(18° settimana - anno 2024)
Citazione del giorno:
Anonimo: "Tuffati nel nuovo giorno con l’entusiasmo di un bambino e la consapevolezza di un adulto."
Un'ondata di entusiasmo ha travolto i colossi tecnologici, infondendo nuova energia alle borse e permettendo a Wall Street di tirare un respiro di sollievo. Questa settimana è stata la migliore del 2024 per il mercato azionario, grazie agli eccezionali risultati di Microsoft e Alphabet, la società madre di Google. Queste aziende hanno trasmesso un messaggio cristallino agli investitori: i loro investimenti in intelligenza artificiale stanno cominciando a dare i loro frutti. Questo ha fornito una dose di fiducia ai trader, ansiosi di capire se le forze trainanti del mercato avrebbero continuato a soddisfare le elevate aspettative. I segnali macro continuano a confondere, con una crescita più lenta del previsto ma indicatori di consumo e investimento ancora robusti. Solo una settimana dopo una flessione del 5,4%, il Nasdaq ha registrato un rimbalzo del 4%. La resilienza è stata la parola d'ordine della settimana in quasi tutti i mercati, fatta eccezione per i titoli di Stato, i cui rendimenti sono rimasti ai massimi degli ultimi anni. I risultati trimestrali sono stati contrastanti. Le difficoltà di Meta e IBM sono state più che compensate dai guadagni del 12% di Alphabet e dal rally del 14% di Tesla, portando le azioni growth a prevalere nettamente sulle value. Le previsioni di consenso collocano ancora i margini netti per il settore tecnologico ai massimi storici, un fattore che continua a sostenere gli asset rischiosi nonostante le minacce di rendimenti obbligazionari più elevati. Il dollaro ha chiuso la settimana quasi invariato. L'oro, invece, ha vissuto la sua settimana peggiore dall'inizio di dicembre 2023, ma i prezzi spot hanno trovato supporto a 2.300 dollari. Dopo due settimane in calo, i prezzi del petrolio hanno preso la strada opposta, con il WTI che è tornato sopra gli 83 dollari. Nel panorama finanziario del 2023, le sette titaniche aziende tecnologiche - Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Nvidia, Meta Platforms e Tesla - hanno dimostrato il loro valore dominando i guadagni di mercato. Queste aziende non sono solo giganti per nome; la loro grandezza si riflette nelle capitalizzazioni di mercato, che influenzano pesantemente gli indici compositi come il Nasdaq e l'S&P 500. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: si prevede che cinque delle sette aziende (NVIDIA, Amazon, Meta, Alphabet e Microsoft) saranno i principali contributori alla crescita degli utili per l'S&P 500 nel primo trimestre del 2024, contrastando il calo previsto per le altre aziende dell'indice. Al momento le Big Tech stanno facendo il loro dovere. Questa settimana, Alphabet ha brillato particolarmente, annunciando il suo primo storico dividendo e un imponente piano di riacquisto di azioni del valore di 70 miliardi di dollari. Il gigante del web sta navigando con abilità attraverso le turbolenze del 2024, puntando significative risorse sui data center per tenere il passo nella competizione dell'intelligenza artificiale generativa. Meta Platforms non è stata da meno, segnando il miglior risultato di sempre per il periodo gennaio-marzo e il terzo trimestre consecutivo di crescita oltre il 20%. Tuttavia, prospettive di vendite al di sotto delle attese per il trimestre corrente, combinate con un incremento delle spese in conto capitale, hanno messo sotto pressione il titolo, che ha subito un calo fino al 19% dopo la pubblicazione dei risultati. Anche Microsoft ha superato le aspettative, grazie alla crescente domanda per le sue offerte di cloud e intelligenza artificiale, frutto dell'integrazione delle tecnologie di OpenAI nei suoi prodotti, che stanno attirando un numero crescente di clienti. Diversamente, Tesla ha presentato una storia meno favorevole, con un calo del 9% nei ricavi del primo trimestre, il calo annuale più significativo dal 2012. Le previsioni di consegne di veicoli nel 2024 