina, Eurozona e Stati Uniti, minute della riunione BCE di giugno, buste paga del settore non agricolo (NFP), salario orario medio, saldo della bilancia commerciale e richieste dei sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso per lo più negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,01%, China A50 +0,17%, Hang Seng ha chiuso a +0,78%, il Nikkei -0,20%, l’Australia +0,75%, Taiwan ha chiuso a -0,14%, la Corea del Sud Kospi -0,87%, l’indice Indiano Sensex -0,02%. Il nostro FTSEMib +0,57%, Dax chiuso +0,46% Ftse100 -0,12%, Cac40 +0,99%, Zurigo +0,18%. Lo S&P500 +0,47%, il Nasdaq +0,99%, il Russell2000 +1,34%. L’oro ha chiuso a 3.368,40 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 67,21$ per il wti e 68,90$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 33,300. Lo spread BTP/BUND 91,900. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,63%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,07%, China A50 +0,56%, Hang Seng ha chiuso a -0,94%, il Nikkei -0,05%, l’Australia -0,10%, Taiwan ha chiuso a +0,91%, la Corea del Sud Kospi +1,03%, l’indice Indiano Sensex +0,36%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come negli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.360,42 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 67,03$ per il greggio e 68,66$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 108.906 e l’Ethereum 2.569.

 

Buona giornata.


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