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Pillole di Mercato

(23° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Seneca: “Impara a essere felice con poco, perché il poco non ti mancherà mai”

 

I listini asiatici hanno chiuso in leggero calo dopo che la telefonata tra il presidente Donald Trump e Xi Jinping non ha offerto spunti significativi per migliorare il sentiment degli investitori, che restano prudenti in attesa dei dati sul mercato del lavoro statunitense. L’indice MSCI Asia-Pacific ha perso lo 0,1% ma resta in territorio positivo da sette settimane su otto. Hong Kong ha ceduto lo 0,2%, mentre le borse cinesi hanno chiuso in calo dello 0,1%. Tesoro statunitense e dollaro sono rimasti stabili dopo le flessioni della seduta precedente. In Asia, alcune aziende fornitrici di Tesla hanno accusato perdite legate alle crescenti tensioni tra Trump ed Elon Musk. In India, i mercati hanno oscillato dopo che la banca centrale ha tagliato il tasso di riferimento più del previsto e ha adottato un orientamento neutrale in politica monetaria. Gli operatori attendono con cautela il rapporto sui nuovi occupati negli Stati Uniti, che potrebbe fornire indicazioni sulla possibilità di due tagli dei tassi da parte della Fed entro il 2025. Il colloquio tra Trump e Xi non ha portato risultati concreti, con il presidente statunitense che si è limitato ad annunciare futuri incontri, senza però offrire dettagli su tempistiche o sedi. Secondo alcuni analisti, il gesto sembra più una mossa per mantenere il dialogo aperto che un segnale di reale progresso. Le stime per la crescita dei nuovi occupati a maggio si attestano a 125.000 unità, e un dato inferiore a 100.000 potrebbe riaccendere timori di recessione. Al contrario, una sorpresa positiva potrebbe far salire i rendimenti e penalizzare gli asset più rischiosi. Trump ha ammesso che i rapporti con la Cina si erano “lievemente incrinati”, ma ha affermato che ora sono “in buone condizioni” e che i negoziati riprenderanno presto. Tuttavia, resta incerto se questo porterà a una pace commerciale duratura o a un ritorno regolare delle forniture di materie prime critiche. Intanto Tesla ha perso il 14% dopo che Trump ha minacciato di revocare contratti governativi e sussidi a Elon Musk, a seguito delle critiche di quest’ultimo alla politica fiscale del partito repubblicano. Musk aveva anche chiesto pubblicamente l’impeachment di Trump, salvo poi cercare di ridimensionare i toni. Le tensioni hanno colpito anche i fornitori asiatici di Tesla. Secondo alcuni analisti, il conflitto ha trasformato il vantaggio politico di Tesla in uno svantaggio, aggravando un quadro già debole nei fondamentali del titolo. In Giappone, i rendimenti dei titoli di Stato ultra-long sono scesi di 5 punti base con aspettative crescenti su un possibile cambiamento nell’emissione del debito. La borsa giapponese ha guadagnato lo 0,4% grazie anche all’indebolimento dello yen dello 0,2%. Tra le materie prime, l’argento è rimasto vicino ai massimi da 13 anni e il platino ha toccato i livelli più alti dal 2022, riflettendo l’interesse crescente degli investitori verso i metalli industriali preziosi. In Europa, i listini sono stati volatili ma hanno chiuso in lieve rialzo dopo che i commenti di Christine Lagarde hanno smorzato l’ottimismo su ulteriori tagli dei tassi. Lo STOXX 600 ha guadagnato lo 0,2%, mentre la BCE ha ridotto i tassi di 25 punti base, come ampiamente previsto. Lagarde ha lasciato intendere che l’attuale ciclo di allentamento potrebbe subire una pausa, con i mercati che ora stimano un ulteriore taglio solo verso fine anno, forse a dicembre. Il settore bancario è stato il migliore, beneficiando dell’idea di tassi più alti per più tempo, mentre quello immobiliare, inizialmente in rialzo, ha chiuso in calo. I titoli legati ai consumi, come quelli alimentari e di lusso, sono stati i più penalizzati. I minerari hanno invece guadagnato, spinti dal prezzo del rame ai massimi da due mesi. Il DAX tedesco ha toccato un nuovo massimo per poi ridimensionarsi. A Wall Street, gli indici principali hanno chiuso in ribasso, con il Dow in calo dello 0,25%, l’S&P 500 dello 0,5% e il Nasdaq di oltre lo 0,1%. Il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz incontrerà Trump per la prima volta a Washington. Tra i singoli titoli, Wizz Air ha perso quasi il 28% dopo risultati inferiori alle attese, registrando la peggior seduta della sua storia. Wise ha guadagnato oltre il 7% dopo aver annunciato il trasferimento della sua quotazione principale negli Stati Uniti. Bayer è salita del 4,4% dopo una promozione da parte di Goldman Sachs. I market movers di oggi sono: saldo della bilancia commerciale e produzione industriale in Germania, decisione sui tassi di interesse in India (attuali 6,00% - aspettative 5,75%), PIL (1° trimestre) e vendite al dettaglio nell’Eurozona, salario orario medio, tasso di disoccupazione e buste paga del settore non agricolo (NFP) negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso per lo più positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,02%, China A50 +0,07%, Hang Seng ha chiuso a +0,57%, il Nikkei -0,45%, l’Australia -0,09%, Taiwan ha chiuso a +2,07%, la Corea del Sud Kospi +0,94%, l’indice Indiano Sensex +0,41%. Il nostro FTSEMib +0,74%, Dax chiuso +0,20% Ftse100 +0,11%, Cac40 -0,18%, Zurigo +0,21%. Lo S&P500 -0,53%, il Nasdaq -0,83%, il Russell2000 -0,02%. L’oro ha chiuso a 3.381,20 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 63,35$ per il wti e 65,30$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 36,670. Lo spread BTP/BUND 96,100. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 18,51%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi ad eccezione della Cina. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,03%, China A50 -0,15%, Hang Seng ha chiuso a -0,09%, il Nikkei +0,50%, l’Australia -0,05%, Taiwan ha chiuso a -0,14%, la Corea del Sud Kospi +1,49%, l’indice Indiano Sensex +0,56%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura debole mentre gli Stati Uniti sono positivi. L’oro si attesta a 3.390,64 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 62,57$ per il greggio e 64,69$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 102.586 e l’Ethereum 2.452.

 

Buona giornata e buon fine settimana

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