sono notevolmente più basse rispetto al 2023, eppure, nonostante queste delusioni, il titolo ha mostrato un aumento. Resta da vedere come le performance dei Magnifici Sette influenzeranno l'equilibrio complessivo del mercato nei mesi a venire. Negli ultimi anni, l'economia americana ha mostrato una crescita che pareva quasi surreale, ma l'ultimo rapporto sul prodotto interno lordo (PIL) degli Stati Uniti solleva seri interrogativi. Il passaggio da un incremento del 3,4% nel quarto trimestre del 2023 a soltanto l'1,6% nei primi mesi di quest'anno suggerisce un rallentamento ciclico. La vera preoccupazione, tuttavia, deriva dall'inflazione. Una misura attentamente monitorata delle pressioni sottostanti sui prezzi è avanzata ad un ritmo del 3,7% nell'ultimo trimestre, la prima accelerazione in un anno. Questo scenario di crescita economica lenta combinata con inflazione in aumento evoca lo spettro della stagflazione, il peggior incubo di una banca centrale. L'ombra di una possibile ripetizione della crisi economica degli anni '70 si è fatta sentire nelle parole di Jamie Dimon di JPMorgan Chase, che sottolinea inquietanti parallelismi con quel periodo difficile, marcato da tensioni geopolitiche e rialzi dei prezzi del petrolio. Per ora, i dettagli del rapporto sul PIL statunitense suggeriscono uno scenario stabile, senza elementi nuovi che giustifichino un cambiamento nei tassi d'interesse. Il confronto internazionale mette in evidenza una posizione relativamente migliore degli Stati Uniti rispetto a nazioni come il Regno Unito e la Germania, dove l'inflazione elevata si sposa con una crescita del PIL quasi nulla. L’agenda macroeconomica che va dal 29 aprile al 3 maggio 2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori di mercato saranno la riunione di politica monetaria della Federal Reserve, la conseguente conferenza stampa del governatore Jerome Powell e i dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti (Non Farm Payrolls, tasso di disoccupazione e salario medio orario), ma non solo. Per le economie dell’area euro e per gli Stati Uniti si attendono inoltre gli indici PMI (manifatturiero, servizi e composito) di aprile. Per gli USA gli investitori monitoreranno anche l’indice manifatturiero della Fed di Dallas, indice dei prezzi delle case, PMI di Chicago, fiducia dei consumatori, ISM manifatturiero e dei servizi, nuovi lavori JOLTS, bilancia commerciale, beni durevoli e gli ordini di fabbrica. Per quanto riguarda l’Eurozona, gli operatori monitoreranno i dati sull’inflazione, PIL del primo trimestre del 2024, tasso di disoccupazione alcuni indicatori di fiducia (aziende e consumatori). Segnalo infine che il 1° maggio le Borse europee saranno chiuse per festività.
VENERDI’
I listini dell’Asia hanno chiuso positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +1,14%, China A50 +1,09%, Hang Seng ha chiuso a +2,44%, il Nikkei ha chiuso a +1,03%, l’Australia ha chiuso a -1,40%, Taiwan +1,50%, la Corea del Sud Kospi +1,10%, l’indice Indiano Sensex -0,21%. Il nostro FTSEMib +0,91%, Dax +1,39%, Ftse100 +0,75%, Cac40 ha chiuso +0,89%, Zurigo +0,74%. Il Nasdaq +2,03%, S&P500 +1,02%, il Russell2000 +1,05%. L’oro ha chiuso a 2.347,20 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 83,85$ per il wti e 88,21$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 28,886. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 137,630. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,03%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,80%, China A50 +1,34%, Hang Seng ha chiuso a +1,38%, il Nikkei ha chiuso a +0,84%, l’Australia ha chiuso a +0,88%, Taiwan +1,67%, la Corea del Sud Kospi +0,91%, l’indice Indiano Sensex +0,39%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 2.332,40 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 83,17$ per il greggio e 87,53$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 62.510 e l’Ethereum 3.195.
Buona giornata e buona settimana.
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