(37° settimana - anno 2023)
Citazione del giorno:
Og Mandino: "Il fallimento non avrà mai il sopravvento su di me se la mia determinazione ad avere successo è abbastanza forte."
Le azioni sono salite dopo che i solidi rapporti economici hanno ravvivato la speculazione che la Federal Reserve sarà in grado di progettare un atterraggio morbido anche se manterrà i tassi di interesse più alti più a lungo. L'euro è sceso sulle scommesse che la Banca Centrale Europea rimarrà in attesa dopo il rialzo di giovedì. Tutti i principali gruppi dello S&P 500 sono avanzati e l'indicatore ha superato quota 4.500. Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato l'1%. All'inizio della giornata, i futures azionari hanno ridotto i guadagni per via delle vendite al dettaglio e ai prezzi alla produzione che hanno battuto le stime. Arm Holdings Plc è salita del 25% al suo debutto nelle contrattazioni. Ford Motor Co. e General Motors Co. hanno invece sottoperformato, con le case automobilistiche di Detroit alle prese con la minaccia di uno sciopero. I trader si sono anche preparati per l'evento di oggi e cioè sulle scadenze techinche sulle opzioni "triple witching", che ha il potenziale di innescare picchi di volume e volatilità. Le azioni sono in rialzo dopo che un'altra serie di dati economici statunitensi impressionanti suggerisce che i consumatori stanno ancora andando bene. Wall Street sembra accontentarsi del rischio di un ulteriore rialzo dei tassi da parte della Fed, poiché si prevede che la resistenza dei consumatori si indebolirà gradualmente. Ci sono ancora segnali di un surriscaldamento dell'economia che incoraggiano i falchi della Fed che ritengono che la forte crescita attuale porterà a pressioni inflazionistiche più elevate. I trader obbligazionari hanno trascorso la maggior parte degli ultimi due mesi a preoccuparsi della persistente inflazione e di un'economia che sembra andare a gonfie vele. I dati economici più recenti hanno rafforzato questa preoccupazione. Mentre la storia di crescita degli Stati Uniti è ancora viva, le prospettive per l'Europa rimangono poco incoraggianti, con l'aumento dei rischi di stagflazione. Giovedì le azioni europee hanno registrato il maggior guadagno percentuale degli ultimi sei mesi dopo che la Banca Centrale Europea (BCE) ha segnalato che la stretta monetaria è prossima alla fine, mentre il rafforzamento dei prezzi delle materie prime ha favorito i titoli minerari ed energetici. L'indice paneuropeo STOXX 600 è salito dell'1,5% toccando un massimo di oltre una settimana, mentre l'indice azionario della zona euro è salito dell'1,3%. I rendimenti dei titoli di Stato europei sono scesi dopo che la BCE ha alzato il tasso di interesse di riferimento al livello record del 4,5%, ma con l'economia della zona euro in fase di stallo, ha segnalato che probabilmente questa sarebbe stata la sua mossa finale (o quasi). Il settore immobiliare, sensibile ai tassi, è avanzato del 3,0%, mentre i minatori sono balzati del 4,2% per guidare i guadagni settoriali grazie al rafforzamento dei prezzi dei metalli. Le indagini congiunturali indicano un imminente forte rallentamento della crescita, e per questo forse la BCE ha probabilmente finito di aumentare i prezzi. In un contesto di crescita più debole, la BCE può probabilmente fare una pausa alla prossima riunione e se le prospettive di crescita continuano a peggiorare una pausa potrebbe trasformarsi in un picco. Anche la banca centrale danese ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, seguendo la mossa della BCE all'inizio della giornata. L'indice britannico FTSE 100, ricco di risorse, ha superato gli analoghi regionali con un rialzo del 2,0%, mentre i titoli di Oslo sono balzati dell'1,8%, raggiungendo i massimi storici. L'indice del settore energetico è salito del 2,4% grazie ai prezzi del greggio che hanno toccato i massimi del 2023. In controtendenza, l'indice auto è sceso dello 0,4%, con le case automobilistiche tedesche come Mercedes, BMW e Volkswagen sotto pressione. I market movers di oggi sono: produzione industriale, vendite al dettaglio e tasso di disoccupazione in Cina, CPI (Inflazione) in Italia, produzione industriale e indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan negli Stati Uniti.
IERI
I mercati asiatici hanno chiuso positivamente. Nei singoli paesi lo Shanghai +0,05%, China A50 chiuso +0,01%, Hang Seng -0,31%, il Nikkei ha chiuso a +1,48%, l’Australia +0,57%, Taiwan +1,17%, la Corea del Sud Kospi +1,02%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,01%. Il nostro FTSEMib +1,37%, Dax +0,97%, Ftse100 +1,95%, Cac40 +1,19%, Zurigo +1,11%. Il Nasdaq ha chiuso a +0,81%, S&P500 +0,84%, il Russell2000 +1,52%. L’oro ha chiuso a 1.931,80 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 90,62$ per il wti e 94,05$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 35,450. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 171,390. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 12,81%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere positivi. Nei singoli paesi lo Shanghai -0,08%, China A50 chiuso -0,07%, Hang Seng +1,58%, il Nikkei ha chiuso a +1,18%, l’Australia +1,42%, Taiwan +0,29%, la Corea del Sud Kospi +1,22%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,23%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 1.936,95 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 90,97$ per il greggio e 94,44$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 26.646 e l’Ethereum 1.633.
Buona giornata e buon fine settimana.
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