(20° settimana - anno 2024)
Citazione del giorno:
Dietrich Bonhofeffer: "Bisogna trovare, in mezzo ai piccoli pensieri che ci danno fastidio, la strada dei grandi pensieri che ci danno forza."
Wall Street sembra finalmente aver trovato un'oasi di tranquillità. La calma regna sovrana nel cuore finanziario di New York, con l'indice S&P 500 che ha registrato il suo terzo aumento settimanale consecutivo. Questa ripresa è sostenuta da una robusta stagione degli utili: il 79% delle aziende dell'S&P 500 che hanno presentato i loro risultati ha superato le aspettative degli analisti, segnalando una resilienza che non passa inosservata. Tuttavia, non tutto è sereno come sembra. Alcuni dati recenti hanno infatti deluso le attese, dagli indicatori sull'occupazione a quelli sui servizi e sulla produzione manifatturiera, trascinando l'Economic Surprise Index di Citigroup al suo livello più basso dal gennaio 2023. Sebbene quest’anno i dati sull’inflazione abbiano messo in ombra la maggior parte degli altri rapporti, è importante ricordare che la spesa dei consumatori è il pilastro principale che sostiene l’economia. La fiducia dei consumatori, come rivelato dai dati di venerdì, è calata ai minimi degli ultimi sei mesi, mentre le aspettative di inflazione hanno mostrato un aumento. Questi sono chiari campanelli d'allarme: un rallentamento nei consumi combinato con un aumento dell'inflazione potrebbe spingere l'economia verso uno scenario di stagflazione, molto lontano dall'ideale scenario dei "Riccioli d'oro" tanto auspicato da alcuni analisti. E, nonostante questi segnali, sembra che i mercati non stiano pienamente considerando i rischi crescenti. Nel frattempo, il coro dei funzionari della Fed continua a intonare il mantra "higher for longer", con figure di spicco come la presidente della Fed Bank di Dallas, Lorie Logan, e il governatore Michelle Bowman che sottolineano che è ancora troppo presto per pensare ad abbassare i tassi. I trader sul mercato degli swap scontano pienamente un taglio dei tassi entro novembre e una seconda riduzione entro la riunione di gennaio. Bitcoin ed Ethereum hanno risentito delle ultime notizie, mostrando una flessione dopo il rapporto dell'Università del Michigan, mentre il dollaro ha guadagnato terreno. Per quanto riguarda le materie prime, abbiamo assistito a movimenti contrastanti: il prezzo del petrolio WTI è sceso a 78 dollari al barile, ma l'oro ha sorpreso, aumentando il suo valore nonostante un dollaro più forte. Il panorama dei guadagni delle grandi aziende tecnologiche ci offre uno spettacolo quasi perfetto. Ma all’appello manca ancora Nvidia, i cui risultati sono previsti per il 22 maggio (saranno certamente un catalizzatore di breve, nel bene e nel male). Mentre il mondo finanziario rimane in trepidante attesa degli utili del gigante dei chip, i suoi "fratelli" del gruppo dei Magnifici Sette - Alphabet, Amazon, Apple, Meta Platforms, Microsoft e Tesla - hanno già condiviso notizie che catalizzano l'ottimismo, spingendo l'S&P 500 verso una crescita degli utili robusta, la più forte dal secondo trimestre del 2022. Quest'anno, nonostante le sfide imposte da tassi di interesse più elevati, queste aziende hanno dimostrato una resilienza notevole. I loro margini di profitto hanno sfidato le previsioni grazie a bilanci solidi e debiti gestiti con saggezza, evidenziando come le grandi corporazioni riescano ad adattarsi più agilmente rispetto alle piccole imprese, che soffrono di maggiore leva finanziaria e debiti più volatili. I risultati finanziari delle principali aziende tecnologiche sottolineano quanto profondamente l'intelligenza artificiale sia ormai integrata nelle loro strategie di crescita e di investimento. Le crescenti spese in conto capitale annunciate da giganti come Microsoft e Amazon, destinate in gran parte allo sviluppo e all'implementazione di tecnologie IA, ne sono un chiaro esempio. Il settore dell'IA è diventato un motore cruciale di crescita e valore di mercato. Nvidia si conferma un barometro cruciale per valutare l'adozione e l'espansione di questa