(35° settimana - anno 2023)
Citazione del giorno:
Francesco Sole: "Le persone forti non schiacciano nessuno. La vera forza sta nel sollevare chi era caduto!."
Le azioni sono salite e i rendimenti obbligazionari sono scesi all'inizio di una settimana ricca di dati economici che contribuiranno a delineare le prospettive della politica della Federal Reserve. In una sessione di trading ragionevolmente tranquilla, l'S&P 500 ha oscillato vicino a 4.400. Le aste dei Treasury a due e cinque anni hanno fatto registrare i rendimenti più alti da prima della crisi finanziaria del 2008. L'atmosfera di rischio di agosto ha mostrato qualche segno di attenuazione, ma il benchmark azionario statunitense è ancora pronto per il peggior mese del 2023 dopo che la narrativa dei tassi più alti e più a lungo ha preso piede. Il presidente della Fed Jerome Powell si è attenuto al copione nel suo discorso di venerdì a Jackson Hole, affermando che i funzionari sono "pronti ad aumentare ulteriormente i tassi se appropriato", pur sottolineando che la banca centrale "procederà con attenzione", guidata dai dati economici. Gli operatori vogliono vedere dati economici che indichino che l'attività sta rallentando abbastanza da tenere a bada ulteriori rialzi dei tassi, ma non troppo da indicare che gli Stati Uniti sono diretti verso una recessione. Considerando che la stagione degli utili è ormai alle spalle e che la prossima riunione della Fed è lontana settimane, i dati in arrivo saranno probabilmente al centro dell'attenzione. Questa settimana è importante perché ha la possibilità di rafforzare i pilastri del rally, ossia "atterraggio morbido/assenza di atterraggio" e "disinflazione", o potenzialmente di minarli. Il primo caso probabilmente provocherà un rally di riflesso, mentre il secondo potrebbe aprire un brusco calo dei titoli. Seguiremo da vicino la situazione. La crescita dell'occupazione negli Stati Uniti si è probabilmente raffreddata e gli aumenti salariali si sono moderati, suggerendo un'ulteriore attenuazione dei rischi di inflazione che riduce l'urgenza di un altro rialzo dei tassi. Altri dati sul mercato del lavoro mostrano un minor numero di posti di lavoro disponibili rispetto al mese precedente, indicando che la domanda e l'offerta si stanno equilibrando meglio. I funzionari della Fed riceveranno anche una nuova lettura del loro indicatore di inflazione preferito, l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) al netto di cibo ed energia. Entro novembre, l'economia dovrebbe mostrare segni più chiari di indebolimento. Naturalmente, la Fed dovrà rimanere attenta alle pressioni inflazionistiche: finché la crescita economica è forte, una ripresa dell'inflazione è un rischio. Pertanto, il primo taglio dei tassi della Fed avverrà probabilmente solo alla fine del secondo trimestre del 2024. Le azioni europee sono salite nell'ultima settimana di negoziazione di agosto, mentre gli operatori soppesavano la prospettiva di un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense e guardavano ai dati economici in arrivo nel corso della settimana. Il DAX 30 tedesco ha chiuso in rialzo dell'1%, il CAC 40 francese ha chiuso in rialzo dell'1,3% e il FTSE MIB italiano era in rialzo dell'1,2% alla fine della sessione di trading. Nel Regno Unito i mercati sono rimasti chiusi per festività. I titoli tecnologici e delle costruzioni sono stati i settori più performanti della regione, con un aumento rispettivamente dell'1,7% e dell'1,3%. Nell'area Asia-Pacifico i titoli hanno iniziato la settimana in rialzo, con i titoli della Cina continentale e di Hong Kong in testa ai guadagni della regione. L'evento principale che ha guidato il rally in Asia è stato un cambiamento di politica borsistica da parte del governo. Lunedì il Ministero delle Finanze cinese ha dimezzato l'imposta di bollo sulle transazioni azionarie nel tentativo di stimolare gli investimenti nel mercato azionario. Questo è avvenuto dopo che l'indice cinese CSI 300 è sceso ai minimi di nove mesi. Tuttavia, gli economisti sono preoccupati per i problemi strutturali dell'economia cinese, come il debito, la demografia e il deterioramento delle relazioni di Pechino con l'Occidente. I market movers di oggi sono: Rapporto della GfK sul clima di fiducia dei consumatori tedeschi, rapporto della fiducia dei consumatori americani elaborato dal Conference Board e nuove offerte di lavoro Jolts negli Stati Uniti.
IERI
I mercati asiatici hanno chiuso in positivo. Nei singoli paesi lo Shanghai +1,68%, China A50 chiuso +2,06%, Hang Seng +1,37%, il Nikkei ha chiuso a +0,25%, l’Australia +0,52%, Taiwan +0,26%, la Corea del Sud Kospi +0,70%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,13%. Il nostro FTSEMib +1,19%, Dax +1,03%, Ftse100 chiuso per festività, Cac40 +1,32%, Zurigo +0,69%. Il Nasdaq ha chiuso a +0,84%, S&P500 +0,62%, il Russell2000 ha chiuso +0,75%. L’oro ha chiuso a 1.948,15 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 80,16$ per il wti e 83,94$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 37,570. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 168,360. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,09%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere in positivo. Nei singoli paesi lo Shanghai +1,11%, China A50 chiuso +1,14%, Hang Seng +2,06%, il Nikkei ha chiuso a +0,23%, l’Australia +0,54%, Taiwan +0,26%, la Corea del Sud Kospi +0,40%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,06%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 1.950,85 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 80,01$ per il greggio e 83,80$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 26.026 e l’Ethereum 1.649.
Buona giornata.
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