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Pillole di Mercato

(23° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Aristotele: “Quanto più un uomo studia, tanto più diventa umile, perché mentre impara, scopre l’immensità della sua ignoranza”

 

A Wall Street gli operatori hanno spinto al rialzo i principali indici azionari, sostenuti da dati solidi sul mercato del lavoro statunitense che hanno alleviato, almeno in parte, le preoccupazioni legate all’impatto dei dazi imposti dal presidente Donald Trump. I titoli di Stato sono scesi e il dollaro si è rafforzato. L’ottimismo è stato alimentato da un aumento inatteso nelle offerte di lavoro, proprio a pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto mensile sui salari. I titoli tecnologici hanno guidato il rimbalzo dell’S&P 500, con Nvidia in crescita di quasi il 3%. Anche i titoli energetici hanno beneficiato della risalita del prezzo del petrolio. In precedenza, i mercati avevano registrato un indebolimento a causa della revisione al ribasso delle stime di crescita globale da parte dell’OCSE, che ha segnalato come le politiche commerciali aggressive stiano spingendo l’economia mondiale verso un rallentamento. L’aumento delle offerte di lavoro ha rafforzato la posizione della Federal Reserve secondo cui il mercato occupazionale resta solido. Nonostante alcuni economisti temano un possibile peggioramento nei prossimi mesi a causa dell’effetto cumulativo dei dazi, i dati attuali non mostrano segnali preoccupanti, giustificando per ora una politica monetaria invariata. Secondo Northlight Asset Management, il dato sulle offerte di lavoro è incoraggiante, soprattutto considerando le recenti incertezze legate alla politica commerciale. L’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ha inoltre inviato lettere ai partner commerciali per ricordare loro la scadenza imminente dei negoziati, mentre il Segretario al Commercio si è detto molto ottimista su un possibile accordo con l’India. Tra le notizie societarie, Dollar General è salito dopo aver alzato le previsioni annuali, grazie all’aumento di clienti con redditi più alti attratti dai prezzi convenienti. Broadcom ha avviato la distribuzione di nuovi chip per data center ottimizzati per l’intelligenza artificiale, mirando a rafforzare la propria presenza in questo mercato in espansione. Meta ha firmato un contratto ventennale con il maggiore operatore nucleare statunitense per alimentare i suoi centri dati AI, ottenendo condizioni più vantaggiose rispetto a un accordo simile firmato da Microsoft l’anno precedente. Il CEO di Marriott ha dichiarato che i consumatori continuano a viaggiare, anche se tendono a prenotare con maggiore ritardo. Victoria’s Secret ha segnalato un incidente di sicurezza informatica che potrebbe impattare i risultati del trimestre. Signet Jewelers ha alzato le stime di utile e vendite, segnalando fiducia nel nuovo piano strategico e nella resilienza dei consumi. Hims & Hers Health ha annunciato l’acquisizione della società europea Zava, con l’obiettivo di espandersi nel settore della telemedicina. In Europa, l’indice STOXX 600 ha chiuso invariato, mentre gli investitori hanno mostrato cautela per via degli ultimi dati economici deboli e del persistere delle tensioni commerciali. I listini di Germania e Francia sono saliti rispettivamente dello 0,7% e dello 0,3%, mentre il FTSE britannico ha chiuso con un lieve +0,1% e l’IBEX spagnolo ha perso lo 0,5%. Il rallentamento dell’inflazione nell’area euro, ormai stabilmente sotto l’obiettivo della BCE, ha alimentato le aspettative di un nuovo taglio dei tassi. La banca centrale ha già tagliato i tassi sette volte dall’estate scorsa e i mercati danno quasi per certo un altro taglio di 25 punti base nella riunione di giovedì, che porterebbe il tasso al 2%. Le aspettative sono per almeno altri due tagli da un quarto di punto entro la fine dell’anno. Secondo Capital.com, il rallentamento della crescita dei prezzi a maggio ha ridotto le pressioni sulla BCE, confermando l’orientamento espansivo già scontato dai mercati. In Olanda, il rendimento dei titoli decennali è salito al 2,745%, in seguito alla crisi politica causata dal ritiro del partito di estrema destra di Geert Wilders dalla coalizione di governo, che potrebbe condurre a elezioni anticipate. In Svizzera, l’indice principale ha guadagnato lo 0,3%, mentre i dati sull’inflazione di maggio hanno mostrato una lieve deflazione, la prima da oltre quattro anni. Il contesto delle tensioni commerciali resta centrale, soprattutto dopo che l’amministrazione americana ha presentato ricorso per sospendere una seconda sentenza contraria a parte dei dazi imposti da Trump. Negli Stati Uniti, il Dow Jones e l’S&P 500 hanno guadagnato circa lo 0,5%, mentre il Nasdaq è salito dello 0,8%. L’OCSE ha rivisto al ribasso le stime di crescita globale, segnalando in particolare come la guerra commerciale avviata da Trump stia avendo un impatto sproporzionato sull’economia americana. Secondo un rapporto Reuters, la Casa Bianca ha chiesto agli alleati commerciali di presentare proposte concrete entro mercoledì, mentre si attende una telefonata tra Trump e Xi Jinping che potrebbe rappresentare un punto di svolta nei negoziati. Nel settore europeo dei media si è registrato un calo dell’1,1%, mentre le materie prime di base hanno perso lo 0,8% in linea con la discesa dei prezzi del rame. Tra i titoli più deboli, GSK ha perso il 2,1% dopo che Berenberg ha abbassato il rating da "buy" a "hold". L’energia è stato il settore migliore, in crescita dell’1%, grazie all’aumento di quasi un punto percentuale del prezzo del petrolio. I market movers di oggi sono: indice PMI del settore dei servizi nell’Eurozona, variazione dell’occupazione non agricola elaborato dall’ADP, scorte di petrolio e indice ISM del settore dei servizi negli Stati Uniti, decisione sui tassi da parte della BOC in Canada.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,48%, China A50 +0,66%, Hang Seng ha chiuso a +1,11%, il Nikkei +0,07%, l’Australia +0,42%, Taiwan ha chiuso a 1-54%, la Corea del Sud Kospi chiusa per festività, l’indice Indiano Sensex -0,24%. Il nostro FTSEMib +0,23%, Dax chiuso +0,67% Ftse100 +0,15%, Cac40 +0,34%, Zurigo +0,31%. Lo S&P500 +0,58%, il Nasdaq +0,81%, il Russell2000 +1,59%. L’oro ha chiuso a 3.371,10 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 63,14$ per il wti e 65,21$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 34,985. Lo spread BTP/BUND 98,600. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 17,69%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,40%, China A50 +0,25%, Hang Seng ha chiuso a +0,77%, il Nikkei +0,81%, l’Australia +0,78%, Taiwan ha chiuso a +2,07%, la Corea del Sud Kospi +2,54%, l’indice Indiano Sensex +0,20%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva mentre gli Stati Uniti sono leggermente negativi. L’oro si attesta a 3.378,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 62,81$ per il greggio e 64,85$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 105.519 e l’Ethereum 2.633.

 

Buona giornata.


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