tecnologia. Dei buoni risultati non solo confermerebbero la forza corrente dell'IA come settore, ma potrebbero anche spingere la performance complessiva del mercato. E mentre le proiezioni indicano un rallentamento nei guadagni delle grandi aziende tecnologiche, il resto del mercato sembra pronto a rafforzarsi, suggerendo una possibile diversificazione futura della crescita. Chi opera sul mercato obbligazionario si trova costantemente in bilico tra previsioni contrastanti e dati economici. Le opinioni degli esperti divergono ampiamente. Alcuni prevedono che i rendimenti aumenteranno, sostenuti da un'economia sorprendentemente resiliente e un'inflazione persistente. Altri, invece, pensano che potrebbero stabilizzarsi o persino diminuire. Questa divisione riflette un'ampia e profonda incertezza che tiene il mercato in uno stato di limbo. A differenza del passato, quando il quantitative easing invitava a comprare senza troppo timore, il contesto attuale vede investitori molto più sensibili ai prezzi e prudenti nelle loro mosse. Ovviamente, la Fed gioca un ruolo cruciale. Ogni sua mossa o dichiarazione è analizzata nei minimi dettagli, poiché può influenzare significativamente la direzione dei rendimenti e, di conseguenza, i prezzi dei bond. Gli investitori cercano di prevedere i tempi e le modalità di eventuali tagli dei tassi, ma l'incertezza regna sovrana. Il limbo del mercato obbligazionario non è un vuoto, ma piuttosto un terreno fertile ricco di opportunità per coloro che cercano rendimenti stabili e sicuri, rimanendo imperturbabili di fronte alle fluttuazioni di breve termine. La diminuzione del premio per il rischio azionario, che suggerisce una riduzione del margine di guadagno atteso dall'investimento in azioni rispetto al passato, fornisce importanti spunti di riflessione. L’agenda macroeconomica che va dal 13 al 17 maggio2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori di mercato saranno i dati sull’inflazione degli Stati Uniti e dell’Eurozona relativi ad aprile, ma non solo. Per gli USA si attendono anche i dati dell’indice NFIB (sentimenti piccole e medie imprese), prezzi alla produzione, vendite al dettaglio, indice manifatturiero di New York, indice NAHB (sentiment del mercato immobiliare), scorte e produzione greggio, permessi di costruzione, nuovi cantieri edili residenziali, indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, nuove richieste di sussidi di disoccupazione, produzione industriale e l’indice predittivo USA. Fronte Eurozona, gli investitori monitoreranno anche le misurazioni del sentiment ZEW, PIL del 1° trimestre del 2024 e la produzione industriale. Per la Germania verranno diffusi gli indici ZEW (sentiment dell'economia tedesca).
VENERDI’
I listini dell’Asia hanno chiuso positivamente, ad esclusione della Cina continentale. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,13%, China A50 -0,02%, Hang Seng ha chiuso a +2,53%, il Nikkei +0,18%, l’Australia ha chiuso a +0,49%, Taiwan +0,95%, la Corea del Sud Kospi +0,73%, l’indice Indiano Sensex +0,57%. Il nostro FTSEMib +0,93%, Dax chiuso +0,38%, Ftse100 +0,63%, Cac40 +0,38%, Zurigo +1,31%. Il Nasdaq -0,03%, S&P500 +0,16%, il Russell2000 -0,78%. L’oro ha chiuso a 2.367,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 78,18$ per il wti e 82,72$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 29,870. Lo spread BTP/BUND 136,110. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 12,55%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli entro cui vi è tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,12%, China A50 -0,47%, Hang Seng ha chiuso a +0,43%, il Nikkei -0,42%, l’Australia ha chiuso a -0,17%, Taiwan +0,58%, la Corea del Sud Kospi -0,40%, l’indice Indiano Sensex -0,91%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 2.360,45 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 78,07$ per il greggio e 82,52$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 60.973 e l’Ethereum 2.892.
Buona giornata e buona settimana.
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