Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 22 mag
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 23 mag
(21° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Bertrand Russell: “Sii isolato, sii ignorato, sii attaccato, dubita, abbi paura, ma non lasciarti mettere a tacere”
Le borse asiatiche hanno subito un brusco calo, mentre i titoli del Tesoro statunitensi si sono stabilizzati, dopo una vendita generalizzata alimentata dai timori legati a un nuovo progetto di legge sui tagli fiscali che potrebbe ampliare ulteriormente il deficit degli Stati Uniti. Un indice azionario regionale ha perso lo 0,6%, arretrando rispetto ai massimi raggiunti negli ultimi sette mesi. I futures sugli indici azionari americani hanno mostrato un andamento altalenante, dopo che l’S&P 500 ha registrato la sua flessione giornaliera più marcata in un mese. Sul fronte valutario, le valute asiatiche si sono rafforzate, mentre l’indice del dollaro ha segnato la quarta giornata consecutiva in calo. Il rendimento dei titoli di Stato americani a 30 anni si è mantenuto sopra la soglia del 5%, un livello cruciale per gli investitori. L’oro ha beneficiato dell’incertezza, con acquisti orientati verso beni rifugio. Anche il Bitcoin ha segnato un nuovo record, con un balzo del 2,8%. L’opposizione crescente alle proposte fiscali del presidente Donald Trump e il timore di un deficit sempre più ampio si stanno riflettendo sul mercato obbligazionario. I Treasury hanno perso terreno, influenzando negativamente anche altri asset americani. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha dichiarato che non si può escludere il rischio di stagflazione per l’economia statunitense, visti i crescenti pericoli legati alla geopolitica, al debito pubblico e alle pressioni inflazionistiche. Secondo Audrey Goh, responsabile asset allocation di Standard Chartered Wealth Management, i rendimenti a lungo termine sono destinati a salire nel breve termine, a causa delle preoccupazioni sull’impatto del piano fiscale sul debito pubblico. Ha anche evidenziato l’incertezza legata alla domanda per i titoli di Stato statunitensi a lungo termine. Il timore principale è che la nuova manovra fiscale possa aggiungere trilioni di dollari ai già gonfiati disavanzi di bilancio, proprio mentre l’interesse globale verso gli asset statunitensi sembra diminuire. Nel tentativo di superare le divisioni interne al partito, i repubblicani alla Camera hanno pubblicato una versione aggiornata del pacchetto fiscale e di spesa proposto da Trump, introducendo modifiche come l’innalzamento del tetto per le detrazioni fiscali statali e locali. Tuttavia, i mercati restano cauti. Le scommesse su un ulteriore rialzo dei rendimenti a lungo termine si sono moltiplicate, soprattutto dopo che Moody’s ha declassato il rating del credito sovrano statunitense al di sotto della tripla A. Il messaggio per molti è chiaro: se gli Stati Uniti non metteranno ordine nei conti pubblici, i rischi percepiti di finanziare il debito aumenteranno. In Giappone, anche il mercato del debito sovrano lancia segnali di allarme. Gli investitori hanno snobbato una recente asta di titoli pubblici, provocando un aumento dei rendimenti e indicando alla Banca del Giappone la necessità di agire con cautela nel ridurre gli acquisti obbligazionari. Secondo Nick Twidale, capo analista di AT Global Markets Australia, si tratta di una dinamica globale: gli investitori stanno cercando di adattarsi a un nuovo contesto in evoluzione. Twidale ha aggiunto che, con l’aumento dei rendimenti giapponesi, anche la sostenibilità fiscale del Giappone potrebbe diventare una preoccupazione per i mercati internazionali. Sul mercato valutario, il dollaro ha mostrato pochi cambiamenti rispetto all’euro e ad altre principali valute europee, ma si è indebolito nei confronti della maggior parte delle divise asiatiche, come yen e rupia indonesiana. Gli operatori riflettono sulle possibili implicazioni di nuovi accordi di cambio nell’ambito delle trattative commerciali. Il won sudcoreano ha mantenuto i guadagni accumulati durante la notte, dopo che fonti locali hanno riferito di discussioni bilaterali tra Stati Uniti e Corea del Sud sulla gestione del tasso di cambio. Secondo alcuni analisti, le valute asiatiche sono destinate a rafforzarsi, spinte da valutazioni interessanti e dall’impegno dell’amministrazione statunitense a correggere gli squilibri esistenti. Tuttavia, il ritmo e l’entità di questi apprezzamenti dipenderanno da un equilibrio delicato tra fattori geopolitici, segnali politici e compromessi tra crescita economica e diplomazia internazionale. Nel frattempo, il Bitcoin ha superato per la prima volta i 111.000 dollari, spinto dall’ottimismo degli investitori sulle sue prospettive. Richard Galvin, co-fondatore