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Pillole di Mercato

(22° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Friedrich Nietzsche: “Vi è al mondo una strada, un’unica strada che nessun altro può percorrere salvo te: dove conduce? Non chiedertelo, cammina”

 

I mercati avevano cominciato a sperare in un atteggiamento più conciliante da parte della Casa Bianca. Si sbagliavano. Il recente rally si è scontrato con il ritorno di una politica commerciale aggressiva. Trump ha infatti minacciato nuovi dazi, alzando il tiro contro l’Unione Europea e colpendo anche Apple, simbolo della tecnologia americana. Le tariffe potrebbero entrare in vigore già dal 1° giugno. Apple ha segnato l’ottava seduta consecutiva in ribasso, mentre Trump ha citato anche Samsung, nel tentativo di riportare la produzione tecnologica negli Stati Uniti. Gli indici hanno virato in negativo e il dollaro è sceso ai minimi da dicembre. Anche il mercato obbligazionario riflette le tensioni. I rendimenti restano elevati, con il decennale USA al 4,51%. Particolarmente significativo è l’aumento del “term premium”, salito vicino all’1%, livello che non si vedeva dal 2014. Gli investitori iniziano a chiedere più premio per detenere debito a lungo termine, segno di crescente sfiducia nella sostenibilità fiscale americana. A rafforzare questa percezione c’è l’approvazione alla Camera del maxipiano fiscale di Trump, che rischia di allargare ulteriormente il deficit. Nessuna indicazione su come verrà finanziato. In questo contesto di incertezza, Bitcoin ha preso una strada tutta sua: il fondo BlackRock su BTC ha raccolto oltre 2 miliardi in pochi giorni. Hedge fund, family office e fondi pensione stanno cominciando ad allocare capitale in asset digitali. Mentre azioni, obbligazioni e credito soffrono, Bitcoin continua a salire, mostrando una sorprendente decorrelazione. In Europa, la reazione è stata altrettanto negativa: i titoli dell’auto, esposti ai dazi, sono stati tra i più colpiti. Oro, franco svizzero e yen giapponese sono tornati a svolgere il ruolo di rifugi sicuri. Gli investitori si coprono, ma non scelgono una direzione netta. Lo schema è noto: i mercati reggono finché possono, poi basta una dichiarazione per capovolgere tutto. Sul fronte energetico, l’OPEC+ potrebbe triplicare l’aumento della produzione a luglio, con un’aggiunta di 411.000 barili al giorno. È il terzo aumento consecutivo. Il Brent è sceso sotto i 65 dollari e il WTI sotto i 62. Questa mossa sembra guidata da Riyad e potrebbe avere diverse motivazioni: punire i Paesi che producono oltre i limiti, difendere le quote di mercato, o persino accontentare Trump per contenere l’inflazione. Nel frattempo, le scorte USA sono ai massimi da luglio e l’Iran potrebbe tornare sul mercato, con il rischio di un WTI a 40 dollari. Nonostante tutto, il mercato petrolifero è sorprendentemente calmo: forse è la quiete prima della tempesta. Il Congresso USA ha approvato la legge fiscale di Trump: il “One, Big, Beautiful Bill”. Dietro il nome ad effetto c’è un piano pensato per unire il partito e rilanciare l’immagine di un’America prospera. Ma i mercati non si comprano con gli slogan. I rendimenti dei Treasury a 30 anni hanno superato il 5% e la domanda alle aste è crollata. Il debito salirà al 134% del PIL e gli interessi netti annuali sfiorano i 1.000 miliardi di dollari. Il disegno di legge proroga i vecchi tagli fiscali del 2017 e introduce nuove esenzioni per interessi su prestiti auto, straordinari e mance. In parallelo, taglia fondi a Medicaid e SNAP e abolisce il portale gratuito dell’Agenzia delle Entrate. Include anche l’innalzamento del tetto del debito per evitare il default tecnico. Ma i mercati sanno fare i conti: ogni punto di rendimento in più è un peso maggiore sul bilancio pubblico e un freno alla crescita.

