Pillole di Mercato
- Federico Caligiuri
- 20 mag
- Tempo di lettura: 5 min
(21° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:
Nikola Tesla: “La cosa interessante delle persone intelligenti è che sembrano pazze alla gente stupida”
Le azioni asiatiche sono salite per la prima volta in quattro giorni, riportando l'indice regionale vicino ai livelli visti lo scorso ottobre, mentre il clima sui mercati resta influenzato dalle tensioni commerciali in evoluzione. L’indice MSCI Asia Pacific ha guadagnato lo 0,3%, sostenuto dal rialzo dell’S&P 500 negli Stati Uniti, che lunedì ha sfiorato la soglia tecnica di mercato rialzista. A Hong Kong, l’indice ha registrato un progresso dell’1,3%, con un balzo del 18% per Contemporary Amperex Technology Co. Ltd. nel giorno del suo debutto. I Treasury statunitensi sono rimasti stabili dopo la reazione iniziale al downgrade del debito USA da parte di Moody’s, che aveva creato agitazione sui mercati all’inizio della settimana. I futures statunitensi sono scesi dello 0,3%, mentre i contratti europei sono saliti dello 0,5%. L’oro ha perso lo 0,5%, complice una minore domanda di beni rifugio. Il recente rialzo delle borse è legato all’ottimismo per l’allentamento delle tensioni commerciali, in particolare dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato a inizio aprile un primo alleggerimento tariffario. In Asia, l’attenzione resta puntata anche sui negoziati commerciali tra Stati Uniti, India e Giappone, dopo l’intesa raggiunta con la Cina a inizio mese. Secondo Gary Tan, portfolio manager di Allspring Global Investments a Singapore, “le azioni asiatiche hanno ritrovato slancio grazie al rallentamento delle tensioni USA-Cina e alla rinnovata fiducia nei settori legati all’intelligenza artificiale, come semiconduttori e cloud. A breve termine il sentiment resta positivo, salvo nuove sorprese negative sul fronte tariffario”. L’India sta negoziando un accordo commerciale con gli USA strutturato in tre fasi e punta a un’intesa preliminare entro luglio, prima che entrino in vigore le nuove tariffe imposte da Trump. Il Giappone, attraverso il negoziatore Ryosei Akazawa, prevede un nuovo round di colloqui negli Stati Uniti già questa settimana. Il ministro delle Finanze giapponese ha inoltre annunciato un incontro bilaterale con il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent, per discutere anche di politiche monetarie, contribuendo al rafforzamento dello yen. Vietnam e Stati Uniti stanno intanto conducendo a Washington una seconda tornata di colloqui su un accordo tariffario bilaterale, in programma fino a giovedì. Sia in Europa che negli Stati Uniti, i mercati hanno mostrato resilienza al declassamento del rating USA, mentre lo stesso Bessent ha minimizzato le preoccupazioni, ribadendo l’impegno del governo a ridurre la spesa pubblica e rilanciare l’economia. "Le borse asiatiche stanno semplicemente recuperando terreno", ha spiegato Tim Waterer, chief market analyst di KCM Trade a Sydney. "Dopo i cali precedenti, l’effetto del downgrade sta già svanendo." Tuttavia, un elemento di frizione resta: il governo cinese ha criticato l’amministrazione Trump per aver compromesso le recenti trattative a Ginevra, dopo le minacce di sanzioni sull’uso globale dei chip AI prodotti da Huawei Technologies. Pechino ha invitato Washington a “correggere i propri errori”. In Australia, il dollaro locale ha perso terreno dopo che la banca centrale ha tagliato i tassi di interesse per la seconda volta quest’anno, pur mantenendo un atteggiamento prudente a fronte di un contesto economico globale ancora incerto. Secondo Helen Zhu, CIO di NF Trinity, l’attuale politica “wait-and-see” della Federal Reserve potrebbe non essere una scelta negativa, considerando i tassi ancora elevati. In ambito geopolitico, dopo un colloquio di due ore con il presidente russo Vladimir Putin, Trump ha dichiarato sui social media che Ucraina e Russia avvieranno “immediatamente” negoziati per una tregua — possibilmente senza coinvolgimento diretto degli Stati Uniti. Infine, il petrolio si è mantenuto stabile dopo due giorni di rialzi, mentre i mercati assorbono i segnali di un possibile disimpegno di Trump nei tentativi di risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina. Le azioni europee hanno chiuso con cautela lunedì, rallentando dopo una serie positiva durata cinque settimane. Le pressioni derivanti dal downgrade a sorpresa del rating