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Pillole di Mercato

(19° settimana - anno 2025)

Citazione del giorno:

Peter Drucker: “L’efficienza è fare bene le cose, l’efficacia è fare le cose giuste”

 

I futures sugli indici azionari e le azioni asiatiche sono saliti dopo che il Presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di presentare un “importante” accordo commerciale giovedì, alimentando l’ottimismo sui progressi degli Stati Uniti nei negoziati globali. La sterlina ha ampliato i suoi guadagni, mentre i contratti sull’S&P 500 e sulle azioni europee sono avanzati dello 0,8% in seguito al post di Trump sul social network Truth, in cui ha parlato dell’accordo imminente senza però specificare il Paese coinvolto. Secondo fonti vicine al dossier, l’annuncio dovrebbe riguardare un’intesa con il Regno Unito. Nel frattempo, le azioni asiatiche hanno recuperato le perdite iniziali dello 0,5%, chiudendo con un incremento dello 0,3%. Anche il Bitcoin ha beneficiato del sentiment positivo, salendo del 2,7% a 99.355 dollari, il livello più alto degli ultimi tre mesi. I rendimenti dei Treasury sono scesi, mentre l’oro ha registrato un rialzo. Rajeev De Mello, global macro portfolio manager di Gama Asset Management, ha sottolineato che i dettagli dell’accordo saranno determinanti, poiché potrebbero rappresentare un modello per le trattative con altri Paesi. Ha aggiunto che l’impatto sarà positivo soprattutto per i mercati azionari britannici e per la sterlina, e potenzialmente anche per altri Paesi strettamente legati agli Stati Uniti. La recente calma dei mercati si deve, in parte, alle concessioni commerciali di Trump e a una serie di dati macroeconomici statunitensi che hanno rafforzato la fiducia degli investitori. Tuttavia, l’attenzione resta alta in vista dei colloqui previsti questo fine settimana in Svizzera tra Stati Uniti e Cina, dopo che Trump ha imposto dazi superiori al 100% sulle importazioni cinesi, a cui Pechino ha risposto con misure analoghe. Nel suo post, Trump ha parlato di un accordo con “un Paese grande e rispettato”, definendolo “il primo di molti”. I negoziati formali per un accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Regno Unito erano cominciati già durante il suo primo mandato, e l’ex segretaria al Commercio Liz Truss lo aveva descritto come un passo inevitabile nelle relazioni bilaterali. Il ritorno di Trump al potere ha riacceso la questione, e l’accordo è stato pubblicizzato già cinque settimane prima dell’annuncio delle tariffe, in occasione del cosiddetto “giorno della liberazione”. Secondo il macro strategist Mark Cudmore, tuttavia, l’accordo tra Stati Uniti e Regno Unito potrebbe rivelarsi fuorviante per i mercati, poiché metterà in luce i tempi lunghi necessari per concludere intese simili, deludendo le aspettative di un miglioramento rapido delle condizioni commerciali statunitensi. Più che un segnale globale, sarebbe quindi una vittoria limitata al Regno Unito. In precedenza, Trump aveva affermato di non voler ridurre preventivamente i dazi nei confronti della Cina per facilitare i negoziati. Tuttavia, la notizia dell’imminente incontro tra rappresentanti statunitensi e cinesi in Svizzera ha sostenuto i mercati, offrendo una nuova speranza di distensione commerciale. Negli ultimi giorni, anche gli Stati Uniti hanno parlato di “progressi significativi” nelle trattative con l’India, dopo gli incontri tra il vicepresidente JD Vance e il primo ministro Narendra Modi. Inoltre, sono stati registrati sviluppi positivi nei colloqui per un accordo con il Giappone. Nonostante questo clima più disteso, i trader restano prudenti dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha confermato i tassi d’interesse, segnalando al contempo un aumento dei rischi legati sia all’inflazione che alla disoccupazione. William Dudley, ex presidente della Fed di New York, ha osservato che la banca centrale si muove con cautela perché l’esito delle politiche tariffarie è ancora incerto, e le loro conseguenze sull’economia difficilmente prevedibili. Mercoledì, le borse europee hanno chiuso in calo dopo settimane di forti rialzi. L’indice paneuropeo STOXX 600 ha perso lo 0,5%, trascinato al ribasso da settori come quello del commercio al dettaglio (-2%) e della sanità (-1,8%). Le vendite al dettaglio nella zona euro hanno registrato un calo superiore alle attese a marzo, contribuendo al sentiment negativo. In particolare, i titoli farmaceutici AstraZeneca, GSK e Sanofi hanno ceduto fino al 4,3% dopo la nomina da parte della FDA di Vinay Prasad, noto critico dell’agenzia, a responsabile dei vaccini. Nonostante le recenti prese di profitto, le azioni europee hanno recuperato gran parte delle perdite di inizio aprile grazie ai segnali di un possibile allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Secondo Fiona Cincotta, analista di City Index, dopo un rimbalzo iniziale ora i mercati stanno tirando il fiato. Intanto, il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il capo negoziatore commerciale Jamieson Greer si preparano a incontrare il massimo funzionario economico cinese in Svizzera, in quello che potrebbe essere il primo passo concreto verso una de-escalation della guerra commerciale. In Germania, Friedrich Merz è stato eletto cancelliere dopo una seconda votazione in parlamento, superando un inizio incerto causato da una sorprendente bocciatura iniziale della sua coalizione. Mark Branson, presidente dell’autorità bancaria BaFin, ha dichiarato che le istituzioni finanziarie tedesche sono solide, ma ha avvertito che l’incertezza sui mercati resterà molto elevata nei prossimi mesi. I market movers di oggi sono: produzione industriale e saldo della bilancia commerciale in Germania, decisione sui tassi di interesse da parte della BOE in Gran Bretagna (attuale 4,50% - aspettative 4,25%), richieste dei sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti.

 

IERI

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,54%, China A50 +0,71%, Hang Seng ha chiuso a +0,57%, il Nikkei +1,02%, l’Australia +0,49%, Taiwan ha chiuso a -0,29%, la Corea del Sud Kospi +0,40%, l’indice Indiano Sensex -0,11%. Il nostro FTSEMib -0,62%, Dax chiuso -0,57% Ftse100 ha chiuso -0,44%, Cac40 -0,91%, Zurigo -0,80%. Lo S&P500 +0,41%, il Nasdaq +0,27%, il Russell2000 +0,27%. L’oro ha chiuso a 3.379,11 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 58,08$ per il wti e 61,09$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 34,210. Lo spread BTP/BUND 107,600. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 23,56%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,21%, China A50 +0,98%, Hang Seng ha chiuso a +0,62%, il Nikkei +0,77%, l’Australia +0,34%, Taiwan ha chiuso a +0,88%, la Corea del Sud Kospi +0,49%, l’indice Indiano Sensex +0,02%. Al momento in cui scrivo, i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come gli Stati Uniti. L’oro si attesta a 3.387,77 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 58,51$ per il greggio e 61,51$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 98.849 e l’Ethereum 1.894.

 

Buona giornata.




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