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Immagine del redattoreFederico Caligiuri

Pillole di Mercato

(48° settimana - anno 2024)

Citazione del giorno:

Rita Levi Montalcini: "Una bella apparenza dura pochi decenni, ma una bella personalità dura per tutta la vita"

 

I mercati hanno ripreso fiato dopo le perdite della scorsa settimana. Le aspettative di un’amministrazione più amica degli affari e meno severa con le regolamentazioni hanno sostenuto le azioni. Le small cap hanno guidato la carica. L’indice Russell 2000 ha guadagnato il 4,5%, mentre le Big Tech sono rimaste al palo. Gli investitori credono nella “Trump Put”, ovvero l’idea che il presidente non permetterà mai all’economia di affondare e sosterrà i mercati con interventi mirati per tenere tutto a galla in caso di difficoltà. Il termine si rifà appunto al concetto di "put" nel trading di opzioni, una sorta di assicurazione contro i ribassi. L’annuncio dell'uscita di Gary Gensler dalla SEC, prevista per gennaio, ha contribuito a spingere Bitcoin vicino alla soglia dei 100.000 dollari. Durante il suo mandato, il settore crypto è stato stretto nella morsa della regolamentazione, ma con l’arrivo di Trump il vento potrebbe cambiare. Intanto, i dati preliminari PMI di novembre negli USA hanno dato segnali positivi: il composito è arrivato a 55,3, il livello più alto da aprile 2022. La combinazione di crescita moderata e raffreddamento dell’inflazione rappresenta uno scenario ideale per gli investitori (il cosiddetto Goldilocks). In Europa, i PMI sono tornati sotto il livello di contrazione. L’euro è scivolato al minimo di due anni, mentre i titoli di Stato europei hanno registrato un rally. Le borse asiatiche invece hanno chiuso in rosso a causa delle preoccupazioni per l’economia cinese. Le tensioni geopolitiche hanno spinto il petrolio sopra i 71 dollari al barile e l’oro sopra i 2.700 dollari l'oncia. Il dollaro è aumentato per l’ottava settimana di fila, una serie di vittorie che non si vedeva dal 2023. Mentre il party sui mercati continua, Warren Buffett rimane seduto in disparte. Con ben 325 miliardi di dollari accumulati in cash, l’oracolo di Omaha osserva tutti gli altri divertirsi. Ma perché uno degli investitori più famosi al mondo sta accatastando soldi come se non ci fosse un domani? Buffett stesso ammette di non avere la sfera di cristallo per prevedere quando il mercato crollerà. Però ha un talento unico: sa leggere tra le righe. Il suo indicatore preferito è il rapporto tra il valore totale del mercato azionario e il prodotto interno lordo, che attualmente è ai massimi storici. Probabilmente, Buffet sta accumulando cash per farsi trovare pronto nel caso in cui la musica si fermi. Non sarebbe la prima volta che lo fa. Alla fine degli anni '90 (bolla dot com) ha aumentato la sua liquidità fino al 13% degli asset della sua compagnia, la Berkshire Hathaway. Nel 2008, durante la grande crisi finanziaria globale, ha sfruttato la sua riserva di denaro per comprare aziende a prezzi stracciati. Non è detto che Buffett si aspetti un crollo di tale portata, ma i segnali sono chiari: le valutazioni delle azioni sono molto elevate e i rendimenti futuri appaiono più contenuti. Quindi, che conclusioni possiamo trarre da tutto questo? Beh, innanzitutto che, come dice Buffett: "Il mercato è uno strumento per trasferire denaro dagli impazienti ai pazienti". Investire non è una corsa contro il tempo: non importa quanto velocemente inizi, ma quanto lontano riesci ad arrivare. E alla fine, avere un po’ di liquidità da parte può sempre fare la differenza. Dopo più di mille giorni di guerra tra Russia e Ucraina, gli ultimi sviluppi rischiano di portare la situazione su un livello decisamente più preoccupante. Ma i mercati ormai sembrano averci fatto il callo. Kiev ha sferrato attacchi in territorio russo usando missili approvati dagli USA. Putin ha risposto autorizzando l’uso di armi nucleari contro attacchi non nucleari sostenuti da Stati armati di testate atomiche. Ricordate quando nel 2022, appena iniziata l’invasione, l’incubo nucleare aveva fatto crollare i mercati? Questa volta l’indicatore della “paura” (VIX) è rimasto sotto la soglia della tranquillità (20 punti). Il tema nucleare è rimasto in sottofondo e anche con la nuova mossa di Putin l’interesse è salito appena di una tacca, come si evince dai dati di Google Trends sulle ricerche del termine "armi nucleari". Di solito, una minaccia del genere manda in tilt i mercati e fa esplodere la volatilità e i prezzi delle materie prime. Ma non questa volta...Il prezzo del petrolio è rimasto relativamente tranquillo, complice la debolezza della domanda globale e l’eccesso di offerta. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il mercato potrebbe trovarsi con un surplus di oltre un milione di barili al giorno, anche se l’OPEC+ non sospenderà i tagli volontari. Questo perché i produttori fuori dall’OPEC+ stanno aumentando l’offerta più velocemente di quanto cresca la domanda. Mentre il petrolio non si scompone, la situazione del gas naturale in Europa è un po’ più nervosa. Con l’inverno alle porte, la paura di interruzioni nei flussi di gas russo è tornata a farsi sentire. Oggi l’Europa è meno dipendente da Mosca rispetto a due anni fa, ma i prezzi del gas europeo continuano a salire. Il rischio nucleare, per quanto spaventoso, sembra qualcosa di troppo imprevedibile perché gli investitori possano costruirci una strategia sopra. L’eventualità di uno scontro nucleare lascia tutti senza strumenti. E proprio perché è un rischio così estremo, sembra influire meno del previsto sui mercati. Forse il vero terrore è talmente grande da lasciare spazio solo a una strana calma apparente. Il presidente della SEC più odiato dall’industria lascerà il suo incarico a gennaio. Gary Gensler è stato una vera spina nel fianco per la cripto-comunità. Con un approccio da “sceriffo del Far West”, ha etichettato molti asset digitali come titoli non registrati e lanciato una raffica di azioni legali che hanno tenuto l’intero settore sotto pressione. Ma con l'annuncio del suo addio, gli investitori tirano un sospiro di sollievo. Nel mentre, Bitcoin segna un +135% da inizio anno. Manca pochissimo al traguardo simbolico dei 100.000 dollari, una cifra che fino a pochi anni fa sembrava pura fantascienza. I fondi ETF basati su Bitcoin hanno visto afflussi record, attirando oltre 6,8 miliardi di dollari dall’Election Day. È chiaro che l’interesse istituzionale sta crescendo a ritmi mai visti. E mentre Bitcoin si avvicina a un traguardo storico, gli investitori stanno spostando l’attenzione anche su token più piccoli ma promettenti. XRP è balzato del 20% in un solo giorno. Cardano e Solana hanno seguito a ruota. La domanda di opzioni rialziste su token come ADA suggerisce che il mercato sta diventando sempre più speculativo. Questi movimenti sono coerenti con i cicli passati: prima domina Bitcoin, poi arrivano i rally delle altcoin. Con Trump alla guida e Gensler fuori dai giochi, il panorama regolatorio potrebbe trasformarsi. Ma le sfide non mancano: trovare il giusto equilibrio tra innovazione e tutela degli investitori sarà una bella gatta da pelare.

