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Pillole di Mercato

(3° settimana - anno 2023)

Citazione del giorno:

Mary Anne Radmacher: "Il coraggio non sempre ruggisce. A volte il coraggio è la vocina alla fine del giorno che dice: "proverò di nuovo domani"."

 

Dopo un inizio anno traballante, gli investitori sono rimasti saldi nella loro convinzione rialzista. L’S&P 500 ha chiuso con un guadagno settimanale dell’1,8%. Il Nasdaq è salito di oltre il 3% mentre il Dow Jones e le small cap sono rimasti invariati. I risultati contrastanti del mercato petrolifero e dei prezzi al consumo di questa settimana sollevano alcune questioni. La prima è se i rendimenti obbligazionari si dimostreranno favorevoli o sfavorevoli per i trader. Il mercato azionario è infatti sempre più sensibile all’obbligazionario. Due terzi dell’S&P 500 si muovono all’unisono con i rendimenti, facendo meglio quando i tassi scendono e viceversa. I rialzisti hanno poco margine di errore nel caso in cui i dati macro impediscano a Powell di allentare significativamente i tassi di interesse nei prossimi mesi. Il mercato sconta una probabilità dell’80% circa di un taglio della Fed a marzo, in aumento rispetto a poco più del 50% di una settimana fa. L'indice dei prezzi alla produzione al di sotto delle aspettative ha prevalso sull'indice dei prezzi al consumo più caldo del previsto. Tra le ragioni principali del calo dell’inflazione nell’ultimo anno c’è stato il calo dei costi energetici e il miglioramento delle catene di approvvigionamento. Le turbolenze del Mar Rosso potrebbero ostacolare entrambe queste forze disinflazionistiche. Tra gli attacchi delle petroliere da parte degli Houthi e gli attacchi missilistici di ritorsione da parte degli alleati degli Stati Uniti, i prezzi del petrolio sono stati più bassi durante la settimana. Dopo il grande rally del quarto trimestre delle azioni statunitensi, gli investitori stanno ora spostando l’attenzione sugli utili aziendali. Gli analisti prevedono un aumento dei profitti dell'1,1% nel quarto trimestre. Le aspettative sono basse quindi c'è spazio per una sorpresa al rialzo. Nel frattempo però, i leader di alcune delle più grandi banche di Wall Street hanno abbassato le loro aspettative su vendite, profitti e margini di interesse netto. Questa settimana i rendimenti sono crollati su tutta la curva, ad eccezione del segmento a lungo termine, che è rimasto invariato. Il decennale è tornato sotto il 4% e il rendimento a 2 anni è al suo minimo di maggio scorso. Le criptovalute hanno dominato i titoli dei giornali con l’arrivo dei primi ETF spot su Bitcoin. I guadagni di inizio settimana della criptovaluta più grande sono svaniti mentre Ethereum è salito del 16%, registrando la settimana migliore da gennaio 2023. L'oro ha registrato un notevole rialzo negli ultimi due giorni. E’ da un po’ di tempo ormai che non c’è articolo, commento o editoriale che tratti di macroeconomia in cui non siano presenti i termini “Goldilocks” o “atterraggio morbido”. Si tratta dello scenario più probabile oggi secondo analisti ed economisti. E’ lo scenario base anche della Fed: tassi di crescita più sostenibili e un’inflazione sotto controllo. Come abbiamo già detto la scorsa settimana, Goldilocks in genere è positivo per i mercati. Indipendentemente da quali siano le nostre opinioni sull’economia, dobbiamo prendere nota del fatto che i mercati al momento stanno scontando questo scenario. E lo faranno fino a quando la prossima narrativa non prenderà il sopravvento. Vale la pena quindi valutare le performance da novembre ad oggi per capire quali settori e fattori potrebbero offrire un vantaggio statistico migliore fino a che questa narrativa sopravviverà. E’ importante però precisare che queste performance non possono essere attribuite esclusivamente a Goldilocks poiché gli effetti di fine anno (discrepanze di performance, ribilanciamento dei portafogli, negoziazione di guadagni/perdite fiscali) potrebbero aver avuto un impatto su molti titoli e settori nelle ultime del 2023. Stranamente, i leader di mercato dello scorso anno - tecnologia, servizi di comunicazione e beni di consumo voluttuari - non sono stati i primi in questo periodo. I settori con le migliori performance durante Goldilocks sono stati i trasporti e i titoli immobiliari. Il settore immobiliare è andato molto bene soprattutto grazie alle aspettative di tagli dei tassi imminenti. Tassi di interesse più bassi limitano le perdite legate alle proprietà immobiliari e stimolano la domanda di nuovi mutui. I trasporti sono correlati all’attività economica. Questi titoli hanno molto probabilmente goduto di prezzi energetici più bassi, in particolare quelli del carburante. Il settore energetico è stato l'unico che non ha beneficiato di Goldilocks. Per quanto riguarda i fattori, i titoli a piccola e media capitalizzazione hanno performato meglio dei titoli a grande capitalizzazione. L’S&P 500 a pari ponderazione ha battuto l’S&P 500. E nonostante la svolta accomodante della Fed, l’oro è rimasto indietro rispetto a tutti gli altri fattori. L’agenda macroeconomica che va dal 15 al 19 gennaio 2024 sarà caratterizzata da alcuni dati macroeconomici di rilievo per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori di mercato saranno i verbali dell'ultima riunione della BCE, i dati dell’inflazione dell’Eurozona, ma soprattutto prenderà il via World Economic Forum a Davos, che terminerà venerdì. Lagarde terrà un discorso mercoledì 17 alle 16:15. Per l’Eurozona si attendono anche le misurazioni della produzione industriale, bilancia commerciale e l’indice ZEW. Per la Germania gli investitori monitoreranno gli indici ZEW (indice di fiducia sull'economia) e i prezzi alla produzione, mentre per l’Italia usciranno i dati sull’inflazione. Guardando agli USA, il mercato aspetta i dati dell’indice manifatturiero di New York, vendite al dettaglio, produzione industriale, indice NAHB (sentiment del mercato immobiliare), permessi di costruzione, nuovi cantieri edili residenziali, indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, scorte e produzione di greggio, vendite di abitazioni esistenti e la fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan. Ricordo che Wall Street oggi sarà chiusa per festività (Martin Luther King Day). Infine, mercoledì verranno pubblicati alcuni dati macroeconomici di rilievo riguardanti la Cina: focus sull’indice dei prezzi delle case, PIL del quarto trimestre 2023, produzione industriale, vendite al dettaglio e il tasso di disoccupazione.

