top of page

Pillole di Mercato

(21° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Carl Jung: “Qualunque cosa, se ha valore, richiederà tempo, esigerà tutta la nostra pazienza, sarà costoso. È inevitabile”

 

Il prezzo del petrolio è salito ai massimi di una settimana, mentre il dollaro si è indebolito, in seguito a un report della CNN secondo cui nuovi servizi di intelligence statunitensi indicano che Israele potrebbe essere in preparazione per un attacco agli impianti nucleari iraniani. Il Brent è aumentato dell’1,7%. Secondo la CNN, non è ancora chiaro se i vertici israeliani abbiano preso una decisione definitiva in merito, ma la notizia ha comunque innescato una reazione nei mercati. Gli investitori hanno aumentato la domanda per beni rifugio come il franco svizzero e lo yen, che hanno registrato un apprezzamento. In Giappone, i rendimenti dei titoli di Stato a lunghissima scadenza sono calati bruscamente dopo il picco di martedì. Negli Stati Uniti, i rendimenti dei Treasury a 30 anni si sono attestati intorno al 5%. Nel frattempo, i futures su S&P 500 e Nasdaq 100 hanno perso lo 0,4%, mentre i mercati asiatici hanno registrato un rialzo dello 0,8%. Le recenti tensioni geopolitiche stanno riaccendendo l’avversione al rischio, in un momento in cui i mercati sembravano essersi stabilizzati dopo un mese di forti turbolenze legate alle politiche tariffarie dell’amministrazione Trump. Gli operatori di mercato sono ora in attesa di indicazioni che confermino la sostenibilità dei recenti guadagni azionari, in un contesto in cui la Federal Reserve sembra intenzionata ad attendere segnali più chiari sull’andamento dell’economia prima di intervenire sui tassi d’interesse. Joe Little, capo stratega globale di HSBC Asset Management, ha sottolineato che la cautela resta giustificata vista l’incertezza economica e politica ancora molto elevata. Il petrolio, in particolare, è stato estremamente volatile negli ultimi giorni a causa di notizie contrastanti riguardo ai negoziati sul nucleare tra Stati Uniti e Iran. Un attacco israeliano potrebbe bloccare ogni progresso nei colloqui e alimentare nuove tensioni in Medio Oriente, una regione che fornisce circa un terzo della produzione mondiale di greggio. Le crescenti tensioni hanno contribuito all’indebolimento del dollaro e a un aumento della domanda per lo yen, rifugio tradizionale nei momenti di incertezza. Diverse valute asiatiche si sono rafforzate, mentre un indice che misura il dollaro è calato per il terzo giorno consecutivo. Secondo Richard Franulovich, responsabile della strategia valutaria di Westpac, il dollaro ha perso parte del suo status di bene rifugio indiscusso, mentre yen e franco svizzero stanno tornando protagonisti nei momenti di crisi. Morgan Stanley ha osservato che un dollaro più debole e tassi d’interesse più bassi potrebbero favorire ulteriormente i mercati asiatici. Mercoledì, l’indice Morgan Stanley Asia Pacific è salito dello 0,7%. Little ha inoltre menzionato il concetto di "fine dell'eccezionalismo" statunitense, legato alla possibilità che gli investitori inizino a diversificare fuori dagli asset americani, a condizione che vengano raggiunti accordi commerciali prima della scadenza dell’8 luglio, termine del periodo di sospensione tariffaria deciso da Washington. Un dollaro più debole sta inoltre alimentando consistenti afflussi di capitale verso i mercati emergenti asiatici, rafforzando le valute locali. I rendimenti dei Treasury a lungo termine sono saliti martedì in seguito all’intensificarsi del dibattito sul bilancio statunitense, che sta spingendo molti operatori a scommettere su un ulteriore aumento del debito e dei deficit pubblici. Nel frattempo, il presidente Donald Trump ha espresso crescente frustrazione per le pressioni interne volte ad aumentare il tetto delle detrazioni fiscali statali e locali, suggerendo un possibile stallo nei negoziati su una nuova riforma fiscale, che l’amministrazione vorrebbe approvare rapidamente. Alcuni trader stanno puntando su un aumento dei rendimenti decennali fino al 5%, evidenziando come le preoccupazioni legate alla sostenibilità del debito stiano condizionando le aspettative di mercato. In Giappone, il mercato del debito lancia segnali di allarme alla banca centrale: gli investitori hanno evitato un’asta di titoli pubblici, mentre