Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 24 giu
- Tempo di lettura: 4 min
(26° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Seneca: “Non tutte le tempeste arrivano per distruggerti la vita. Alcune arrivano per pulire il tuo cammino”
Il petrolio ha ceduto terreno e le Borse hanno guadagnato slancio dopo che il presidente Trump ha annunciato un cessate il fuoco tra Israele e Iran, alimentando l’ottimismo su una possibile tregua duratura nel conflitto in Medio Oriente. Il Brent è sceso di quasi il 5% nelle prime ore di contrattazioni asiatiche, tornando sotto i livelli toccati dopo gli attacchi israeliani ai siti nucleari iraniani. I future sugli indici europei e statunitensi hanno registrato un netto rialzo, mentre l’indice MSCI Asia Pacific si è avviato verso il miglior guadagno da oltre due mesi. Il dollaro si è indebolito contro tutte le principali valute, mentre l’oro, bene rifugio per eccellenza, ha perso fino all’1%. L’annuncio di Trump, pubblicato su Truth Social, è arrivato dopo i raid simbolici iraniani contro una base americana in Qatar. Il clima sui mercati, agitato da settimane di timori per un’escalation militare, ha trovato così una tregua temporanea. Tuttavia, non è ancora chiaro se questa pausa si tradurrà in un accordo più stabile. Secondo gli analisti di Invesco, il vero test sarà vedere se questo cessate il fuoco provvisorio potrà evolvere in una tregua definitiva. In parallelo, le Borse asiatiche hanno reagito positivamente, con il Kospi coreano in evidenza (+2,9%). In Europa, invece, i mercati avevano chiuso lunedì ancora deboli: il pan-Europe STOXX 600 ha perso lo 0,3%, con Parigi e Francoforte in calo e Londra in leggero ribasso. Il timore di una possibile rappresaglia iraniana e la minaccia di un blocco dello Stretto di Hormuz hanno tenuto alta l’attenzione, con gli investitori rifugiatisi temporaneamente in oro e obbligazioni. Nel frattempo, anche l’incertezza sui dazi resta in primo piano. Manca poco alla scadenza della “pausa” tariffaria del prossimo 8 luglio, con pochi progressi nei negoziati, eccetto l’accordo formale siglato tra Stati Uniti e Regno Unito. In Europa, le prospettive restano miste: la crescita dell’Eurozona si è fermata per il secondo mese consecutivo, mentre in Gran Bretagna l’attività economica mostra segnali modesti di espansione. L’attenzione ora si sposta sulle prossime dichiarazioni di Jerome Powell al Congresso, in un contesto reso ancora più complicato da un quadro inflazionistico incerto. Dopo i recenti interventi di Waller e Bowman della Fed, che hanno aperto a un possibile taglio dei tassi a luglio, i mercati valutano attentamente ogni segnale in arrivo dalla Banca centrale americana. Nel comparto europeo, si è distinto il settore energia, sostenuto da un rialzo del petrolio prima del crollo successivo. Al contrario, i titoli legati a viaggi e tempo libero hanno sofferto per via del caro energia. Tra i singoli titoli, Spectris ha guadagnato oltre il 15% dopo l’annuncio dell’acquisizione da parte di Advent, mentre Holcim è salita del 14% dopo il completamento dello spin-off della divisione nordamericana. In ribasso, invece, Novo Nordisk, penalizzata dai risultati di due studi clinici su un nuovo farmaco per la perdita di peso. Morgan Stanley, intanto, sottolinea che gli shock geopolitici tendono a generare solo cali temporanei sui mercati azionari: storicamente, a distanza di tre mesi l’S&P 500 è cresciuto in media del 3%, e a un anno del 9%. L'attenzione per le prossime sedute resta dunque concentrata sulla possibile evoluzione della situazione tra Israele e Iran, sull'impatto dei dazi USA e sulla traiettoria della politica monetaria globale, con Powell e i dati macro a fare da bussola per gli operatori. I market movers di oggi sono: Indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania, rapporto sulla fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board e Testimonianza del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell sulle prospettive economiche e sui recenti interventi di politica monetaria davanti alla Commissione Economica Congiunta, a Washington DC.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,15%, China A50 -0,16%, Hang Seng ha chiuso a -0,09%, il Nikkei -0,18%, l’Australia -0,44%, Taiwan ha chiuso a -1,34%, la Corea del Sud Kospi -0,56%, l’indice Indiano Sensex -1,02%. Il nostro FTSEMib -1,00%, Dax chiuso -0,35% Ftse100 -0,19%, Cac40 -0,69%, Zurigo -0,10%. Lo S&P500 +0,96%, il Nasdaq +0,94%, il Russell2000 +1,11%. L’oro ha chiuso a 3.357,40 ollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 68,51$ per il wti e 70,52$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 40,650. Lo spread BTP/BUND 100,200. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 19,83%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +1,05%, China A50 +1,09%, Hang Seng ha chiuso a +2,03%, il Nikkei +1,16%, l’Australia +0,90%, Taiwan ha chiuso a +2,03%, la Corea del Sud Kospi +2,72%, l’indice Indiano Sensex +1,00%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.395,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 66,56$ per il greggio e 68,77$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 105.146 e l’Ethereum 2.410.
Buona giornata.
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