Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 28 mag
- Tempo di lettura: 6 min
(22° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Warren Buffett: “Le abitudini sono catene troppo leggere da percepire fino a quando non diventano troppo pesanti per essere spezzate”
I Treasury americani hanno mantenuto le perdite dopo un’attesa asta di titoli giapponesi a 40 anni, che ha registrato la domanda più debole da luglio. Il rendimento dei bond giapponesi di lungo termine è rimasto sostanzialmente stabile rispetto a mezzogiorno a Tokyo, poco prima dell’annuncio dei risultati. Intanto, il rendimento dei Treasury decennali USA è salito di 2 punti base al 4,47%, mentre lo yen ha ridotto leggermente le perdite contro il dollaro. Le borse asiatiche sono salite dello 0,1% mercoledì, smorzando però gran parte dei guadagni registrati nelle prime ore della giornata. In Corea del Sud, i titoli tecnologici hanno trainato gli indici in attesa dei risultati di Nvidia, spingendo le azioni ai livelli più alti da inizio settembre, mentre l’Australia ha toccato i massimi da febbraio. Il petrolio è salito in vista del prossimo incontro del comitato OPEC+. L’indice MSCI All Countries World si trova a meno dell’1% dal record registrato a febbraio, grazie all’allentamento delle tensioni commerciali dopo un periodo di forte volatilità. Il rimbalzo registrato martedì a Wall Street ha interrotto la tendenza ribassista del “Sell America” che si era accentuata in seguito all’escalation dei dazi voluta da Trump e alla sua spinta per tagli fiscali, fattori che avevano acceso i riflettori sulle debolezze fiscali degli Stati Uniti. Tony Rodriguez, responsabile della strategia obbligazionaria di Nuveen, ha dichiarato a Bloomberg TV che il mercato appare più ottimista e stabile, ma si muove ancora in un range fragile per via dell’elevata incertezza. L’asta giapponese arriva in un momento in cui i costi di finanziamento di lungo termine stanno salendo anche in altre grandi economie. In Giappone, i rendimenti — soprattutto nella parte super-long della curva — sono aumentati a causa della progressiva riduzione degli acquisti da parte della Bank of Japan, che non è stata compensata dagli investimenti dei grandi assicuratori. Miki Den, strategist di SMBC Nikko Securities, ha spiegato che il tratto super-long ha mostrato segnali di stabilizzazione dalla fine della scorsa settimana, ma finché persisteranno squilibri tra domanda e offerta e aspettative di espansione fiscale, non è il momento adatto per acquisti diretti o strategie di appiattimento della curva. Martedì gli investitori obbligazionari a lungo termine hanno avuto un po’ di sollievo grazie a un rally globale del reddito fisso che ha fatto scendere bruscamente i rendimenti. Una robusta domanda per i 69 miliardi di dollari in titoli biennali ha sostenuto i Treasury americani. Nel frattempo, l’attenzione resta alta su Nvidia, che comunicherà i risultati mercoledì sera. Gli investitori vogliono capire se la spinta agli investimenti in infrastrutture legate all’intelligenza artificiale sia destinata a durare. Secondo Vey-Sern Ling, managing director di Union Bancaire Privée, i recenti commenti di Microsoft, Amazon e Google suggeriscono che la domanda per i chip di Nvidia resterà forte nei prossimi trimestri. Se il management dell’azienda confermerà questo scenario, l’impatto positivo potrà estendersi a tutta la filiera asiatica dei semiconduttori. Sul fronte degli utili asiatici, Xiaomi ha riportato ricavi superiori alle attese nel primo trimestre, mentre accelera la sua espansione nel settore delle auto elettriche in Cina e punta a rafforzare il core business degli smartphone. Negli Stati Uniti, le azioni di PDD Holdings, proprietaria della piattaforma Temu, sono crollate dopo risultati inferiori alle stime, segnale di come le tensioni commerciali tra Pechino e Washington stiano influenzando il business. La fiducia dei consumatori statunitensi è rimbalzata nettamente a maggio, dopo essere scesa ai minimi da quasi cinque anni, grazie a una percezione migliorata dell’economia e del mercato del lavoro in seguito alla tregua sui dazi. Nonostante l’incertezza diffusa tra consumatori e imprese, l’economia americana e soprattutto l’occupazione hanno finora mostrato una buona tenuta. Secondo molti analisti, ci vorranno mesi prima che i dazi impattino direttamente sull’economia e finora i consumatori sono stati protetti da molte delle ricadute grazie all’assorbimento dei costi da parte dei rivenditori. Stephen Stanley, chief economist di Santander US Capital Markets, ha osservato