(42° settimana - anno 2023)
Citazione del giorno:
Thomas Carlyle: "Chi non ha fatto niente non sa niente."
Un gigantesco fondo negoziato in borsa che segue il Nasdaq 100 (QQQ) è avanzato nelle ultime contrattazioni grazie al rimbalzo di Tesla Inc. e alla ripresa di Netflix Inc. dopo gli utili. I guadagni hanno segnalato una ripresa delle megacap, dopo uno scivolone, durante la giornata, guidato dai rischi geopolitici e dall'aumento dei rendimenti del Tesoro. L'S&P 500 è sceso dell'1,3% mercoledì e il petrolio è salito mentre l'Iran ha intensificato la sua retorica contro Israele dopo un'esplosione in un ospedale di Gaza che ha complicato gli sforzi diplomatici per contenere il conflitto in Medio Oriente. Morgan Stanley ha registrato il calo maggiore dal 2020, a causa del rallentamento degli utili delle banche d'investimento. United Airlines Holdings Inc. è crollata di quasi il 10% dopo aver avvertito che la guerra tra Israele e Hamas e l'aumento dei costi del carburante per aerei avrebbero pesato sugli utili. I rischi di un'escalation sono aumentati in seguito alle ultime notizie sull'attentato all'ospedale. Anche se i segnali di panico sono stati pochi, in caso di un'escalation chiara, possiamo aspettarci di vedere un aumento dell'avversione al rischio. Gli operatori hanno anche esaminato il discorso della Fed e l'ultimo Beige Book alla ricerca di indizi sulle prossime mosse della banca centrale. Le prospettive dell'economia statunitense sono stabili o potrebbero mostrare un'espansione più morbida, ha dichiarato la Federal Reserve. Il presidente della Fed Bank of New York, John Williams, ha dichiarato che i tassi dovranno rimanere a livelli restrittivi "per qualche tempo" per riportare l'inflazione all'obiettivo della banca centrale. Nel frattempo, il governatore Christopher Waller ha osservato che i responsabili politici possono aspettare e raccogliere ulteriori dati prima di decidere se l'economia ha bisogno di ulteriori restrizioni monetarie. In Cina, la maggiore sorpresa nei dati di mercoledì è arrivata dalle vendite al dettaglio. I dati hanno mostrato una ripresa della spesa per qualsiasi cosa, dai ristoranti agli alcolici, fino alle automobili, il mese scorso rispetto al 2022, quando erano in vigore restrizioni per il coronavirus a livello nazionale. Il tasso di disoccupazione cinese è sceso al 5% e i tassi di risparmio delle famiglie sono diminuiti, suggerendo che un mercato del lavoro più rigido sta rendendo i consumatori più fiduciosi. Il PIL cinese del terzo trimestre cresce del 4,9% su base annua, battendo le previsioni. Le azioni europee sono scese mercoledì, trascinate dal calo delle azioni dei produttori di chip e del produttore di farmaci britannico AstraZeneca, mentre le crescenti preoccupazioni per un'escalation del conflitto in Medio Oriente hanno ulteriormente appesantito il sentiment. L'indice paneuropeo STOXX 600 è sceso dell'1,1%, il livello più basso da oltre una settimana. La crescente incertezza sulla guerra in Medio Oriente, una serie di notizie contrastanti sugli utili e un balzo dei rendimenti obbligazionari dopo dati economici statunitensi migliori del previsto hanno tenuto sotto pressione le azioni europee questa settimana. L'indice di volatilità Euro STOXX ha toccato il livello intraday più alto da marzo. I dati sull'inflazione al consumo britannica, più alti del previsto, hanno fatto scendere il FTSE 100 dell'1,1%. Mentre nell'Eurozona il dato sull'inflazione si è attestato a 4,3% Y/Y rispetto al precedente dato di agosto del 5,2%. Il settore energetico è stato l'unico a guadagnare tra i principali sottoindici settoriali, con un aumento dello 0,3% grazie ai rischi per l'approvvigionamento dal Medio Oriente che hanno fatto salire i prezzi del greggio. Il settore delle risorse di base ha registrato perdite del 2,7%, trascinato dal calo del 3,9% di ArcelorMittal, dopo che Bofa ha declassato il secondo produttore di acciaio al mondo a "neutrale" a causa del calo della domanda. Gli industriali hanno subito una forte flessione del 2,0%, con ABB in calo del 6,5% dopo che il gruppo ingegneristico svizzero ha ridotto le aspettative per il quarto trimestre. I market movers di oggi sono: tasso di disoccupazione in Australia, richieste dei sussidi alla disoccupazione, indice di produzione della Fed di Filadelfia e vendita di case esistenti negli Stati Uniti.
IERI
I mercati asiatici hanno chiuso tutti negativi. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -0,79%, China A50 -0,05%, Hang Seng ha chiuso a -0,30%, il Nikkei -0,01%, l’Australia +0,30%, Taiwan -1,29%, la Corea del Sud Kospi -0,06%, l’indice Indiano Sensex +0,00%. Il nostro FTSEMib -0,82%, Dax -1,03%, Ftse100 -1,14%, Cac40 -0,91%, Zurigo -1,28%. Il Nasdaq ha chiuso a -1,62%, S&P500 -1,34%, il Russell2000 -2,15%. L’oro ha chiuso a 1.961,45 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 87,14$ per il wti e 91,31$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 49,995. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 199,750. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 19,22%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere tutti in negativo. Nei singoli paesi lo Shanghai composite -1,23%, China A50 -2,36%, Hang Seng ha chiuso a -2,42%, il Nikkei -1,87%, l’Australia -1,36%, Taiwan +0,16%, la Corea del Sud Kospi -1,84%, l’indice Indiano Sensex -0,59%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura negativa così come l’America. L’oro si attesta a 1.960,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 87,17$ per il greggio e 91,18$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 28.336 e l’Ethereum 1.553.
Buona giornata.
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