(14° settimana - anno 2024)
Citazione del giorno:
Ian Wallace: "Perché ci tieni così tanto a entrare nel gruppo, visto che sei fatta per emergere."
Il raffreddamento dell’indicatore di inflazione preferito dalla Fed lo scorso mese, insieme a un rimbalzo della spesa dei consumatori, non è riuscito a spostare il consenso ottimista di Wall Street che ha portato le azioni a nuovi record nel primo trimestre. Questi numeri rassicurano gli strateghi sul fatto che l’economia continua a reggere bene dopo la campagna di rialzo dei tassi degli ultimi due anni. Con i mercati chiusi per il Venerdì Santo, Powell ha ripetuto che la Fed non ha alcuna fretta di tagliare i tassi di interesse poiché i politici attendono ulteriori prove che l’inflazione sia contenuta. Nonostante i dati sull’inflazione di venerdì fossero in linea con le aspettative, Powell ha riconosciuto che non erano positivi come quelli dell'anno precedente. “Il fatto che l’economia statunitense stia crescendo a un ritmo così sostenuto, il fatto che il mercato del lavoro sia ancora molto, molto forte, ci dà la possibilità di essere un po’ più fiduciosi riguardo al calo dell’inflazione prima di compiere l’importante passo verso i tagli dei tassi”, ha detto Powell. I trader di swap hanno leggermente ridotto le scommesse sui tagli dei tassi a giugno, in seguito ai commenti del governatore della Fed Christopher Waller secondo cui non c’è fretta di abbassare i tassi. I rendimenti dei titoli del Tesoro a due anni, sensibili alle decisioni politiche, sono saliti di cinque punti base al 4,62% in una sessione ridotta prima delle festività, mentre il dollaro ha esteso il suo rialzo trimestrale. L’oro ha toccato un nuovo massimo storico. Il petrolio ha segnato un guadagno trimestrale del 16%, segnale dell'impatto delle restrizioni alle esportazioni da parte dell'OPEC e dei suoi alleati sulle forniture globali. Bitcoin si è indebolito venerdì dopo essere salito sopra i 71.000 dollari nella sessione precedente. Prima di Pasqua, l'S&P 500 ha deciso di sfondare il tetto dei 5.250 e chiudere con un rally superiore al 10% nel primo trimestre. L'indice festeggia il suo 22esimo record dell'anno e ha chiuso 18 delle ultime 22 settimane in positivo, qualcosa che non faceva dal 1989! 4.000 miliardi di dollari sono stati aggiunti al valore delle azioni statunitensi in tre mesi, un'impresa che ha mandato gli analisti in una frenetica rincorsa per rivedere al rialzo le loro previsioni per il 2024. Questo è un momento da incorniciare: l'S&P 500 ha visto guadagni a doppia cifra in due trimestri consecutivi solamente in cinque occasioni dal lontano 1950. E con marzo che segna il quinto mese di guadagni consecutivi, ci troviamo di fronte a una performance da novembre a marzo che, in questo secolo, ha avuto solo un parallelo nel lontano 2013. Gli indicatori economici fanno la loro parte. Il PIL e la spesa dei consumatori hanno chiuso l'anno scorso in bellezza. La fiducia dei consumatori ha preso il volo alla fine di marzo. Ciliegina sulla torta: l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed si è raffreddato il mese scorso mese. E se la storia ci insegna qualcosa, è che dopo due trimestri di guadagni così straordinari, l'S&P 500 tende a mostrare un lieve rallentamento nel mese successivo. Tuttavia, BeSpoke Investment ci ricorda che nei 12 mesi seguenti l’indice è salito in media del 12,27%. Gli scettici che hanno scommesso su una recessione si sono visti sfuggire un rally straordinario, incassando probabilmente anche qualche perdita. Cercare di prevedere le mosse del mercato si conferma un esercizio tanto vano quanto audace. Il consiglio resta immutato: non remare contro corrente! L’agenda macroeconomica che va dal 1° al 5aprile2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori di mercato saranno i dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti, gli indici PMI (manifatturiero, servizi e composito), gli indici ISM e l’inflazione dell’Eurozona. Per gli USA si attendono anche i dati degli ordini di beni durevoli, ordini di fabbrica, nuovi lavori JOLTS, occupazione ADP, scorte e produzione greggio, bilancia commerciale e le nuove richieste sussidi disoccupazione. Per l’Eurozona, gli operatori monitoreranno anche i dati del tasso di disoccupazione, prezzi alla produzione e l’inflazione della Germania.
IERI
I listini dell’Asia hanno chiuso positivi con diversi mercati chiusi per festività. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +1,19%, China A50 +1,31%, Hang Seng chiuso per festività, il Nikkei ha chiuso a -1,31%, l’Australia chiuso per festività, Taiwan -0,36%, la Corea del Sud Kospi +0,04%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso a+0,49%. Il nostro FTSEMib chiuso per festività, Dax chiuso per festività, Ftse100 chiuso per festività, Cac40 chiuso per festività, Zurigo chiuso per festività. Il Nasdaq +0,11%, S&P500 -0,20%, il Russell2000 -1,27%. L’oro ha chiuso a 2.268,70 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 83,90$ per il wti e 87,61$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 27,475. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 134,280. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 13,65%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere quasi tutti negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,19%, China A50 -0,25%, Hang Seng +2,18%, il Nikkei ha chiuso a -0,08%, l’Australia ha chiuso -0,11%, Taiwan +1,14%, la Corea del Sud Kospi +0,07%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso -0,18%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura debole così come l’America. L’oro si attesta a 2.274,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 84,13$ per il greggio e 87,84$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 66.554 e l’Ethereum 3.358.
Buona giornata e buona settimana.
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