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Pillole di Mercato

(7° settimana - anno 2024)

Citazione del giorno:

Stephen Littleword: "Ogni mattino vi è data la facoltà di scegliere come agire, fare, essere. Sii il meglio di ciò che sei."

 

Altra settimana, altra pietra miliare per le azioni statunitensi. L’indice S&P 500 ha superato quota 5.000, chiudendo in positivo per la quinta settimana consecutiva. Dopo questo nuovo traguardo, molti si chiedono quale sarà il futuro delle azioni. Secondo LPL Financial, le prestazioni dell'indice sono state positive dopo aver raggiunto livelli chiave come questo. Negli ultimi nove episodi, l'indice ha registrato un rendimento medio su 12 mesi del 10,4%, producendo risultati positivi il 78% delle volte (bella statistica!). Da ottobre dell’anno scorso sono stati aggiunti al valore delle azioni statunitensi circa 9.000 miliardi di dollari, una creazione di ricchezza che supera le dimensioni dell'intero mercato cinese. Il rally non-stop continua ad essere guidato dal gruppo più influente: il tecnologico. Le enormi quantità di liquidità e profitti delle megacap si sono combinate con il boom dell’intelligenza artificiale attirando investitori di ogni genere. Un altro motivo che sostiene il mercato azionario è la crescita degli utili. Circa due terzi delle aziende dell’S&P 500 ha riportato gli utili e l’80% di loro ha superato le stime di Wall Street. Gli analisti hanno risposto ai risultati alzando le proiezioni. Si prevede che gli utili del quarto trimestre aumenteranno del 6,5%. Per quanto possa sembrare bello, il persistente amore per i giganti della tecnologia può anche essere interpretato come un segno di cautela. Prendiamo ad esempio i titoli a piccola capitalizzazione, il cui destino è più sensibile alla crescita interna. Il Russell 2000 è sceso di circa l’1% quest’anno. L’indice è indietro di 8 punti percentuali rispetto al Nasdaq, segnando il peggior rendimento relativo dalla recessione pandemica del 2020. I rendimenti obbligazionari sono aumentati in modo significativo nella settimana, con il biennale che è tornato ai livelli visti prima del “pivot” della Fed di dicembre. Allo stesso tempo, le aspettative di taglio dei tassi sono diminuite. La probabilità di un taglio a marzo è ora inferiore al 20%. Bitcoin è salito sopra i 48.000 dollari, chiudendo al livello più alto da dicembre 2021. Il dollaro è rimasto sostanzialmente stabile durante la settimana mentre l'oro è sceso. I prezzi del petrolio hanno registrato un rally, con il WTI che ha chiuso poco al di sotto dei 77 dollari.​ L'Anno del Drago è arrivato. Ma il rally azionario cinese in vista delle vacanze del Capodanno lunare è lungi dall’essere un drago: dopo un calo così prolungato, sembra più un "rimbalzo del gatto morto", come dicono a Wall Street. Se cade da un punto abbastanza alto, anche un cadavere felino rimbalza. Le autorità cinesi vogliono comprensibilmente calmare il crollo dei mercati, che rimarranno chiusi per una settimana a partire da venerdì. Questa settimana il presidente Xi Jinping ha incontrato la China Securities Regulatory Commission (CSRC) per discutere delle modalità per sostenere le azioni del paese. Ciò ha fatto seguito all’annuncio del divieto di prestito titoli volto a contrastare la vendita allo scoperto, e anche alla notizia che uno dei fondi sovrani cinesi sta comprando fondi negoziati in borsa. L'indice CSI 300 è salito dello 0,6% giovedì dopo che Pechino ha annunciato che Wu Qing, un veterano del settore bancario, sostituirà Yi Huiman come presidente della CSRC. Il benchmark è salito del 4,5% nelle due sessioni precedenti, con il guadagno di martedì che è stato il più grande in più di un anno. Nell’ambito del crollo dell’ultimo anno, tuttavia, l’ultima mossa è perfettamente coerente con la direzione prevalente. Il rally di questa settimana dovrà andare ben oltre per interrompere il declino prolungato. L'ultima volta che le azioni cinesi hanno fatto un balzo simile è stata quando si speculava sulla fine delle restrizioni Covid, che alla fine non ha avuto gli effetti positivi sperati, almeno sull’economia. Come per la riapertura post-Covid, la questione è se gli stimoli soddisferanno tutte le speranze riposte in essi. Un tema da tenere in considerazione nelle prossime settimane è la questione legata agli immobili commerciali negli Stati Uniti. Il cambiamento dei comportamenti dei consumatori, l’ascesa dell'e-commerce e l'emergere del lavoro da remoto hanno spinto il panorama degli immobili commerciali verso un periodo di sconvolgimenti. A tutto ciò si è aggiunto l’aumento dei tassi di interesse, che ha spinto le valutazioni degli immobili al ribasso rendendo più difficile per i proprietari rifinanziare i prestiti in scadenza garantiti dalle loro proprietà. Circa 2,2 bilioni di dollari di prestiti immobiliari commerciali statunitensi ed europei scadranno entro la fine del 2025 e dovranno essere rifinanziati. Adesso, le banche che hanno concesso i prestiti sono costrette ad accantonare miliardi di dollari per coprire le perdite. Le banche regionali statunitensi sono particolarmente esposte e rischiano di essere colpite più duramente delle banche più grandi perché non dispongono di ampi portafogli di carte di credito o di attività legate all'investment banking. Nelle principali città degli Stati Uniti il numero degli edifici vuoti adibiti ad uffici ha raggiunto livelli record. In Europa le crepe hanno cominciato a manifestarsi quando la rete di società del gruppo Signa di René Benko è implosa, minacciando perdite di credito per dozzine di istituti di credito. La preoccupazione aumenta inoltre ora che anche una banca tedesca (Deutsche Pfandbriefbank - PBB) ha problemi legati a motivi medesimi. Staremo a vedere. L’agenda macroeconomica che va dal 12 al 16 febbraio 2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori di mercato saranno i dati dell’inflazione degli Stati Uniti di gennaio e il PIL dell’Eurozona relativo al quarto trimestre del 2023, ma non solo. Per gli USA si attendono anche le misurazioni dell’indice NFIB (indice di fiducia delle piccole medie aziende), vendite al dettaglio, indice manifatturiero di New York, indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, vendite al dettaglio, produzione industriale, indice NAHB (indice di fiducia del settore immobiliare), permessi di costruzione, prezzi alla produzione e della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan. Per l’Eurozona, oltre al già citato PIL, produzione industriale e la bilancia commerciale. Guardando ai singoli Paesi, segnaliamo che per la Germania verranno diffuse le letture degli indici ZEW (indice di fiducia delle aziende tedesche sull'economia). Carrellata di dati importanti in arrivo anche dalla Gran Bretagna. Focus sui dati del mercato del lavoro (tasso di disoccupazione, richieste sussidi disoccupazione, salari medi orari), inflazione, prezzi alla produzione, produzione industriale, PIL del 4° trimestre 2023, bilancia commerciale e sulle vendite al dettaglio.