del debito statunitense da parte di Moody’s sono state compensate da aggiornamenti societari positivi. L’indice paneuropeo STOXX 600 ha chiuso in leggero rialzo dello 0,1%, tornando sui massimi intraday delle ultime sette settimane toccati venerdì. Venerdì scorso, Moody’s ha abbassato il rating sul debito pubblico degli Stati Uniti, motivando la decisione con l’aumento del debito nazionale, ormai oltre i 36 trilioni di dollari. La notizia ha inizialmente creato tensione sui mercati globali. Tuttavia, alcuni analisti hanno minimizzato l’impatto. Lale Akoner di eToro ha commentato che il downgrade riflette una realtà già nota ai mercati: un nuovo regime fiscale segnato da politiche di austerità. "Le reazioni ai downgrade spesso arrivano dopo che i fondamentali sono già cambiati", ha osservato. A livello politico, il progetto di legge fiscale del presidente Donald Trump, rimasto bloccato per giorni, ha ricevuto il via libera da una commissione chiave del Congresso. Inoltre, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha ribadito che gli Stati Uniti non esiteranno a reintrodurre misure tariffarie nel caso in cui i partner commerciali non si dimostrino collaborativi. Richard Flax di Moneyfarm ha ricordato che, nonostante i recenti segnali di distensione, le tensioni commerciali non sono ancora completamente superate.
I mercati regionali hanno trovato sostegno nelle aspettative di tagli dei tassi da parte della BCE e in un parziale allentamento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina, che aveva scatenato la crisi di inizio aprile con l’annuncio di tariffe "reciproche". Il DAX tedesco ha toccato un nuovo record lunedì. Tra i settori, il comparto viaggi e tempo libero è stato il migliore della giornata. Ryanair ha guadagnato il 4,8% dopo aver riportato una forte domanda in Europa e aver previsto un recupero delle tariffe aeree, che l’anno scorso avevano pesato sugli utili. Hanno seguito il trend positivo anche Lufthansa (+2,6%) ed EasyJet (+3,2%). Tra le singole storie aziendali, BNP Paribas è salita del 3,4% dopo l’annuncio di un piano di riacquisto di azioni per 1,08 miliardi di euro (circa 1,21 miliardi di dollari), uno dei migliori risultati della giornata. Sul fronte geopolitico, il Regno Unito ha siglato con l’Unione Europea un accordo post-Brexit che rappresenta un importante ripristino dei rapporti commerciali e di difesa. L’intesa include un patto sulla sicurezza, minori restrizioni per gli esportatori alimentari britannici e i visitatori, oltre a un nuovo accordo controverso sulla pesca. In controtendenza, il settore del lusso ha sofferto per i dati deludenti sulle vendite al dettaglio in Cina. Moncler ha perso il 2,2%, LVMH l’1,1%, e l’indice settoriale europeo ha chiuso in calo dell’1%. Infine, Volkswagen ha registrato la performance peggiore all’interno dello STOXX 600, scivolando del 5,2%, a causa dello stacco del dividendo. I market movers di oggi sono: decisione sui tassi di interesse da parte della PboC in Cina (attuale 3,60% - aspettative 3,50%) e da parte della RBA in Australia (attuale 4,10% - aspettative 3,85%), CPI (Inflazione) in Canada.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso per lo più negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,04%, China A50 -0,45%, Hang Seng ha chiuso a -0,19%, il Nikkei -0,73%, l’Australia -0,62%, Taiwan ha chiuso a -1,31%, la Corea del Sud Kospi -1,16%, l’indice Indiano Sensex +0,05%. Il nostro FTSEMib -1,20%, Dax chiuso +0,58% Ftse100 ha chiuso +0,17%, Cac40 -0,04%, Zurigo +0,06%. Lo S&P500 +0,02%, il Nasdaq +0,09%, il Russell2000 -0,42%. L’oro ha chiuso a 3.235,04 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 61,99$ per il wti e 65,37$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 35,185. Lo spread BTP/BUND 100,900. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 17,24%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,55%, China A50 +0,66%, Hang Seng ha chiuso a +1,41%, il Nikkei +0,43%, l’Australia +0,61%, Taiwan ha chiuso a +0,05%, la Corea del Sud Kospi +0,14%, l’indice Indiano Sensex -0,25%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva mentre gli Stati Uniti sono negativi. L’oro si attesta a 3.219,65 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,96$ per il greggio e 65,32$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 106.389 e l’Ethereum 2.571.
Buona giornata.
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