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Pillole di Mercato

(20° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Musashi M.: “I mediocri competono contro gli altri. I migliori competono contro se stessi”

 

Le borse asiatiche sono scese giovedì per la prima volta in cinque sedute, segnalando una pausa nel rally innescato dai recenti progressi nei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina. I mercati giapponese e cinese hanno registrato cali, mentre l’Australia è rimasta sostanzialmente stabile. La correzione riflette un atteggiamento più cauto da parte degli investitori, dopo una settimana caratterizzata da un forte rimbalzo degli asset di rischio, alimentato dall’ottimismo sugli accordi commerciali e da segnali di tenuta economica. A pesare è la sensazione che i mercati azionari abbiano corso troppo in fretta, rendendoli vulnerabili a eventuali sorprese negative. "Con il ridursi delle tensioni commerciali, gli investitori tornano a guardare ai fondamentali, ma quello che vedono potrebbe non piacergli", ha osservato Mark Hackett di Nationwide, sottolineando come il mercato sia passato da condizioni di ipervenduto a ipercomprato in tempi record, limitando il potenziale di rialzo a breve termine in assenza di una chiara ripresa della crescita. Nonostante questo, l’intesa commerciale in via di definizione tra Stati Uniti e Cina, un accordo con il Regno Unito e alcune intese strategiche nel Golfo Persico continuano a fornire rassicurazioni agli investitori. Nella seduta precedente, l’S&P 500 era salito dello 0,1%, mentre il Nasdaq 100 aveva guadagnato lo 0,5%, spinto anche dal recupero di Nvidia, che ha cancellato le perdite accumulate nel 2025. Sul fronte valutario, il dollaro ha ceduto terreno giovedì, correggendo parte del rialzo di mercoledì, mentre lo yen si è stabilizzato intorno a quota 146 per dollaro e il dollaro australiano ha guadagnato valore grazie a dati sull’occupazione migliori del previsto. In ulteriore segnale di distensione commerciale, la Cina ha sospeso le restrizioni alle esportazioni di terre rare e altre tecnologie a uso militare. La misura, annunciata dal Ministero del Commercio, fa parte di un’intesa con gli Stati Uniti per una sospensione temporanea dei dazi reciproci, valida per 90 giorni. Tuttavia, le azioni cinesi sono tornate a indebolirsi giovedì, smorzando l’entusiasmo iniziale. Secondo Richard Tang, strategist per la Cina presso Julius Baer, il miglioramento delle relazioni USA-Cina si è già in gran parte riflesso nelle quotazioni. "Prevediamo che il mercato cinese impiegherà più tempo per tornare ai livelli massimi di marzo", ha dichiarato. I mercati seguiranno con attenzione l’andamento del won sudcoreano, dopo le recenti discussioni tra Stati Uniti e Corea del Sud sulle politiche valutarie. Il won ha esteso i guadagni giovedì, trascinando con sé anche altre valute regionali come lo yen. In ambito societario, si apprende che Starbucks avrebbe avviato contatti con fondi di private equity, aziende tech e altri soggetti per valutare opzioni strategiche relative alla propria attività in Cina, inclusa una possibile cessione di quote. Reliance Industries – controllata da Mukesh Ambani – ha ottenuto un prestito in doppia valuta pari a 2,9 miliardi di dollari, il più grande prestito offshore per una società indiana in oltre un anno. La vendita generalizzata di titoli del Tesoro statunitensi lungo tutta la curva ha portato i rendimenti decennali ai massimi da un mese. Nelle contrattazioni asiatiche di giovedì, i tassi sono rimasti stabili. Il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha sottolineato l’importanza per i policymaker di non reagire in modo eccessivo alla volatilità giornaliera dei mercati, ribadendo che i dati economici restano solidi. Il vicepresidente della Fed, Philip Jefferson, ha invece avvertito che i dazi e l'incertezza ad essi collegata potrebbero rallentare la crescita e spingere l'inflazione al rialzo nel corso dell’anno, ma che l’attuale orientamento della politica monetaria resta adeguato. Secondo Krishna Guha di Evercore, il discorso di Jefferson è apparso più cauto rispetto a precedenti interventi più aggressivi da parte di