Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 27 giu
- Tempo di lettura: 5 min
(26° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Osho: “Puoi vedere solo ciò per cui sei pronto. Più sei consapevole, più elevate sono le realtà disponibili”
Le borse asiatiche hanno chiuso in rialzo e un indice globale delle azioni si è avvicinato a nuovi massimi storici, sostenuto dall’ottimismo su un possibile accordo commerciale e dall’aumento delle aspettative per tagli ai tassi da parte della Federal Reserve entro l’anno. Gli indici azionari dell’area Asia-Pacifico hanno guadagnato fino allo 0,7%, toccando i livelli più alti da settembre 2021, in scia al progresso dello S&P 500, salito dello 0,8% e ormai prossimo a nuovi record. Il Nasdaq 100 ha già toccato nuovi massimi, contribuendo a trainare anche l’indice globale MSCI. I future americani hanno aperto leggermente in rialzo, così come la borsa giapponese, mentre Seul ha chiuso in calo.
Il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick ha annunciato che Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un’intesa sui temi commerciali, a seguito dei colloqui del mese scorso. In parallelo, il Tesoro USA ha comunicato di aver trovato un accordo con i partner del G7 per esentare le aziende americane da alcune imposte estere, in cambio della rimozione della cosiddetta “revenge tax” dalla proposta fiscale di Trump. Secondo alcuni analisti, l’attuale rally è sostenuto da una combinazione favorevole di notizie, tra cui rendimenti in calo negli Stati Uniti, aspettative di tagli da parte della Fed, sviluppo positivi sul fronte commerciale e la continua forza del tema dell’intelligenza artificiale.
I Treasury hanno ceduto parte dei guadagni realizzati nella seduta precedente, mentre il mercato dei derivati sui tassi prezza ormai due tagli certi e inizia a scommettere su un terzo entro fine anno. Il dollaro è rimasto stabile dopo quattro sessioni consecutive di ribassi. I movimenti di giovedì sono stati innescati da una serie di dati macroeconomici deboli: la spesa dei consumatori nel primo trimestre è cresciuta al ritmo più lento dall’inizio della pandemia, con il PIL rivisto al ribasso a +0,5% annualizzato. Le richieste continuative di sussidi di disoccupazione sono salite ai massimi dal 2021, anche se quelle iniziali sono diminuite. Numerosi esponenti della Fed hanno dichiarato che saranno necessari ancora alcuni mesi per valutare l’effetto delle nuove tariffe sull’inflazione. Gli economisti si aspettano che l’indice PCE core, la misura preferita dalla Fed, registri il trimestre più debole degli ultimi cinque anni. In questo contesto, il mercato sembra puntare tutto su un raffreddamento dell’inflazione e sulla possibilità che la Fed possa iniziare a tagliare i tassi già nel prossimo futuro. Tuttavia, secondo alcuni osservatori, se la crescita non accelera o se gli utili aziendali deludono, il rally potrebbe esaurirsi rapidamente. In Asia, lo yen ha mostrato volatilità dopo che l’inflazione di Tokyo ha rallentato per la prima volta in quattro mesi. In Cina, invece, gli utili delle imprese industriali hanno registrato un forte calo a maggio, segnalando una debolezza persistente dovuta all’aumento delle tariffe statunitensi e a pressioni deflazionistiche interne. In Indonesia e Malesia i mercati sono rimasti chiusi. Le azioni legate al rame hanno guadagnato terreno, spinte dall’avvertimento di Goldman Sachs secondo cui le carenze di offerta potrebbero peggiorare prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe. Un indicatore chiave sui prezzi a un giorno del rame alla London Metal Exchange ha raggiunto il livello più alto da quattro anni, alimentando ulteriori pressioni tra gli acquirenti. Secondo gli strategist di Goldman Sachs, la volatilità dei mercati azionari resterà elevata nella seconda metà dell’anno, complice l’incertezza macro e il rischio di nuovi shock stagflattivi. In Europa, l’indice STOXX 600 ha chiuso praticamente invariato (+0,09%), mentre il DAX tedesco è salito dello 0,6%. La testimonianza di Powell davanti al Congresso ha confermato che, in assenza delle pressioni inflazionistiche legate ai dazi, la Fed avrebbe potuto procedere con ulteriori tagli. Trump, intanto, ha intensificato le critiche a Powell e ha lasciato intendere che un cambiamento al vertice della Fed potrebbe avvenire già da settembre. Con l’avvicinarsi della scadenza del 9 luglio per la sospensione delle tariffe, l’attenzione dei mercati torna a concentrarsi sugli sviluppi commerciali, in particolare tra Stati Uniti ed Europa, dove i negoziati restano in stallo. Gli investitori guardano con cautela a questa scadenza, ritenuta un potenziale fattore di rischio per l’area euro. Nel frattempo, lo STOXX 600 si avvia a registrare il primo rialzo settimanale dopo tre settimane di cali, sostenuto dalla speranza che la fragile tregua tra Iran e Israele possa reggere. I settori della difesa hanno beneficiato dell’impegno della NATO ad aumentare la spesa militare, mentre i minerari industriali sono stati trainati dall’impennata dei prezzi del rame, registrando il maggior guadagno giornaliero da oltre un mese. Tra i titoli in evidenza Rheinmetall, Airbus, Saab e QinetiQ, tutti in forte rialzo. In controtendenza, i titoli legati ai consumi, in particolare quelli del lusso e dei beni personali, hanno sofferto con cali superiori all’1,4%. Lo S&P 500 e il Nasdaq restano a un passo dai massimi storici. Tra le società in evidenza, Inchcape ha guadagnato quasi il 6% dopo aver confermato le previsioni sull’intero esercizio, mentre Edenred è salita del 6,3% dopo gli aggiornamenti ministeriali su una riforma dei buoni pasto. Sul fronte macro, in Germania la fiducia dei consumatori sembra destinata a calare a luglio, con l’aumento della propensione al risparmio che compensa l’ottimismo legato ai redditi. I market movers di oggi sono: indice di fiducia dei consumatori e vendite industriali in Italia, indice PCE (inflazione preferito e seguito dalla FED) e indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,10%, China A50 -0,19%, Hang Seng ha chiuso a -0,64%, il Nikkei +1,41%, l’Australia -0,11%, Taiwan ha chiuso a +0,32%, la Corea del Sud Kospi -1,24%, l’indice Indiano Sensex +0,49%. Il nostro FTSEMib +0,08%, Dax chiuso +0,56% Ftse100 +0,19%, Cac40 -0,01%, Zurigo +0,04%. Lo S&P500 +0,85%, il Nasdaq +0,97%, il Russell2000 +1,60%. L’oro ha chiuso a 3.344,90 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 65,53$ per il wti e 66,94$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 33,500. Lo spread BTP/BUND 92,000. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,56%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,31%, China A50 -0,06%, Hang Seng ha chiuso a -0,20%, il Nikkei +1,40%, l’Australia -0,12%, Taiwan ha chiuso a -0,16%, la Corea del Sud Kospi -1,08%, l’indice Indiano Sensex +0,05%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.305,92 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 65,64$ per il greggio e 67,10$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 107.584 e l’Ethereum 2.448.
Buona giornata e buon fine settimana.
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