L’agenda macroeconomica che va dal 25 al 29 novembre 2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori saranno i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve e sui dati dell’inflazione dell’Eurozona e degli Stati Uniti (deflatore PCE), ma non solo. Per gli Stati Uniti si attendono anche il Chicago Fed National Activity Index, l'indice manifatturiero della Fed di Dallas, l'indice dei prezzi delle case, la fiducia dei consumatori del Conference Board, le vendite di nuove case, l'indice manifatturiero della Fed di Richmond, gli ordini di beni durevoli, il reddito e la spesa personali, il PIL del terzo trimestre, la bilancia commerciale dei beni, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, il PMI Chicago, le vendite in corso di abitazioni e i dati dell’EIA sulle scorte e la produzione di greggio. Per l'Eurozona si attendono anche gli indici di fiducia. Per la Germania focus sugli indici IFO, il rapporto GFK sul clima dei consumatori, l'inflazione, le vendite al dettaglio e il tasso di disoccupazione. Per la Francia si attendono i dati sull'inflazione, il PIL del terzo trimestre e i prezzi alla produzione. Per la Spagna si attendono i dati sull'inflazione, mentre per l'Italia si attendono gli indici di fiducia, i prezzi alla produzione, le vendite industriali e l'inflazione. Inflazione protagonista anche in Giappone. Attenzione anche al tasso di disoccupazione, alla produzione industriale, alle vendite al dettaglio e alla fiducia dei consumatori. Segnalo che Wall Street giovedì sarà chiusa per festività (Giorno del Ringraziamento) e venerdì la chiusura sarà anticipata alle ore 19:00.

 

VENERDI’

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi, Cina in rosso. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -1,90%, China A50 ha chiuso a -1,57%, Hang Seng -1,80%, il Nikkei +0,84%, l’Australia +0,85%, Taiwan +1,55%, la Corea del Sud Kospi +0,80%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso a +0,65%. Il nostro FTSEMib +0,60%, Dax chiuso +0,92%, Ftse100 +1,38%, Cac40 +0,58%, Zurigo +1,08%. Il Nasdaq +0,16%, S&P500 +0,35%, il Russell2000 +1,80%. L’oro ha chiuso a 2.713,55 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 71,24$ per il wti e 75,15$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas (TTF) quotato sul mercato di Amsterdam è di € 47,018. Lo spread BTP/BUND 125,80. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,24%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi, Cina in rosso. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,46%, China A50 ha chiuso a -0,74%, Hang Seng -0,33%, il Nikkei +1,08%, l’Australia +0,28%, Taiwan +0,19%, la Corea del Sud Kospi +1,39%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso a +1,43%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 2.695,00 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 70,75$ per il greggio e 74,15$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 98.378 e l’Ethereum 3.389.

 

Buona giornata e buona settimana.




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