altri funzionari della Fed, indicando una certa prudenza da parte della leadership, anche dopo l’allentamento delle tensioni tra USA e Cina. In Europa, i mercati sono tornati in calo mercoledì, interrompendo un rally di quattro giorni sostenuto proprio dagli sviluppi positivi sul fronte commerciale. Lo STOXX 600 ha chiuso in ribasso dello 0,2%, segnando la prima flessione dopo cinque sedute positive. Il rialzo era cominciato in seguito all’annuncio da parte di Trump di un accordo commerciale con il Regno Unito, e si era rafforzato dopo la notizia della tregua tariffaria di 90 giorni tra Washington e Pechino. “Si tratta di una normale presa di profitto. Gli investitori europei stanno affrontando le notizie sulle tariffe con maggiore scetticismo rispetto a quelli americani. Il mercato si sta prendendo una pausa”, ha spiegato Steve Sosnick, chief strategist di Interactive Brokers. Nonostante il calo, l’indice rimane ben al di sopra dei minimi toccati ad aprile, quando Trump impose dazi generalizzati che avevano scosso i mercati globali. Goldman Sachs ha alzato le proprie previsioni a 12 mesi per lo STOXX 600, portandole da 520 a 570 punti, in seguito agli sviluppi positivi nei rapporti USA-Cina. Tra i settori, la sanità ha rappresentato il principale freno per l’indice, con un calo dell’1,5%. Il titolo Alcon è sceso bruscamente dopo aver deluso le aspettative trimestrali e rivisto al ribasso le previsioni per il 2025, citando l’impatto dei dazi americani. La maggior parte dei comparti ha chiuso in rosso, ad eccezione delle banche europee, salite dell’1,4% e tornate ai massimi da agosto 2010. Gli investitori continuano a concentrarsi sui risultati societari per valutare come le aziende intendono affrontare l’attuale scenario macroeconomico. Il produttore ferroviario francese Alstom ha registrato un crollo di oltre il 17% dopo una guidance deludente, trascinando al ribasso il comparto industriale. Il colosso turistico TUI è scivolato dell’11% a causa di prenotazioni estive in calo dell’1%, mentre Imperial Brands ha perso oltre il 7% dopo l’annuncio del pensionamento del CEO Stefan Bomhard. Tra i rialzi spicca invece Burberry, che ha guadagnato il 17% dopo aver superato le attese di profitto e annunciato un piano di tagli a 1.700 posti di lavoro. Il focus del mercato si sposta ora sulla prossima grande occasione per i consumatori cinesi: l’evento annuale “618” del 18 giugno, una delle più importanti festività dello shopping online in Cina. Intanto, sono attesi a breve nuovi dati economici relativi a PIL e occupazione nell’Eurozona, che contribuiranno a definire il sentiment dei mercati nella seconda metà della settimana. I market movers di oggi sono: Tasso di disoccupazione in Australia, saldo bilancia commerciale, produzione industriale e PIL 1° trimestre in Gran Bretagna, PIL 1° trimestre e produzione industriale nell’Eurozona, vendite al dettaglio, produzione industriale e richieste dei sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,34%, China A50 +0,66%, Hang Seng ha chiuso a +1,49%, il Nikkei +1,80%, l’Australia +0,47%, Taiwan ha chiuso a +1,82%, la Corea del Sud Kospi +1,20%, l’indice Indiano Sensex +0,64%. Il nostro FTSEMib +0,70%, Dax chiuso -0,47% Ftse100 ha chiuso -0,21%, Cac40 -0,47%, Zurigo -0,49%. Lo S&P500 +0,10%, il Nasdaq +0,72%, il Russell2000 -0,88%. L’oro ha chiuso a 3.188,30 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 63,15$ per il wti e 66,09$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 34,780. Lo spread BTP/BUND 101,300. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 18,40%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,48%, China A50 -0,16%, Hang Seng ha chiuso a -0,50%, il Nikkei -0,88%, l’Australia +0,19%, Taiwan ha chiuso a -0,08%, la Corea del Sud Kospi -0,71%, l’indice Indiano Sensex -0,49%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura negativa così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.143,65 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 61,66$ per il greggio e 64,57$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 102.645 e l’Ethereum 2.584.

 

Buona giornata.


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