Intanto, Bitcoin ha superato i 112.000 dollari per la prima volta, sostenuto dall’entusiasmo degli investitori istituzionali e dal supporto politico. Solo poche settimane fa era sceso a 75.000. Ora sembra una pausa fisiologica in un trend di fondo rialzista. Anche la politica si muove: il Senato ha approvato la prima legge organica sulle stablecoin, che include licenze obbligatorie, copertura al 100% con riserve reali, divieto di interessi ai clienti, esclusione delle big tech e norme antiriciclaggio. Michael Saylor rilancia: Strategy (ex MicroStrategy) vuole raccogliere altri 2 miliardi in equity per accumulare ancora Bitcoin. Il modello “società veicolo” basata su BTC prende piede: Tether e SoftBank studiano veicoli simili. Bitcoin nel 2025 è salito del 18%, mentre l’indice delle altcoin è ancora in calo del 40%. Quando Wall Street, Silicon Valley e Casa Bianca si muovono insieme, il mercato prende nota. L’agenda macroeconomica che va dal 26 al 30 maggio 2025 sarà caratterizzata da una carrellata di dati macroeconomici importanti riguardanti le principali economie del Vecchio Continente e gli Stati Uniti, ma con un inizio rallentato a causa della chiusura dei mercati in Regno Unito e Stati Uniti per festività il lunedì. In Europa, la settimana comincia con i prezzi alla produzione spagnoli (lunedì). Martedì sarà la volta della fiducia dei consumatori GFK tedesca (giugno) e dell’inflazione francese (maggio), insieme agli indicatori di fiducia dell’Eurozona. Giovedì usciranno gli indicatori di fiducia e la bilancia commerciale dell’Italia. Venerdì sarà la giornata più intensa: tra i dati più rilevanti, l’inflazione italiana e tedesca (maggio), le vendite al dettaglio tedesche (aprile) e i prezzi alla produzione italiani (aprile). Negli Stati Uniti, la settimana entra nel vivo martedì con i dati sugli ordini di beni durevoli (aprile) e l’indice di fiducia dei consumatori Conference Board (maggio). Mercoledì sarà pubblicato l’indice manifatturiero Fed Richmond e, in serata, i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Fed. Giovedì sarà cruciale per l’aggiornamento sul PIL del primo trimestre, mentre venerdì ci saranno i dati su reddito e spesa personale (aprile), il deflatore PCE e l’indice PMI Chicago. In Giappone, attenzione venerdì agli aggiornamenti su inflazione, tasso di disoccupazione, produzione industriale e vendite al dettaglio (tutti relativi ad aprile). Infine, segnalo la trimestrale di NVIDIA, in agenda mercoledì dopo la chiusura di Wall Street.

 

VENERDI’

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,31%, China A50 +0,96%, Hang Seng ha chiuso a +0,49%, il Nikkei -0,30%, l’Australia +0,58%, Taiwan ha chiuso a -0,72%, la Corea del Sud Kospi +1,02%, l’indice Indiano Sensex +0,87%. Il nostro FTSEMib -1,94%, Dax chiuso -1,54% Ftse100 ha chiuso -0,24%, Cac40 -1,65%, Zurigo -0,58%. Lo S&P500 -0,67%, il Nasdaq -1,00%, il Russell2000 –0,28%. L’oro ha chiuso a 3.361,11 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 61,71$ per il wti e 64,95$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 36,450. Lo spread BTP/BUND 103,500. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 22,29%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,20%, China A50 -1,17%, Hang Seng ha chiuso a -1,03%, il Nikkei +0,79%, l’Australia +0,08%, Taiwan ha chiuso a -0,29%, la Corea del Sud Kospi +1,32%, l’indice Indiano Sensex +0,48%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura in netto rialzo mentre gli Stati Uniti sono chiusi per il memorial day. L’oro si attesta a 3.377,06 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,80$ per il greggio e 64,46$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 109.516 e l’Ethereum 2.565.

 

Buona giornata e buona settimana.


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