Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 29 mag
- Tempo di lettura: 6 min
(22° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Aristotele: “Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, dunque, non è un atto ma un’abitudine.”
Gli asset statunitensi hanno ricevuto una spinta giovedì dopo che la maggior parte dei dazi globali imposti dal presidente Donald Trump è stata dichiarata illegale e bloccata dalla Corte del commercio internazionale degli Stati Uniti. Anche i risultati positivi di Nvidia hanno contribuito a migliorare il sentiment degli investitori. I futures sull’S&P 500 e sul Nasdaq 100 sono saliti rispettivamente dell’1,6% e del 2% dopo la sentenza, che l’amministrazione Trump ha annunciato di voler impugnare. Le borse asiatiche hanno guadagnato lo 0,6%, con i listini giapponesi e sudcoreani in rialzo di oltre l’1,5%. Lo yen si è indebolito mentre il dollaro si è rafforzato, con l’indice del biglietto verde salito ai massimi da oltre una settimana. Il rendimento dei Treasury decennali statunitensi è aumentato di tre punti base. Nvidia ha guadagnato quasi il 5% nelle contrattazioni after-market a New York dopo aver diffuso previsioni sui ricavi superiori alle attese. Sebbene gli investitori cerchino maggiore chiarezza sull’impatto effettivo della sentenza, il verdetto ha rappresentato un sollievo temporaneo dopo le forti vendite seguite all’annuncio del 2 aprile di Trump sull’introduzione di tariffe generalizzate. Le tariffe record e i propositi del presidente di tagliare ulteriormente le tasse avevano alimentato il timore di una guerra commerciale globale e acceso un’ondata di vendite sugli asset USA. Secondo Timothy Moe, chief equity strategist per l’Asia Pacifico di Goldman Sachs, si tratta di un colpo pesante, ma non ancora definitivo, poiché esistono diversi strumenti alternativi che l’amministrazione potrebbe utilizzare per mantenere in vigore le tariffe. Un collegio di tre giudici della Corte del commercio di Manhattan ha emesso mercoledì una decisione unanime a favore di stati a guida democratica e piccole imprese che avevano accusato Trump di aver abusato della normativa d’emergenza per giustificare la maggior parte dei dazi. La corte ha concesso all’amministrazione dieci giorni per dare esecuzione alla sentenza, senza però fornire indicazioni operative dettagliate per lo smantellamento delle tariffe. Sarà probabilmente la Corte Suprema a pronunciarsi in via definitiva in un contenzioso che potrebbe avere conseguenze su migliaia di miliardi di dollari di scambi globali. L’ordine riguarda i dazi generalizzati, le tariffe elevate contro la Cina e quelle legate al fentanyl imposte su Pechino, Canada e Messico. Restano esclusi i dazi imposti attraverso altri strumenti giuridici come le sezioni 232 e 301, che riguardano acciaio, alluminio e auto. Rodrigo Catril, strategist della National Australia Bank, ha osservato che serviranno maggiori dettagli, in particolare per chiarire se sarà emessa un’ingiunzione o se il caso seguirà un iter d’appello con tariffe ancora in vigore. Secondo lui, è probabile che l’amministrazione abbia ancora poteri sufficienti per aggirare la decisione e reintrodurre dazi con altre motivazioni. Il dollaro si è rafforzato fino allo 0,4% nella giornata di giovedì. L’indice del dollaro, dopo aver perso oltre il 7% dal picco di febbraio a causa del deterioramento della fiducia sugli asset americani, è tornato a salire con il miglioramento delle prospettive commerciali. Mingze Wu, currency trader presso StoneX a Singapore, ha spiegato che il biglietto verde era stato pesantemente venduto per effetto delle tariffe e quindi ora è naturale assistere a un movimento opposto. Gli spread sui bond asiatici investment grade denominati in dollari si sono ristretti di circa 1 punto base giovedì, proseguendo la contrazione registrata mercoledì, in linea con i movimenti globali legati all’allentamento delle tensioni commerciali. Il CEO di Nvidia Jensen Huang ha rassicurato gli investitori sulle prospettive in Cina, sottolineando che il mercato dell’intelligenza artificiale è destinato a una crescita esponenziale. Mentre Nvidia ha alimentato l’ottimismo, HP ha perso circa l’8% nel trading after-hours dopo aver abbassato le previsioni di utile per l’anno, citando un contesto economico più debole e costi persistenti legati ai dazi USA sui beni cinesi. Notizie secondo cui l’amministrazione Trump starebbe cercando di limitare l’esportazione verso la Cina di software per la progettazione di chip hanno provocato forti cali per Cadence Design Systems e Synopsys. Al contrario, le azioni delle software house cinesi attive nel settore dei semiconduttori sono salite dopo che il