(35° settimana - anno 2023)
Citazione del giorno:
Mae West: "Si vive una volta sola, ma se lo fai bene, una volta è abbastanza."
Dal discorso di Powell al Jackson Hole non è emersa nessuna grande novità. Questo è forse uno dei motivi per cui la risposta del mercato è stata piuttosto contenuta. Le aspettative sui tassi a breve termine, però, si sono alzate. Il mercato adesso sconta una probabilità del 25% di un aumento a settembre e del 68% di un aumento a novembre. I trader hanno anche esaminato i commenti di altri relatori della Fed. Il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Harker, ha segnalato di essere favorevole al mantenimento dei tassi ai livelli attuali per consentire alla stretta cumulativa di filtrare nel sistema. La sua controparte di Cleveland, Loretta Mester, ha osservato che abbassare i tassi di interesse sarebbe un errore peggiore che alzarli troppo. Il Nasdaq è stato il miglior performer tra i benchmark azionari statunitensi. Il Dow Jones ha chiuso in ribasso insieme alle small cap. L’S&P 500 ha registrato la sua settimana migliore da luglio. La Fed aumenterà ulteriormente i tassi di interesse se necessario e intende mantenere elevati i costi di finanziamento finché l’inflazione non sarà su un percorso convincente verso l’obiettivo del 2%. Powell ha affermato che, anche se le recenti letture sull’inflazione sono state favorevoli, c’è ancora molta strada da fare. Allo stesso tempo, ha suggerito che la Fed potrebbe mantenere i tassi stabili alla prossima riunione di settembre. “Considerando i progressi compiuti, nei prossimi incontri saremo in grado di procedere con cautela nel valutare i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e dei rischi”, ha affermato. I politici sono in una nuova fase della loro campagna di inasprimento. Dopo gli aggressivi aumenti dei tassi nel 2022, Powell e i suoi colleghi sono vicini alla fine del ciclo. La domanda ora è per quanto tempo manterranno un livello restrittivo e come si comporterà l’economia in tali condizioni. Il ciclo di aumenti ha portato i tassi di interesse reali in territorio positivo, uno standard minimo per abbassare l’inflazione. Powell ha anche osservato che la valutazione del cosiddetto tasso neutrale - il livello teorico al quale i tassi non stimolano né limitano l’economia - è sempre incerta e quindi il reale livello di restrizione politica è incerto. I titoli del Tesoro sono stati contrastanti questa settimana, con il segmento a lungo termine che ha sovraperformato notevolmente (2 anni +10 punti base, 30 anni -10 punti base). Ciò significa che la curva dei rendimenti si è appiattita drasticamente. Il dollaro ha chiuso la sesta settimana consecutiva in positivo, la serie di guadagni più lunga da maggio 2022. L’euro non è riuscito a guadagnare terreno dopo che Christine Lagarde ha dichiarato che la Banca Centrale Europea fisserà i costi di finanziamento a livelli restrittivi e li lascerà lì per tutto il tempo necessario per riportare l’inflazione al suo obiettivo. Bitcoin ed Ethereum hanno chiuso la settimana praticamente invariati. L’oro è salito sopra i 1.900 dollari mentre il petrolio è sceso sotto gli 80 dollari. Country Garden Holdings, uno dei più grandi costruttori della Cina, è sull’orlo del default. All'inizio di questo mese, la società non ha rispettato i pagamenti degli interessi sulle obbligazioni in dollari. Dovrà pagare entro un periodo di grazia di 30 giorni. Sempre più sviluppatori immobiliari si trovano in difficoltà, dovendo affrontare un gap di 62 trilioni di yuan (8,5 trilioni di dollari) per far fronte ai loro obblighi finanziari, secondo le stime di Australia & New Zealand Banking Group. Per quanto riguarda i prezzi delle case, le statistiche ufficiali mostrano costanti cali mensili inferiori all’1%. Ma negli ultimi due anni sono scesi del 15% o più in alcune aree. Il calo dei valori delle case ha distrutto la fiducia dei consumatori. Dopo la caduta della banca ombra Zhongzhi Enterprise Group, il settore finanziario cinese da 60 trilioni di dollari si trova ad affrontare nuove sfide. Gli investitori temono i rischi nascosti nel sistema bancario e il potenziale contagio da parte del settore immobiliare. Le principali banche cinesi, tra cui la Industrial & Commercial Bank of China e la Bank of China, potrebbero essere trascinate al ribasso dal crollo immobiliare e dal peggioramento della crisi di liquidità di Zhongzhi. Il sistema bancario cinese ha un’esposizione di circa 58 trilioni di yuan al settore immobiliare. Nel frattempo, continuano a emergere segnali d’allarme da parte dei governi locali che hanno visto diminuire le loro entrate fiscali per colpa del crollo immobiliare. Ciò li ha lasciati ad affrontare una grave riduzione dei finanziamenti, trovando quindi difficoltà nel servizio del debito. In risposta alla crisi del settore immobiliare, le autorità cinesi hanno adottato diverse misure di sostegno:
tassi ipotecari più bassi per gli acquirenti della prima casa se i prezzi delle case di nuova costruzione scendono per tre mesi consecutivi;
un tetto nazionale alle commissioni immobiliari per stimolare la domanda;
consentire ai fondi di private equity di raccogliere fondi per lo sviluppo di proprietà residenziali;
promessa di 200 miliardi di yuan (27 miliardi di dollari) in prestiti speciali per garantire la realizzazione dei progetti abitativi in fase di stallo;
un piano in 16 punti per affrontare la crisi di liquidità e l’allentamento dei requisiti di acconto per gli acquirenti di case;
la banca centrale cinese ha effettuato il taglio più drastico degli ultimi tre anni al tasso di interesse di riferimento.