dell’hedge fund DACM, ha sottolineato come la criptovaluta si sia progressivamente sganciata dal comportamento dei mercati azionari. Secondo lui, Bitcoin continua a essere percepito come un “bene alternativo” e riserva di valore, soprattutto in un contesto in cui il mercato obbligazionario globale appare sempre più fragile. Le borse europee hanno chiuso sostanzialmente invariate mercoledì, con i guadagni registrati su alcuni titoli a larga capitalizzazione che hanno bilanciato le perdite nei settori del lusso e della distribuzione. Gli investitori restano concentrati sugli sviluppi in arrivo dagli Stati Uniti, dove è in discussione un disegno di legge per il taglio delle imposte. L’indice paneuropeo STOXX 600 ha chiuso in lieve calo. Il comparto retail (-0,8%) ha inciso negativamente sull’andamento generale, penalizzato soprattutto da JD Sports, che ha perso il 10,6% dopo aver comunicato un calo del 2% delle vendite comparabili nel primo trimestre e un warning sulla domanda nel mercato statunitense, a causa dei prezzi più elevati. Nel lusso, i titoli di LVMH, Hermès e Kering hanno perso oltre il 2% dopo che Chanel ha annunciato un calo del 4,3% nelle vendite annuali comparabili. A sostenere i listini sono state le società tecnologiche. Infineon ha guadagnato il 2,3% dopo aver annunciato una collaborazione con Nvidia per lo sviluppo di chip destinati ai nuovi sistemi di alimentazione per data center specializzati in intelligenza artificiale. Intanto aumentano le preoccupazioni per la stabilità fiscale degli Stati Uniti. Il rallentamento nei negoziati commerciali, la fine imminente della tregua tariffaria di 90 giorni varata da Donald Trump e il nuovo piano fiscale in discussione generano incertezza. "Ci sono interrogativi importanti: se Trump riuscirà a portare avanti questo piano, cosa accadrà con i dazi, e da dove arriveranno le risorse per finanziare i tagli fiscali", ha dichiarato Danni Hewson, responsabile analisi finanziaria presso AJ Bell. "Se l’economia americana dovesse mostrare segni di rallentamento, anche gli investitori europei saranno preoccupati." Lo STOXX 600, comunque, ha recuperato terreno dopo il calo di aprile e si trova a meno del 3% dai massimi storici. Tra i settori in positivo, quello della difesa e aerospazio ha chiuso in rialzo dello 0,5%, sostenuto dalla notizia di un piano da 175 miliardi di dollari annunciato da Trump per un nuovo sistema missilistico chiamato “Golden Dome”. Nel Regno Unito, l’inflazione ad aprile è aumentata oltre le attese, anche in comparti monitorati attentamente dalla Bank of England, rendendo più complesso l’eventuale percorso di riduzione dei tassi. In un contesto di crescenti preoccupazioni per i disavanzi fiscali e l'aumento del rapporto debito/PIL, i costi del servizio del debito continuano a restare elevati. Infine, Morgan Stanley ha alzato il giudizio sul settore bancario europeo a "attraente", citando una maggiore redditività potenziale derivante dall’aumento dei rendimenti. L’indice delle banche europee è tra i migliori del 2024. In controtendenza Julius Baer, che ha perso il 4,9% dopo aver comunicato una rettifica da 130 milioni di franchi svizzeri legata alla revisione del portafoglio crediti e alla sostituzione del Chief Risk Officer. I market movers di oggi sono: indice PMI del settore manifatturiero nell’Eurozona, Gran Bretagna e Stati Uniti, pubblicazione delle minute dell’ultima riunione di politica monetaria da parte della BCE, richieste dei sussidi alla disoccupazione e vendite di case esistenti negli Stati Uniti.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,10%, China A50 +0,16%, Hang Seng ha chiuso a -1,01%, il Nikkei -0,95%, l’Australia -0,57%, Taiwan ha chiuso a +1,19%, la Corea del Sud Kospi -1,11%, l’indice Indiano Sensex -0,90%. Il nostro FTSEMib +0,07%, Dax chiuso +0,34% Ftse100 ha chiuso +0,06%, Cac40 -0,40%, Zurigo -0,27%. Lo S&P500 -1,62%, il Nasdaq -1,41%, il Russell2000 -2,80%. L’oro ha chiuso a 3.324,05 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 61,43$ per il wti e 64,78$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 36,555. Lo spread BTP/BUND 99,100. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 20,88%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,31%, China A50 +0,96%, Hang Seng ha chiuso a +0,49%, il Nikkei -0,30%, l’Australia +0,58%, Taiwan ha chiuso a -0,72%, la Corea del Sud Kospi +1,02%, l’indice Indiano Sensex +0,87%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura mista mentre gli Stati Uniti sono positivi. L’oro si attesta a 3.347,42 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,68$ per il greggio e 64,97$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 111.438 e l’Ethereum 2.640.
Buona giornata.
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