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Pillole di Mercato

(27° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Giorgio Faletti: “Scegliere la strada più facile è solo un modo un poco più onorevole per fuggire”

 

Le Borse hanno inaugurato la seconda metà dell’anno consolidando il rally record, sostenute dalla crescente fiducia che l’economia statunitense possa reggere le incertezze legate all’agenda tariffaria del presidente Donald Trump. L’indice MSCI All Country World ha chiuso lunedì su un massimo storico e ha registrato la quarta seduta consecutiva in rialzo. In Asia, Taiwan e Corea del Sud hanno guidato i rialzi, mentre i future sull’S&P 500 hanno perso lo 0,1% dopo aver archiviato il trimestre migliore dal dicembre 2023. I Treasury americani sono saliti, con il rendimento del decennale sceso di circa due punti base al 4,21%. In Europa, le Borse hanno chiuso in calo lunedì, chiudendo giugno con un bilancio mensile negativo in attesa di segnali sui negoziati commerciali USA, in vista della scadenza del 9 luglio. Lo STOXX 600 ha perso lo 0,4% nella seduta, con un calo complessivo superiore all’1% nel mese. Nonostante queste flessioni, l’indice europeo ha comunque registrato il secondo trimestre consecutivo in rialzo, recuperando dai minimi di aprile quando i dazi di Trump avevano scosso i mercati. A zavorrare i listini europei sono stati i titoli sanitari e minerari, mentre Bayer ha perso oltre il 5% dopo che la Corte Suprema USA ha chiesto un parere al governo Trump sulle cause legate al glifosato, potenzialmente in grado di generare miliardi di dollari di risarcimenti. Sul fronte commerciale, il Canada ha ritirato la digital tax contro le big tech statunitensi poche ore prima dell’entrata in vigore, mentre il Regno Unito ha confermato l’effettiva partenza dell’accordo che taglia i dazi USA su auto e componenti aerospaziali britannici. Gli occhi sono ora puntati sulla scadenza del 9 luglio per nuovi accordi con Washington: secondo Morgan Stanley, è probabile un rinvio per guadagnare tempo e finalizzare i colloqui bilaterali. A Wall Street, il Nasdaq 100 ha aggiornato i massimi storici giovedì, trascinando l’indice MSCI mondiale. L’attenzione resta sul dollaro, che ha registrato un calo del 10,8% nei primi sei mesi dell’anno, la peggior performance semestrale dal 1973, segnale delle incertezze legate alla politica fiscale americana e al maxi piano da 3.300 miliardi di dollari attualmente in discussione al Congresso. In Asia, il Nikkei ha perso fino all’1,2%, penalizzato dal rafforzamento dello yen e dalle minacce di nuovi dazi di Trump sul Giappone, che ha definito inaccettabile la politica agricola nipponica e ventilato l’ipotesi di mantenere i dazi al 25% sulle auto. La valuta giapponese si è rafforzata dopo un miglioramento del sentiment tra le grandi aziende manifatturiere, alimentando le aspettative di un possibile rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan alla fine del mese. Il dollaro taiwanese ha guadagnato oltre il 2%, invertendo la perdita subita lunedì. L’indice Bloomberg del dollaro ha chiuso giugno in calo per il sesto mese consecutivo, il periodo di debolezza più lungo da otto anni, alimentato dai dubbi sulla solidità dell’agenda economica americana. Intanto, il rendimento dei Treasury è sceso mentre Goldman Sachs ha previsto un taglio dei tassi Fed già a settembre, considerato che l’effetto inflattivo dei dazi potrebbe risultare più contenuto del previsto. Il mercato del lavoro USA, che diffonderà il dato di giugno giovedì (anticipato per la festività del 4 luglio), dovrebbe mostrare un rallentamento delle assunzioni a 110.000 unità da 139.000, con un tasso di disoccupazione in lieve aumento al 4,3%. Sul fronte societario asiatico, una controllata chiave di SoftBank ha collocato un bond da un miliardo di dollari sul mercato statunitense, prima operazione investment grade dell’unità. In Europa, i titoli delle energie rinnovabili sono scesi, penalizzati dall’avanzamento al Senato USA di un disegno di legge che prevede la graduale eliminazione degli incentivi per il solare e l’eolico entro il 2028. Tra i singoli titoli, Deutsche Bank ha perso oltre il 3%, mentre Zalando è salita del 3% grazie a una nuova raccomandazione d’acquisto. Il quadro resta complesso, ma molti analisti — pur riconoscendo la volatilità — vedono ancora spazio per un proseguimento della ripresa nel secondo semestre, sostenuto da politiche monetarie più accomodanti e dall’attenuarsi dei rischi geopolitici, almeno nel breve termine. I market movers di oggi sono: indice Tankan delle grandi aziende manifatturiere in Giappone, indice manifatturiero Caixin in Cina, indice PMI del settore manifatturiero e CPI (Inflazione) nell’Eurozona, indice PMI del settore manifatturiero e nuove offerte di lavoro JOLTS negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,46%, China A50 -0,19%, Hang Seng ha chiuso a -0,20%, il Nikkei +0,82%, l’Australia +0,52%, Taiwan ha chiuso a -0,45%, la Corea del Sud Kospi +0,60%, l’indice Indiano Sensex -0,31%. Il nostro FTSEMib +0,13%, Dax chiuso -0,44% Ftse100 -0,43%, Cac40 -0,33%, Zurigo -0,6%. Lo S&P500 +0,52%, il Nasdaq +0,47%, il Russell2000 +0,12%. L’oro ha chiuso a 3.302,30 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 65,52$ per il wti e 66,80$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 33,025. Lo spread BTP/BUND 88,300. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,73%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,21%, China A50 +0,30%, Hang Seng ha chiuso a -0,87%, il Nikkei -0,91%, l’Australia +0,02%, Taiwan ha chiuso a +1,08%, la Corea del Sud Kospi +1,13%, l’indice Indiano Sensex +0,06%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva mentre gli Stati Uniti sono deboli. L’oro si attesta a 3.334,62 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 64,81$ per il greggio e 66,47$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 106.937 e l’Ethereum 2.467.

 

Buona giornata.


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