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Pillole di Mercato

(21° settimana - anno 2024)

Citazione del giorno:

Aristotele: “Siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, quindi, non è un atto, ma un’abitudine.”

 

Gli spiriti animali degli investitori stanno sfidando ogni aspettativa, ignorando le classiche teorie economiche. La saggezza convenzionale suggerisce che con tassi di interesse elevati, gli asset sicuri dovrebbero essere più attraenti rispetto a quelli rischiosi. Ma l’appetito per rendimenti elevati non sembra affievolirsi, anzi, continua a spingere i mercati verso nuovi orizzonti. Questa settimana ha visto un rally impressionante su tutti i principali asset, dalle azioni alle obbligazioni, fino alle materie prime, segnando il miglior rally pan-market del 2024. L'indice S&P 500 ha chiuso la sua quarta settimana consecutiva in rialzo, superando la soglia dei 5.300 punti. Nel frattempo, il Dow Jones ha raggiunto un traguardo storico, chiudendo sopra i 40.000 punti per la prima volta nei suoi 128 anni di storia. Bitcoin ha segnato una performance positiva mentre il dollaro è sceso. I trader al dettaglio sono tornati in massa, cercando nuove opportunità e sperimentando la "gamification" degli investimenti. L’entusiasmo retail è confermato dal volume registrato fuori borsa, che ha raggiunto il 51,6%, superando il record precedente del 50% nel gennaio 2021. Gli strateghi azionari stanno alzando i target di fine anno per l’S&P 500 e gli analisti sono ottimisti sugli utili del trimestre in corso. Dopo il primo pullback significativo dell'anno (28/3-19/4), l'S&P 500 è rimbalzato con forza. Storicamente, dopo ribassi simili, l’indice ha registrato un guadagno medio del 17,4% fino alla successiva correzione, suggerendo un potenziale di rialzo ancora presente. Gli strateghi azionari stanno alzando i target di fine anno per l’S&P 500 e gli analisti sono ottimisti sugli utili del trimestre in corso. Dopo il primo pullback significativo dell'anno, l'S&P 500 è rimbalzato con forza. Storicamente, dopo ribassi simili, l’indice ha registrato un guadagno medio del 17,4% fino alla successiva correzione, suggerendo un potenziale di rialzo ancora presente. Tuttavia, non tutto è roseo. Una serie di dati economici più deboli del previsto ha portato l'Economic Surprise Index di Citigroup ai minimi da gennaio 2023. Questo solleva dubbi su come un contesto di crescita più debole possa influenzare gli utili futuri. Mentre la FOMO (Fear of Missing Out - paura di restare fuori) si sta trasformando in FOMU (Fear of Materially Underperforming - paura di concentrazione), la concentrazione degli investimenti negli stessi titoli e il posizionamento elevato degli investitori potrebbero causare problemi. Se qualcosa dovesse andare storto, le conseguenze potrebbero essere rapide e severe. Recentemente, il mercato del rame ha mostrato una volatilità che, sebbene possa sembrare eccezionale, in realtà non è insolita nei turbolenti mercati delle materie prime. In genere, i prezzi del rame sono allineati tra i principali mercati globali come New York, Londra e Shanghai. Tuttavia, questa settimana abbiamo assistito a una significativa discrepanza: a Londra i prezzi sono rimasti quasi invariati, mentre a New York il prezzo del rame per le consegne di luglio ha toccato cifre record. Il divario ha superato i $1,200 per tonnellata. Dietro questo balzo dei prezzi c’è stato un fenomeno chiamato "short squeeze". Fondamentalmente, alcuni investitori avevano scommesso che i prezzi del rame sarebbero scesi, ma sono stati costretti a comprare rame quando i prezzi hanno iniziato a salire invece di scendere, spingendo i prezzi ancora più in alto. Normalmente, gli investitori cercano di guadagnare dalle differenze di prezzo tra i vari mercati comprando a prezzi bassi in un mercato (Londra e Shanghai) e vendendo a prezzi più alti in un altro (New York). Questa strategia, nota come arbitraggio, ha avuto qualche problema. Molti investitori che avevano venduto rame contando di riacquistarlo a un prezzo inferiore hanno trovato difficoltà a procurarsi il metallo necessario. Con le scorte del Comex particolarmente basse, la limitata disponibilità di rame ha portato a un'ulteriore escalation dei prezzi. Anche se la situazione è complicata, potrebbe esserci un certo sollievo all'orizzonte. Una pratica che potrebbe contribuire ad allentare la situazione è il "rollover" dei contratti futures. Questo processo, che prevede la vendita di contratti in scadenza e l'acquisto di nuovi contratti con scadenze più lontane, può aiutare a ridurre la pressione immediata sul mercato. Inoltre, l'arrivo di nuove forniture di rame potrebbe contribuire a stabilizzare i prezzi. Tuttavia, resta incerto se queste misure saranno sufficienti per risolvere lo squeeze prima della scadenza del contratto di luglio. I trader cinesi, intenti a trasportare il metallo negli Stati Uniti, hanno scoperto che i calendari delle spedizioni sono completamente prenotati, con le prime slot disponibili da Shanghai a New Orleans solo all'inizio di luglio. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che gran parte del rame disponibile fuori dagli Stati Uniti proviene da paesi come Russia, Cina, Bulgaria e India, la cui produzione non è accettata per la consegna sui futures del Comex. L’agenda macroeconomica che va dal 20 al 24 maggio 2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori saranno i verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve e sugli indici PMI (manifatturiero, servizi e composito), ma non solo. Per gli USA si attendono anche le misurazioni delle vendite di case esistenti e di nuove abitazioni, scorte e produzione greggio, Chicago Fed National Activity Index (CFNAI), nuove richieste di sussidi di disoccupazione, indici manifatturiero e composito della Fed di Kansas City, ordini di beni durevoli e della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

 

VENERDI’

I listini dell’Asia hanno chiuso deboli. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,02%, China A50 +0,14%, Hang Seng +0,47%, il Nikkei -0,48%, l’Australia ha chiuso a -0,79%, Taiwan -0,25%, la Corea del Sud Kospi -0,93%, l’indice Indiano Sensex -0,02%. Il nostro FTSEMib -0,03%, Dax chiuso -0,11%, Ftse100 -0,22%, Cac40 -0,26%, Zurigo +0,65%. Il Nasdaq -0,07%, S&P500 +0,15%, il Russell2000 -0,08%. L’oro ha chiuso a 2.419,80 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 79,52$ per il wti e 84,00$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 30,800. Lo spread BTP/BUND 122,680. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 11,99%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità nei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,48%, China A50 +0,48%, Hang Seng +0,83%, il Nikkei +0,70%, l’Australia ha chiuso a +0,67%, Taiwan +0,34%, la Corea del Sud Kospi +0,53%, l’indice Indiano Sensex +0,12%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 2.442,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 79,64$ per il greggio e 84,11$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 67.111 e l’Ethereum 3.130.

 

Buona giornata e buona settimana.




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