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Pillole di Mercato

(4° settimana - anno 2023)


Wall Street ha visto un po' di stanchezza da parte dei compratori dopo un solido rally azionario, con gli investitori che hanno esaminato una serie di trimestrali alla ricerca di indizi sulle prospettive delle Corporate America tra i crescenti timori di una recessione. Dopo la chiusura, il fondo negoziato in borsa da 151,5 miliardi di dollari che segue il Nasdaq 100 (QQQ) è salito grazie agli utili di Microsoft che hanno battuto le stime. In vista della stagione degli utili tecnologici, l'indice S&P 500 ha oscillato lateralmente. Una combinazione di utili e dati economici contrastanti rende gli investitori esitanti ad assumere maggiori rischi, soprattutto dopo un'impennata azionaria che ha portato il benchmark azionario statunitense a salire di oltre il 10% dai minimi di ottobre. L'attività delle imprese americane si è contratta per il settimo mese, anche se a un ritmo più moderato. Ora che manca circa una settimana alla decisione della Federal Reserve sui tassi del 1° febbraio, gli operatori del mercato delle opzioni contemplano uno scenario in cui il rialzo dei tassi previsto finisca per essere l'ultimo del ciclo di inasprimento. Il mercato degli swap sta valutando circa 48 punti base di aumento dei tassi nelle prossime due riunioni politiche. Ciò implica una piccola possibilità - circa l'8% - che se la Fed alzerà il suo tasso di riferimento di un quarto di punto la prossima settimana, potrebbe essere l'ultima mossa della banca centrale in un ciclo di restringimento che ha segnato l'azione più aggressiva contro l'inflazione in diversi decenni. Ritengo queste aspettative che il mercato vuole credere piuttosto premature senza altri dati economici confortanti tra cui quelli sul lavoro che attualmente risultano essere ancora forti. I titoli europei sono scesi martedì, mentre il miglioramento dell'attività economica nella zona euro ha stimolato la speculazione che la Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe avere più spazio per aumentare i tassi di interesse per affrontare l'inflazione. L'indice paneuropeo STOXX 600 è sceso dello 0,2% alla chiusura, ma si è allontanato dai minimi di seduta. I dati hanno mostrato che l'attività economica dell'eurozona è tornata a sorpresa a crescere in modo modesto a gennaio, aggiungendo segnali che la crisi del blocco potrebbe non essere così profonda come si temeva e che l'unione monetaria potrebbe sfuggire alla recessione. Le speranze di una recessione più lieve nell'area dell'euro e i minori aumenti dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve hanno sostenuto le azioni europee quest'anno. Lo STOXX 600 è salito finora del 6,7% nel 2023, superando il 4,5% annuo dell'indice di riferimento statunitense S&P 500. I rendimenti dei titoli di Stato dell'Eurozona sono scesi dopo i dati sull'attività economica, mentre gli investitori cercavano di valutare il futuro percorso di inasprimento monetario della BCE. La battaglia costante è tra crescita e rialzo dei tassi. Se le cose vanno bene dal punto di vista economico, il che è positivo per i mercati azionari, la BCE ha spazio per aumentare i tassi. Sebbene la BCE abbia aumentato i tassi al ritmo più veloce mai registrato, finora non è riuscita a portare l'inflazione vicino al suo obiettivo del 2%. I commenti di apertura dei responsabili politici della BCE hanno contribuito a consolidare le scommesse di un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base in ognuna delle due prossime riunioni, una delle quali è prevista per la prossima settimana. Tra i settori dello STOXX 600, i titoli del settore sanitario e dell'energia hanno guidato i ribassi, con cali superiori all'1% ciascuno. I titoli finanziari hanno limitato le perdite, con le banche che hanno guadagnato lo 0,6%, mentre i titoli industriali legati all'economia sono saliti dello 0,9%. I market movers di oggi sono: CPI (inflazione) in Australia, IPP (indice dei prezzi alla produzione) in Gran Bretagna, indice IFO sulla fiducia della aziende in Germania, decisione sui tassi di interesse in Canada da parte della BOC.


IERI

I mercati asiatici hanno chiuso in positivo. Nei singoli paesi lo Shanghai chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng chiusa per festività, il Nikkei +1,46%, l’Australia S&P/ASX200 +0,44%, Taiwan chiusa per festività, la Corea del Sud Kospi chiusa per festività, l’indice Indiano Sensex +0,15%. Il nostro FTSEMib +0,24%, Dax +0,07%, Ftse100 -0,35%, Cac40 +0,26%, Zurigo +0,06%. Il Nasdaq -0,27%, S&P500 -0,07%, il Russell2000 -0,22%. L’oro ha chiuso a 1.938,70 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 80,23$ per il wti 86,34$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 58,700. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 179,900. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 19,20%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.


PRE-APERTURE

I listini dell’Asia si avviano a chiudere misti. Nei singoli paesi lo Shanghai chiusa per festività, China A50 chiusa per festività, Hang Seng chiusa per festività, il Nikkei +0,35%, l’Australia S&P/ASX200 -0,30%, Taiwan chiusa per festività, la Corea del Sud Kospi +1,39%, l’indice Indiano Sensex -1,20%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura debole così come l’America. L’oro si attesta a 1.932,70 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 80,40$ per il greggio e 86,56$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 22.702 e l’Ethereum 1.552.


John Clifton Bogle: "Fai affidamento sulle virtù comuni sulle quali gli esseri umani intelligenti ed equilibrati hanno contato per secoli: buonsenso, parsimonia, realismo, pazienza e perseveranza."


Buona giornata.

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