 

VENERDI’

I listini dell’Asia venerdì hanno chiuso positivi, negativa la Cina. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,16%, China A50 -0,19%, Hang Seng ha chiuso a -0,69%, il Nikkei ha chiuso +1,50%, l’Australia -0,10%, Taiwan -0,19%, la Corea del Sud Kospi -0,60%, l’indice Indiano Sensex +0,99%. Il nostro FTSEMib +0,73%, Dax +0,95%, Ftse100 +0,64%, Cac40 +1,05%, Zurigo +0,65%. Il Nasdaq +0,02%, S&P500 +0,08%, il Russell2000 -0,23%. L’oro ha chiuso a 2.053,60 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 72,79$ per il wti e 78,32$ per il brent inglese.  Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 31,991. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 163,02. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 12,70%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.

 

PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere per lo più positivi. I mercati americani saranno chiusi per festività. Nei singoli paesi lo Shanghai composite +0,08%, China A50 -0,14%, Hang Seng ha chiuso a -0,13%, il Nikkei ha chiuso +0,98%, l’Australia -0,03%, Taiwan +0,19%, la Corea del Sud Kospi +0,04%, l’indice Indiano Sensex +0,79%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva mentre l’America è chiusa. L’oro si attesta a 2.060,35 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 72,29$ per il greggio e 78,15$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 42.618 e l’Ethereum 2.510.



































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