 

VENERDI’

I listini dell’Asia hanno chiuso positivi con diversi paesi chiusi per festività. Nei singoli paesi lo Shanghai composite chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng ha chiuso a -0,83%, il Nikkei ha chiuso +0,18%, l’Australia chiuso +0,07%, Taiwan chiusa per festività, la Corea del Sud Kospi chiusa per festività, l’indice Indiano Sensex chiuso +0,11%. Il nostro FTSEMib +0,30%, Dax -0,22%, Ftse100 -0,30%, Cac40 -0,24%, Zurigo -0,42%. Il Nasdaq ha chiuso a +1,25%, S&P500 +0,57%, il Russell2000 +1,53%. L’oro ha chiuso a 2.038,70 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 76,56$ per il wti e 81,93$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 27,117. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 161,010. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 12,93%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I pochi listini dell’Asia aperti si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai composite chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng chiusa per festività, il Nikkei chiusa per festività, l’Australia chiuso +0,07%, Taiwan chiusa per festività, la Corea del Sud Kospi chiusa per festività, l’indice Indiano Sensex chiuso -0,34%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura debole così come l’America. L’oro si attesta a 2.037,75 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 76,58$ per il greggio e 81,93$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 48.107 e l’Ethereum 2.498.

 

Buona giornata e buona settimana.


















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