(38° settimana - anno 2024)
Citazione del giorno:
F. Nietzsche: "E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica"
Non è la prima volta che gli investitori di Wall Street ignorano i segnali preoccupanti che arrivano dal mercato obbligazionario. Questa settimana ha visto una nuova ondata di entusiasmo, soprattutto tra le azioni tecnologiche, le criptovalute e le obbligazioni ad alto rischio. I trader stanno scommettendo su un "atterraggio morbido", ossia una situazione in cui l’economia rallenta ma senza andare in recessione. Alcuni ottimisti vedono addirittura una situazione ideale per i mercati: una Fed che taglia in modo aggressivo i tassi di interesse e un'economia che continua a crescere. L’indice tecnologico Nasdaq 100 ha guadagnato quasi il 6% in cinque giorni, recuperando le perdite di settimana scorsa. L'S&P 500 è salito del 4%, segnando la sua miglior settimana da novembre e avvicinandosi al suo massimo storico toccato a luglio. Gli investitori hanno ripreso a scommettere su un taglio dei tassi di interesse da mezzo punto percentuale da parte della Fed, cosa che pochi giorni fa sembrava improbabile. Ciò ha portato a una rotazione verso aziende che trarrebbero maggior vantaggio da un allentamento della politica monetaria. Le azioni più sensibili all'andamento dell'economia hanno superato le grandi aziende tecnologiche che finora avevano guidato il mercato. L’indice Russell 2000, che raggruppa le piccole aziende, è salito del 2,5%. Anche la versione equal-weighted dell’S&P 500, dove titoli come Nvidia hanno lo stesso peso di aziende come Dollar Tree, ha battuto il benchmark principale. Nonostante l’entusiasmo, ci sono segnali che fanno pensare a un’economia in difficoltà. Il prezzo dell'oro ha toccato un nuovo massimo storico questa settimana, mentre i rendimenti delle obbligazioni decennali sono scesi ai minimi di 15 mesi, entrambi movimenti che spesso indicano un futuro economico incerto. Il prezzo del petrolio è aumentato questa settimana, ma rimane sotto i 70 dollari al barile. Il dollaro è sceso, mentre Bitcoin ha avuto la sua miglior settimana in due mesi, tornando a testare il livello dei 60.000 dollari. Dati sui prezzi al consumo più alti del previsto suggeriscono che la Fed potrebbe optare per un approccio più cauto, ma economisti come l'ex presidente della Fed di New York, William Dudley, ritengono che la Fed dovrebbe fare un taglio più profondo per non rimanere indietro. Giovedì, la BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, proprio come previsto. La sorpresa è stata il tono più aggressivo del previsto tenuto dalla presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa, che ha portato a un appiattimento della curva dei rendimenti. Come sempre, Lagarde ha ribadito che le decisioni future dipenderanno dai dati economici. Le nuove proiezioni mostrano una leggera diminuzione della crescita, ma l'inflazione complessiva rimane stabile rispetto a giugno. C'è stato però un piccolo aumento nelle previsioni dell'inflazione core per quest'anno e per il prossimo. Il mercato sperava in un approccio più accomodante; di conseguenza, questa postura ha spinto i rendimenti a breve termine verso l'alto. Le probabilità di un altro taglio a ottobre sono scese sotto il 25%, mentre le aspettative per luglio 2025 vedono un tasso sopra il 2%. Negli Stati Uniti, c'è ancora incertezza sulla possibilità che la Fed tagli i tassi di interesse di 50 punti base questa settimana. Anche se ciò non dovesse accadere immediatamente, l'attuale scenario inflazionistico potrebbe dare alla Fed lo spazio per agire in modo più deciso in futuro, specialmente se il mercato del lavoro dovesse continuare a mostrare segni di debolezza. Il tono più aggressivo della BCE potrebbe rafforzare l'euro nel breve termine, mentre l'incertezza sulle mosse della Fed potrebbe creare opportunità ma anche volatilità nei mercati valutari. È importante notare che questa potrebbe essere una delle ultime occasioni per vedere un aumento "pulito" del valore dell'euro rispetto al dollaro guidato dalle decisioni europee. In seguito, fattori come le mosse della Fed, le elezioni negli Stati Uniti e una probabile turbolenta stagione di bilancio dell'UE potrebbero aumentare la volatilità e influenzare la direzione del cambio. Per farla semplice, se la