i rendimenti sono aumentati proprio in coincidenza con incontri tra gli operatori e la Bank of Japan per discutere un possibile ridimensionamento degli acquisti obbligazionari. Infine, Alberto Musalem, presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis, ha affermato che le tariffe rischiano di pesare sull’economia statunitense e sul mercato del lavoro. Ha sottolineato che la Fed potrà intervenire in modo equilibrato su inflazione e occupazione, a patto che le aspettative di inflazione restino ancorate al target del 2%. Le azioni europee hanno chiuso martedì ai massimi da quasi nove settimane, sostenute in particolare dai rialzi nei settori utility e telecomunicazioni, oltre che da alcuni risultati societari positivi che hanno contribuito a rafforzare il sentiment di mercato. L’indice paneuropeo STOXX 600 è salito dello 0,7%, toccando i livelli più alti da otto settimane. Le principali borse regionali hanno chiuso in territorio positivo: in Germania e Irlanda sono stati raggiunti nuovi record, mentre l’indice spagnolo. Bene anche il settore dell’energia eolica: Oersted ha guadagnato il 14,5% e Vestas Wind il 4,8%, in seguito alla revoca, da parte dell’amministrazione statunitense, del blocco ai lavori per un grande impianto offshore previsto al largo della costa di New York. Vodafone ha registrato un balzo del 7,3% dopo aver comunicato previsioni positive sul flusso di cassa per l’anno in corso, spingendo l’intero settore telecomunicazioni al +1,7%. I mercati si sono stabilizzati anche dopo il downgrade a sorpresa del rating sovrano statunitense da parte di Moody’s, avvenuto venerdì. Dopo un’iniziale reazione negativa, Wall Street ha recuperato e ha chiuso in positivo già lunedì. “Il downgrade ha scosso un po’ la fiducia, ma sembra che il mercato abbia già assorbito la notizia. Oggi vediamo solo un riequilibrio dell’appetito per il rischio”, ha commentato Daniela Hathorn, analista senior di Capital.com. In Asia, la Cina ha tagliato martedì i tassi di riferimento sui prestiti per la prima volta da ottobre, nel tentativo di sostenere l’economia rallentata dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Ne hanno beneficiato i titoli del lusso, molto esposti alla domanda cinese: LVMH è salita dell’1,3%, Burberry del 3,7% e Kering del 4%. L’indice europeo del lusso ha chiuso in aumento dello 0,3%. Sul fronte geopolitico, l’Unione Europea e il Regno Unito hanno annunciato nuove sanzioni contro la Russia, senza attendere un allineamento con gli Stati Uniti. Questo ha aumentato l’incertezza sulle prospettive dei negoziati di pace tra Russia e Ucraina. Restano sotto osservazione i rendimenti dei titoli di Stato USA, ancora su livelli elevati, mentre crescono i timori per l’impatto di una nuova legge fiscale americana che potrebbe aumentare il debito pubblico oltre le previsioni. Gli investitori guardano anche con attenzione ai possibili sviluppi sul fronte commerciale, con il rischio di un ritorno delle tariffe reciproche all’inizio di luglio. I market movers di oggi sono: saldo della bilancia commerciale in Nuova Zelanda e Giappone, CPI (inflazione) in Gran Bretagna.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,55%, China A50 +0,66%, Hang Seng ha chiuso a +1,41%, il Nikkei +0,43%, l’Australia +0,61%, Taiwan ha chiuso a +0,05%, la Corea del Sud Kospi +0,14%, l’indice Indiano Sensex -0,25%. Il nostro FTSEMib +0,89%, Dax chiuso +0,34% Ftse100 ha chiuso +0,94%, Cac40 +0,75%, Zurigo +0,51%. Lo S&P500 -0,37%, il Nasdaq -0,38%, il Russell2000 +0,04%. L’oro ha chiuso a 3.297,94 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 62,32$ per il wti e 65,66$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 37,050. Lo spread BTP/BUND 99,750. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 17,96%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,31%, China A50 +0,96%, Hang Seng ha chiuso a +0,49%, il Nikkei -0,30%, l’Australia +0,58%, Taiwan ha chiuso a +1,19%, la Corea del Sud Kospi +1,02%, l’indice Indiano Sensex +0,87%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura intorno alla parità mentre gli Stati Uniti sono negativi. L’oro si attesta a 3.302,19 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 63,10$ per il greggio e 66,43$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 107.470 e l’Ethereum 2.564.