Dipartimento del Commercio ha inviato lettere ad alcuni fornitori americani di software EDA (electronic design automation) chiedendo di sospendere le vendite a clienti cinesi. Le previsioni positive di Nvidia hanno spinto al rialzo i titoli dei semiconduttori in Asia, tra cui Advantest, SK Hynix e Foxconn Industrial, portando l’indice coreano ai massimi degli ultimi nove mesi. Secondo l’analista Daniel Ives di Wedbush, si è trattato di un trimestre molto positivo, con commenti ottimistici sulla domanda nonostante le tensioni con la Cina, un segnale che la rivoluzione dell’intelligenza artificiale sta entrando nella sua fase di crescita più avanzata nonostante il contesto dei dazi. In Europa, l’indice STOXX 600 ha chiuso in calo dello 0,6% mercoledì dopo due sedute consecutive di rialzo seguite al rinvio dei dazi americani sull’Unione Europea. Martedì era emerso che i responsabili politici dell’UE avevano chiesto ai grandi gruppi europei di presentare i propri piani di investimento negli Stati Uniti in vista dei prossimi negoziati. I costruttori tedeschi BMW, Mercedes-Benz e Volkswagen sarebbero in trattativa con Washington per un possibile accordo sui dazi all’importazione. Nonostante segnali di distensione tra UE e Stati Uniti, gli investitori restano cauti di fronte alla natura imprevedibile delle politiche commerciali di Trump. Secondo Nick Brooks, responsabile ricerca di ICG, nei prossimi giorni i mercati resteranno in un range stretto perché gli investitori aspettano di vedere le prossime mosse del presidente. Brooks ha anche sottolineato che è troppo presto per trarre conclusioni sui colloqui tra case automobilistiche e governo USA, visto che le trattative restano nelle mani della Commissione europea. L’indice DAX tedesco ha perso lo 0,8% dopo aver toccato un nuovo massimo intraday, mentre l’indice MDAX dei titoli a media capitalizzazione ha raggiunto il livello più alto da aprile 2022. I dati pubblicati indicano che i prezzi all’importazione in Germania sono calati inaspettatamente dello 0,4% su base annua ad aprile e che la disoccupazione è aumentata più del previsto a maggio, alimentando le aspettative che la BCE possa tagliare i tassi già la prossima settimana. In Francia, l’indice CAC 40 ha chiuso in calo dello 0,5% invertendo i guadagni iniziali, dopo che il PIL del primo trimestre ha mostrato una lieve crescita in linea con le attese. Il settore difesa ha proseguito il rally con un guadagno dello 0,7% grazie al continuo interesse degli investitori per i titoli legati alla produzione militare, in un contesto in cui le speranze di una pausa nel conflitto russo restano scarse. Reuters ha riferito che tra le condizioni avanzate dalla Russia per porre fine alla guerra in Ucraina vi sarebbe una richiesta formale ai leader occidentali di bloccare l’espansione della NATO verso est e revocare una parte delle sanzioni. Le azioni di Elekta hanno guidato i guadagni dell’indice STOXX 600 con un +5,9% dopo risultati trimestrali superiori alle attese. Kingfisher ha perso il 3,6% dopo conti deludenti nel primo trimestre, mentre Stellantis ha ceduto il 2,2% dopo aver annunciato la nomina di Antonio Filosa come nuovo amministratore delegato. I mercati globali restano concentrati sui risultati trimestrali di Nvidia, considerati un barometro per tutto il settore tecnologico legato all’intelligenza artificiale. I market movers di oggi sono: indice di fiducia dei consumatori in Italia, indice PCE e richieste dei sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,12%, China A50 +0,11%, Hang Seng ha chiuso a -0,52%, il Nikkei +0,25%, l’Australia -0,16%, Taiwan ha chiuso a +0,22%, la Corea del Sud Kospi +1,22%, l’indice Indiano Sensex -0,27%. Il nostro FTSEMib +0,01%, Dax chiuso -0,66% Ftse100 -0,59%, Cac40 -0,49%, Zurigo -1,04%. Lo S&P500 -0,23%, il Nasdaq -0,51%, il Russell2000 -0,81%. L’oro ha chiuso a 3.322,40 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 61,84$ per il wti e 64,32$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 36,350. Lo spread BTP/BUND 99,600. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 19,13%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,77%, China A50 +0,32%, Hang Seng ha chiuso a +1,26%, il Nikkei +1,73%, l’Australia +0,28%, Taiwan ha chiuso a +0,33%, la Corea del Sud Kospi +1,83%, l’indice Indiano Sensex +0,07%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura decisamente positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.3294,31 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 62,85$ per il greggio e 65,26$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 107.990 e l’Ethereum 2.758.
Buona giornata.
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