che la questione dei dazi è tutt’altro che chiusa, come dimostrano le recenti minacce di Trump verso l’Europa, ma i mercati finanziari sembrano voler andare oltre e anche i consumatori potrebbero muoversi in quella direzione. Intanto, il governo statunitense si prepara a ricevere una “golden share” in United States Steel come condizione per approvare l’acquisizione dell’azienda americana da parte della giapponese Nippon Steel. In Europa, le borse hanno chiuso in rialzo martedì, sostenute dai titoli della difesa, dopo che Trump ha minacciato nuove sanzioni alla Russia e ha confermato il rinvio dei dazi contro l’Unione Europea. L’indice STOXX 600 ha guadagnato lo 0,3%, consolidando il +1% di lunedì, dopo che Trump ha concesso all’UE una proroga sulla minaccia di dazi del 50%. Secondo alcune fonti, la Commissione europea ha chiesto alle principali aziende del blocco e ai loro amministratori delegati di presentare piani di investimento negli Stati Uniti in vista dei negoziati commerciali con Washington. L’ultima svolta sulle tariffe UE riflette l’imprevedibilità delle politiche commerciali di Trump, che continuano a minare la fiducia degli investitori e ad alimentare i timori sulla sostenibilità fiscale americana, spingendo molti investitori a ridurre l’esposizione verso gli asset USA alla ricerca di rifugi alternativi. L’indice europeo della difesa è salito dell’1,7% ai massimi storici dopo le dichiarazioni di Trump su nuove sanzioni a Mosca nel contesto del conflitto con l’Ucraina. Nick Saunders, CEO di Webull UK, ha dichiarato che si riconosce sempre di più che Trump non è più vicino a Putin come in passato e che è più probabile un conflitto prolungato in Ucraina. Il settore della difesa è chiaramente tornato di moda. I titoli tecnologici europei sono saliti dell’1,1%, mentre gli industriali hanno guadagnato lo 0,9%. Secondo Saunders, gli investitori stanno cercando valore selezionando i titoli più redditizi piuttosto che puntare su un rialzo generalizzato. In Germania, il DAX 40 ha chiuso in rialzo dello 0,8% toccando un nuovo massimo storico, sostenuto da un sondaggio che indica un leggero miglioramento del sentiment dei consumatori a giugno. Tuttavia, la Camera di Commercio e Industria tedesca (DIHK) prevede una contrazione del PIL per quest’anno. I rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona sono leggermente calati. Il FTSE 100 britannico ha guadagnato lo 0,7% dopo la riapertura post-festiva, mentre l’indice CAC 40 francese è rimasto stabile dopo i dati preliminari sull’inflazione che a maggio ha toccato i minimi da dicembre 2020. Il governo francese ha annunciato che a inizio luglio proporrà misure per riequilibrare i conti pubblici. Il miglioramento della fiducia dei consumatori e il rinvio dei dazi americani hanno favorito un ritorno dell’appetito per il rischio. Infine, FLSmidth ha guadagnato il 3,4% dopo che Goldman Sachs ha alzato il rating del fornitore di tecnologie per il settore minerario e del cemento da “neutrale” a “buy”, prevedendo margini in miglioramento. I market movers di oggi sono: decisione sui tassi di interesse da parte della RBNZ in Nuova Zelanda, tasso di disoccupazione in Germania, vertice dell’OPEC, verbali della riunione del FOMC negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso negativi ad esclusione di Giappone e Australia. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,26%, China A50 -0,39%, Hang Seng ha chiuso a -0,20%, il Nikkei +0,12%, l’Australia +0,41%, Taiwan ha chiuso a -0,88%, la Corea del Sud Kospi -0,94%, l’indice Indiano Sensex -0,63%. Il nostro FTSEMib +0,34%, Dax chiuso +0,83% Ftse100 +0,69%, Cac40 -0,02%, Zurigo +0,18%. Lo S&P500 +2,05%, il Nasdaq +2,47%, il Russell2000 +2,48%. L’oro ha chiuso a 3.328,30 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 60,89$ per il wti e 63,57$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 36,700. Lo spread BTP/BUND 100,000. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 18,96%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,12%, China A50 +0,11%, Hang Seng ha chiuso a -0,52%, il Nikkei +0,25%, l’Australia -0,16%, Taiwan ha chiuso a +0,22%, la Corea del Sud Kospi +1,22%, l’indice Indiano Sensex -0,27%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura negativa così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.322,02 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,19$ per il greggio e 63,86$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 108.938 e l’Ethereum 2.641.
Buona giornata.
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