 

Buona giornata.

Comments


Mi trovi anche su:
  • Facebook
Tutti i diritti riservati © 2023 Federico Caligiuri
Email: segreteriacaligiuri@gmail.com  P.IVA - 02053160590

Il contenuto di questo sito è solo a scopo informativo, non devi interpretare tali informazioni o altro materiale come consigli legali, fiscali, di investimento, finanziari o di altro tipo. Nulla di quanto contenuto nel nostro sito costituisce una sollecitazione, una raccomandazione, un'approvazione o un'offerta da parte di Federico Caligiuri per acquistare o vendere titoli o altri strumenti finanziari in questa o in qualsiasi altra giurisdizione in cui tale sollecitazione o offerta sarebbe illegale ai sensi delle leggi sui titoli di tale giurisdizione. Tutti i contenuti di questo sito sono informazioni di natura generale e non riguardano le circostanze di un particolare individuo o entità. Nulla di quanto contenuto nel sito costituisce una consulenza professionale e/o finanziaria, né alcuna informazione sul sito costituisce una dichiarazione esaustiva o completa delle questioni discusse o della legge ad esse relativa. Federico Caligiuri non è un fiduciario in virtù dell'uso o dell'accesso al Sito o al Contenuto da parte di qualsiasi persona. Solo tu ti assumi la responsabilità di valutare i meriti e i rischi associati all'uso di qualsiasi informazione o altro Contenuto del Sito prima di prendere qualsiasi decisione basata su tali informazioni o altri Contenuti. In cambio dell'utilizzo del Sito, accetti di non ritenere Federico Caligiuri, i suoi affiliati o qualsiasi terzo fornitore di servizi responsabile di eventuali richieste di risarcimento danni derivanti da qualsiasi decisione presa sulla base di informazioni o altri Contenuti messi a tua disposizione attraverso il Sito.

RISCHI DI INVESTIMENTO

Ci sono rischi associati all'investimento in titoli. Investire in azioni, obbligazioni, exchange traded funds, fondi comuni e ogni altro strumento finanziario comporta il rischio di perdita.  La perdita del capitale è possibile. Alcuni investimenti ad alto rischio possono utilizzare la leva finanziaria, che accentuerà i guadagni e le perdite. Gli investimenti esteri comportano rischi speciali, tra cui una maggiore volatilità e rischi politici, economici e valutari e differenze nei metodi contabili.  La performance passata di un titolo o di un'azienda non è una garanzia o una previsione della performance futura dell'investimento. La totalità dei contenuti presenti nel sito internet è tutelata dal diritto d’autore. Senza previo consenso scritto da parte nostra non è pertanto consentito riprodurre (anche parzialmente), trasmettere (né per via elettronica né in altro modo), modificare, stabilire link o utilizzare il sito internet per qualsivoglia finalità pubblica o commerciale. Qualsiasi controversia riguardante l’utilizzo del sito internet è soggetta al diritto italiano, che disciplina in maniera esclusiva l’interpretazione, l’applicazione e gli effetti di tutte le condizioni sopra elencate. Il foro di Roma è esclusivamente competente in merito a qualsiasi disputa o contestazione che dovesse sorgere in merito al presente sito internet e al suo utilizzo. Accedendo e continuando nella lettura dei contenuti di questo sito Web dichiari di aver letto, compreso e accettato le sopracitate informazioni legali.

bottom of page