Fed ci dà una mano la prossima settimana, potremmo vedere l'euro raggiungere il massimo di agosto a 1,12 dollari. Settembre non ha fatto sconti al mercato azionario, confermando la sua fama di mese difficile per gli investitori. La prima settimana di settembre 2024 è stata un disastro per l’S&P 500, che ha perso il 4,25%, la peggior performance dal lontano 1953. Ma oltre alle solite tendenze storiche, uno dei principali pericoli per il mercato azionario deriva dal periodo di blackout dei buyback. Da venerdì, infatti, le aziende hanno dovuto mettere in pausa i loro programmi di riacquisto di azioni in vista della stagione degli utili. Cosa significa questo? Che fino a novembre mancherà un’importante fonte di sostegno per le azioni. L’andamento stimato dei buyback aziendali su un periodo di 5 giorni evidenzia un forte calo nella seconda metà di settembre. Negli ultimi anni, i riacquisti di azioni proprie da parte delle società hanno avuto un impatto enorme sul mercato, sostenendo i prezzi e mantenendo alto il sentiment degli investitori. Deutsche Bank stima che i riacquisti contribuiscono fino al 10% dei ritorni annuali dell'S&P 500. Senza il loro supporto cruciale fino a novembre, le azioni potrebbero trovarsi in una situazione di vuoto di domanda. Con i buyback temporaneamente fuori gioco, tutte le speranze sono rivolte alla Fed. Ci si aspetta che finalmente arrivi il tanto atteso taglio dei tassi d’interesse, il primo in quattro anni. Gli investitori sono convinti che questo potrebbe essere il vero catalizzatore per spingere le azioni verso nuovi massimi. Ma attenzione, il rischio di recessione è ancora sul tavolo. Con il mercato del lavoro in raffreddamento e l’economia che fa i conti con segnali di debolezza, non è detto che la Fed riuscirà a compiere l'“atterraggio morbido” che tutti sperano. Come se non bastasse, a complicare le cose c’è anche l'incertezza politica legata alle elezioni presidenziali USA. Kamala Harris contro Donald Trump: una sfida che potrebbe avere grandi implicazioni per le politiche fiscali e commerciali, due fattori chiave per i mercati. L’agenda macroeconomica che va dal 16 al 20 settembre 2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori saranno le riunioni di politica monetaria della Federal Reserve, Bank of England, PboC e della Bank of Japan. Lato dati macro, per gli USA si attendono l’indice manifatturiero Empire State NY, indice manifatturiero Fed Philadelphia, vendite al dettaglio, produzione industriale, indice NAHB (sentiment del mercato immobiliare), permessi di costruzione, nuovi cantieri edili residenziali, vendite di abitazioni esistenti, nuove richieste di sussidi di disoccupazione e l’indice predittivo del Conference Board. Per l’Eurozona si aspettano i dati dell’inflazione, sentiment ZEW e la fiducia dei consumatori. Per la Germania verranno diffusi gli indici ZEW e i prezzi alla produzione, mentre per l’Italia le misurazioni dell’inflazione.
VENERDI’
I listini dell’Asia hanno chiuso negativi, salvo alcune eccezioni. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,07%, China A50 -0,19%, Hang Seng +0,79%, il Nikkei chiuso -0,39%, l’Australia +0,31%, Taiwan +2,96%, la Corea del Sud Kospi -0,08%, l’indice Indiano ha chiuso -0,21%. Il nostro FTSEMib +0,34%, Dax chiuso +0,98%, Ftse100 +0,39%, Cac40 +0,41%, Zurigo +0,46%. Il Nasdaq +0,65%, S&P500 +0,54%, il Russell2000 +2,49%. L’oro ha chiuso a 2.610,70 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 67,75$ per il wti e 71,61$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 35,648. Lo spread BTP/BUND 134,990. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 16,56%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi con diversi mercati chiuso per festività. Nei singoli paesi lo Shanghai composite chiuso per festività, China A50 chiuso per festività, Hang Seng -0,08%, il Nikkei chiuso per festività, l’Australia +0,27%, Taiwan +0,38%, la Corea del Sud Kospi chiuso per festività, l’indice Indiano ha chiuso +0,15%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 2.615,55 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 67,81$ per il greggio e 71,64$ per il brent. Infine, il Bitcoin quota 58.438 e l’Ethereum 2.286.
Buona giornata e buona settimana.
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