Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 19 giu
- Tempo di lettura: 3 min
(25° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Seneca: “Pe essere felici bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato”
I mercati azionari hanno chiuso in calo mentre gli Stati Uniti valutano un possibile coinvolgimento diretto nel conflitto con l’Iran e il presidente della Fed, Jerome Powell, ha avvertito di possibili pressioni inflazionistiche. L’indice MSCI delle Borse asiatiche ha perso circa l’1%, con Hong Kong in calo di oltre il 2%. I future USA sono scesi leggermente dopo che l’S&P 500 aveva chiuso invariato. Il dollaro si è rafforzato rispetto alle principali valute, mentre il mercato obbligazionario USA è rimasto chiuso per festività. Il clima si è fatto più prudente dopo la notizia, riportata da Bloomberg, che funzionari statunitensi starebbero preparando un attacco all’Iran nei prossimi giorni. Le tensioni internazionali e il rallentamento della crescita pesano sulle manovre della Fed, che ha rivisto al ribasso le stime sul PIL e al rialzo quelle sull’inflazione. Secondo Gareth Nicholson di Nomura, in un contesto così complesso è opportuno concentrarsi su asset meno esposti al rischio tassi e alla volatilità politica, anche se le opportunità realmente decorrelate sono limitate. In Giappone i rendimenti obbligazionari sono calati dopo un’asta ben accolta e il governo ha annunciato un taglio delle emissioni di bond a lunghissimo termine. Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha avuto una seduta volatile, mentre l’oro si è mosso in leggero rialzo. Il rischio di un coinvolgimento diretto degli USA potrebbe innescare un forte rialzo dei prezzi dell’energia e spingere ulteriormente l’inflazione globale. Trump ha ribadito di voler decidere un eventuale attacco solo all’ultimo momento, mentre la Fed ha mantenuto i tassi invariati, confermando l’intenzione di prevedere due tagli nel 2025, anche se diversi membri hanno rivisto al ribasso le loro previsioni. Powell ha segnalato che gli aumenti dei dazi potrebbero avere un impatto più duraturo sui prezzi. In Asia, la situazione politica in Thailandia si è fatta più incerta, mentre la banca centrale di Taiwan dovrebbe lasciare i tassi invariati per il quinto trimestre consecutivo, con le Filippine invece orientate a un taglio. Anche in Europa l’umore resta prudente: lo STOXX 600 ha perso lo 0,4%, ai minimi di quasi un mese, zavorrato dalle tensioni geopolitiche e dall’incertezza commerciale. I titoli difensivi hanno beneficiato del contesto, mentre il comparto bancario ha guidato i ribassi. Il dibattito sui dazi resta aperto in vista della scadenza dell’8 luglio della moratoria tariffaria USA. A Londra, l’FTSE 100 ha chiuso in lieve rialzo (+0,1%) dopo dati sull’inflazione britannica in linea con le attese. In Svezia la Riksbank ha tagliato i tassi al 2%, mentre l’indice OMXS30 ha perso lo 0,1%. Il settore healthcare europeo è stato appesantito dal calo di Novo Nordisk, dopo la decisione di un tribunale USA che ha escluso i farmaci Ozempic e Wegovy dalla lista dei farmaci in carenza. Barclays prevede comunque un target di 620 per lo STOXX 600 entro fine 2026, sostenuto dagli stimoli tedeschi e dai futuri tagli ai tassi. Sul fronte societario, TP (la compagnia aerea portoghese) ha perso oltre il 13% dopo l’annuncio di nuovi target di medio termine. I market movers di oggi sono: mercati americani chiusi per festività, decisione sui tassi di interesse da parte della BNS in Svizzera (attuale 0,25% - aspettative 0,00%), decisione sui tassi di interesse da parte della BOE in Gran Bretagna, (attuale 4,25% - aspettative 4,25%).
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,05%, China A50 +0,10%, Hang Seng ha chiuso a -1,23%, il Nikkei +0,79%, l’Australia -0,09%, Taiwan ha chiuso a +0,23%, la Corea del Sud Kospi +0,54%, l’indice Indiano Sensex -0,08%. Il nostro FTSEMib +0,08%, Dax chiuso -0,50% Ftse100 +0,11%, Cac40 -0,36%, Zurigo -0,44%. Lo S&P500 -0,03%, il Nasdaq +0,13%, il Russell2000 +0,52%. L’oro ha chiuso a 3.408,10 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 73,50$ per il wti e 76,70$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 39,025. Lo spread BTP/BUND 97,800. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 20,14%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,71%, China A50 -0,73%, Hang Seng ha chiuso a -1,85%, il Nikkei -0,83%, l’Australia +0,01%, Taiwan ha chiuso a -1,41%, la Corea del Sud Kospi -0,15%, l’indice Indiano Sensex +0,02%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura negativa mentre gli Stati Uniti sono chiusi per festività. L’oro si attesta a 3.388,60 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 73,53$ per il greggio e 76,63$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 104.816 e l’Ethereum 2.526.
Buona giornata.
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