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Pillole di Mercato

(26° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Charles Darwin: “Non è la specie più forte a sopravvivere, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”

 

Le Borse asiatiche hanno aperto in lieve rialzo, mentre il cessate il fuoco tra Israele e Iran sembra reggere e i trader sui Treasury hanno aumentato le scommesse su prossimi tagli ai tassi da parte della Fed. L’indice MSCI Asia Pacific è salito dello 0,3%, dopo il balzo di oltre il 2% della seduta precedente, sostenuto dall’annuncio del presidente Trump sullo stop alle ostilità tra i due rivali mediorientali. I future su Wall Street sono rimasti stabili dopo che martedì l’S&P 500 ha guadagnato l’1,1% e il Nasdaq 100 ha toccato nuovi massimi da febbraio. I Treasury e il dollaro sono rimasti stabili, con il rendimento del decennale statunitense in calo di cinque punti base dopo che Powell ha ribadito la flessibilità della Fed, sottolineando come “molti scenari siano possibili” e richiamando l’attenzione su una fiducia dei consumatori in calo. Gli investitori continuano a monitorare con cautela la fragile tregua in Medio Oriente: pur con un abbassamento del rischio geopolitico, l’accordo tra Israele e Iran resta tutt’altro che solido. Lo stesso Trump ha criticato entrambe le parti per i primi episodi di violazione. Il petrolio ha recuperato terreno dopo il calo più marcato da due giorni del 2022, sostenuto da nuove valutazioni sul cessate il fuoco e dai dati sulle scorte USA in diminuzione. Il dollaro si è indebolito contro la maggior parte delle principali valute; in Asia, il peso filippino e la rupia indonesiana si sono rafforzati, mentre il dollaro australiano ha oscillato dopo un dato sull’inflazione inferiore alle attese. Durante l’audizione al Congresso, Powell ha ribadito che eventuali tagli ai tassi dipenderanno dall’andamento dell’inflazione e dal mercato del lavoro. “Se le pressioni inflazionistiche resteranno contenute, arriveremo a tagliare i tassi prima del previsto,” ha dichiarato, precisando che non c’è urgenza di intervenire. I mercati monetari scontano ora due tagli entro fine 2025, con settembre come opzione più probabile. Anche altri membri della Fed hanno espresso prudenza: Kashkari ha ricordato che l’impatto dei dazi sull’inflazione è ancora incerto, mentre Williams e Barr hanno ribadito la necessità di attendere ulteriori dati. Intanto Trump, nel tentativo di rafforzare la tregua in Medio Oriente, ha sorprendentemente concesso alla Cina la possibilità di continuare ad acquistare petrolio iraniano. In Asia, la Bank of Thailand dovrebbe lasciare i tassi invariati, mentre il tentativo della Corea del Sud di ottenere lo status di mercato sviluppato è stato respinto da MSCI. In Indonesia, il ministro delle Finanze ha ribadito l’impegno alla disciplina fiscale. In Europa, le Borse sono balzate martedì spinte dall’annuncio del cessate il fuoco e dal calo del petrolio, che ha pesato però sul settore energia. L’indice STOXX 600 ha guadagnato l’1,11%, segnando il miglior rialzo giornaliero da oltre un mese. Le compagnie aeree e i titoli legati al turismo sono saliti del 4,3%, miglior performance in 18 mesi. Anche in Europa prevale l’ottimismo: Trump ha confermato che l’accordo è “in vigore”, con l’appoggio del presidente iraniano Pezeshkian, che ha ribadito l’intenzione di rispettare la tregua salvo provocazioni. Il DAX tedesco è salito dell’1,6% dopo l’approvazione di un massiccio piano di investimenti per il 2025-26, mentre Parigi e Madrid hanno guadagnato oltre l’1%. A Londra, il FTSE 100 è rimasto stabile. Con la fine del trimestre alle porte, lo STOXX 600 punta al secondo trimestre consecutivo in rialzo, anche se resta in calo dell’1% da inizio mese. Sul fronte commerciale, l’attenzione ora torna sulla scadenza dell’8 luglio per la sospensione dei dazi USA, mentre l’UE lavora per chiudere nuovi accordi. L’unico formalizzato finora è quello con Londra. Tra i titoli in evidenza, Carnival ha guadagnato quasi il 12% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni di utile annuale. Alstom è salita del 7,7% grazie a un contratto da 1,7 miliardi di euro per nuovi treni in Francia. Il settore tech europeo ha limitato i ribassi dell’indice generale. Con il Medio Oriente più stabile, i mercati tornano ora a concentrarsi su inflazione, dazi e mosse delle banche centrali, in attesa dei prossimi dati macro e delle ulteriori dichiarazioni di Powell. I market movers di oggi sono: Saldo della bilancia commerciale in Nuova Zelanda, permessi di costruzioni rilasciati, vendite di nuove abitazioni e scorte di petrolio negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +1,05%, China A50 +1,09%, Hang Seng ha chiuso a +2,03%, il Nikkei +1,16%, l’Australia +0,90%, Taiwan ha chiuso a +2,03%, la Corea del Sud Kospi +2,72%, l’indice Indiano Sensex +1,00%. Il nostro FTSEMib +1,63%, Dax chiuso +1,60% Ftse100 +0,01%, Cac40 +1,04%, Zurigo +1,13%. Lo S&P500 +1,11%, il Nasdaq +1,43%, il Russell2000 +1,34%. L’oro ha chiuso a 3.333,90 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 64,37$ per il wti e 66,17$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 35,095. Lo spread BTP/BUND 94,900. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 17,48%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,33%, China A50 +0,09%, Hang Seng ha chiuso a +0,81%, il Nikkei +0,29%, l’Australia +0,11%, Taiwan ha chiuso a +0,97%, la Corea del Sud Kospi -0,03%, l’indice Indiano Sensex +0,66%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.341,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 65,17$ per il greggio e 66,94$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 106.238 e l’Ethereum 2.437.

 

Buona giornata.


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