L’agenda macroeconomica che va dal 28 agosto al 1° settembre 2023 sarà caratterizzata dalla pubblicazione di alcune misurazioni importanti per le principali economie europee e per gli Stati Uniti. A catalizzare l’attenzione degli operatori dei mercati finanziari saranno i dati del mercato del lavoro degli Stati Uniti relativi ad agosto (Non Farm Payrolls, tasso di disoccupazione e salario orario medio), ma non solo. Focus inoltre sugli indici PMI del settore manifatturiero, che verranno pubblicati nella giornata di venerdì. Per gli USA si attendono anche le misurazioni dell’indice dei prezzi delle case, fiducia dei consumatori elaborata dal Conference Board, nuovi lavori JOLTS, occupazione ADP, PIL del secondo trimestre del 2023, bilancia commerciale di beni, vendite in corso di abitazioni, scorte e produzione di greggio, indice PCE, reddito e spesa delle famiglie, nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, PMI Chicago e l’ISM manifatturiero. Guardando al Vecchio Continente, per l’Eurozona focus sui dati dell’inflazione e sul tasso di disoccupazione. Per la Germania gli operatori monitoreranno il rapporto GFK, i dati sull’inflazione, vendite al dettaglio e il tasso disoccupazione. Per l’Italia si attendono invece i dati delle vendite industriali, alcuni indicatori di fiducia (aziende e consumatori), tasso di disoccupazione e il PIL del secondo trimestre del 2023.
VENERDI’
I mercati asiatici hanno chiuso in positivo. Nei singoli paesi lo Shanghai -0,64%, China A50 chiuso +0,29%, Hang Seng -1,07%, il Nikkei ha chiuso a -2,01%, l’Australia -0,83%, Taiwan +0,85%, la Corea del Sud Kospi -0,82%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso -0,38%. Il nostro FTSEMib +0,49%, Dax +0,07%, Ftse100 +0,07%, Cac40 +0,21%, Zurigo -0,18%. Il Nasdaq ha chiuso a +0,94%, S&P500 +0,68%, il Russell2000 ha chiuso +0,30%. L’oro ha chiuso a 1.942,50 dollari l’oncia, mentre il petrolio ha scambiato a 80,03$ per il wti e 84,67$ per il brent inglese. Il prezzo del Natural Gas quotato sul mercato di Amsterdam è di € 35,00. Lo spread BTP/BUND ha chiuso a 170,200. L’indice VIX (il termometro dei mercati cioè la volatilità) chiude a 15,68%. Nel periodo pre-covid si attestava tra il 20% e l’11% e sono i due livelli che contraddistinguono la tranquillità dei mercati finanziari.
PRE-APERTURE
I listini dell’Asia si avviano a chiudere in positivo, forte la Cina. Nei singoli paesi lo Shanghai +1,68%, China A50 chiuso +2,06%, Hang Seng +1,37%, il Nikkei ha chiuso a +1,65%, l’Australia +0,53%, Taiwan +0,26%, la Corea del Sud Kospi +0,70%, l’indice Indiano Sensex ha chiuso +0,13%. Al momento in cui scrivo i mercati europei hanno una previsione di apertura positiva così come l’America. L’oro si attesta a 1.943,25 dollari l’oncia, mentre il petrolio chiude intorno ai valori di 79,593$ per il greggio e 83,92$ per il brent. Infine il Bitcoin quota 26.020 e l’Ethereum 1.651.
Buona giornata e buona settimana.
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